A Comano Terme conclusa la due giorni degli Stati Generali della Montagna
All’evento finale ha partecipato la presidente della Cooperazione Trentina, Marina Mattarei.
E’ stata archiviata la due giorni degli Stati Generali della Montagna.
Chiusura ospitata a Comano Terme al termine di un percorso caratterizzato da “settantadue momenti” come è stato ricordato. “Una grande esperienza per stringere relazioni”.
A Comano erano presenti oltre 130 delegati da tutto il Trentino che, con la Giunta Provinciale, hanno dato vita a quattro laboratori dedicati ai temi della Governance, Sviluppo economico, Accessibilità ai servizi, Paesaggio e territorio.
L’obiettivo è di passare dalla visione dei territori, emersa dal lavoro dei gruppi locali, a una visione provinciale, con la definizione delle linee guida della politica di sviluppo della montagna del Trentino nei prossimi anni.
Alla giornata conclusiva, occasione per fare sintesi sul molto che è stato prodotto, ha partecipato anche Marina Mattarei, presidente della Federazione Trentina della Cooperazione.
“Presidiare il futuro è una grande responsabilità – ha osservato – Però credo che, oggi, abbiamo avuto in questa sintesi della due giorni di Comano un’evidenza: che la Cooperazione si assume la responsabilità di essere parte di un sistema anche economico che ha visto attraverso il Coordinamento Imprenditori per voce del presidente Fausto Manzana un’assunzione di responsabilità. Quindi rilanciare, anche attraverso le proprie identità, le proprie sensibilità, una visione comune”.
Nel suo intervento conclusivo il presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha citato anche il movimento cooperativo. “In primo luogo – aggiunge la presidente - il riconoscimento a quell’attività di presidio economico, culturale e sociale della Cooperazione in ogni ambito del territorio a cominciare dal presidio dei piccoli negozi di vicinato che sono stati riconosciuti come un valore e per il mantenimento del quale, la stessa Provincia, si è presa degli impegni. Ma il riconoscimento anche alla cooperazione sociale per quello che può rappresentare come risposta ai bisogni sempre più crescenti rispetto a un welfare e a un invecchiamento della popolazione che è una grande sfida davanti a noi. Quindi, in questo senso, la Cooperazione svilupperà in maniera articolata e puntuale anche delle progettualità, delle proposte, da sottoporre a questo governo continuando ad assumersi questa responsabilità di presidio dei territori”.
Apprezzato l’intervento di Luca Riccadonna, presidente dell’Associazione Giovani Cooperatori Trentini, alla tavola rotonda sul tema “Dalla montagna di oggi alla montagna del futuro: sfide e strategie” moderata da Paolo Nicoletti, direttore generale della Provincia Autonoma di Trento. Assieme a Riccadonna sono intervenuti Alessandra Proto, responsabile centro Ocse di Trento e Roberto Poli, professore associato del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Trento.
Nel suo intervento, Riccadonna, ha parlato anche dell’esperienza di “Fuoco”, la prima cooperativa di comunità del Trentino, nata nell’agosto di un anno fa tra Giudicarie e Lomaso, nel territorio che rappresenta la “culla della Cooperazione Trentina”.
Fausto Manzana, presidente dell’Associazione Industriali della provincia di Trento, è intervenuto in rappresentanza del Coordinamento Imprenditori. “Non conosco altra forma del credito per far evolvere il territorio e le imprese accanto ovviamente al contributo garantito dai collaboratori – ha osservato in un passaggio suo intervento che ha toccato molti temi importanti – Quanto sta caratterizzando il credito cooperativo in questo periodo deve essere osservato con estrema attenzione perché il credito è lievito per far elevare le nostre valli e i nostri territori”. Ha poi aggiunto che “l’imprenditore crede nel futuro perché è ottimista e più è piccola l’impresa più ha bisogno di essere aiutata”.