A tavola con le coop sociali Villa Maria e Guardini
Organizzata per i volontari una serata informativa sull’alimentazione. L'abitudine ad assumere cibo salutare previene molte patologie e fa bene al girovita.
Era piena la sala della Fondazione Caritro di piazza Rosmini a Rovereto per la serata su “Una sana alimentazione” organizzata dal Servizio Macramé della cooperativa sociale Villa Maria in collaborazione con la cooperativa sociale Amalia Guardini.
Due le relazioni in programma, a cui hanno fatto seguito numerose domande da parte del pubblico, costituito prevalentemente da volontari delle due cooperative.
Paolo Lupo, biologo nutrizionista, ha passato in rassegna i vari tipi di alimento ed evidenziato come risulti ideale ai pasti il piatto unico bilanciato, con proteine, carboidrati e verdure. Nel lungo periodo - ha sintetizzato - l'abitudine ad assumere cibo salutare previene molte patologie e fa bene al girovita.
La carne rossa, che include gli insaccati, è più grassa di quella bianca e andrebbe sostituita con pesce e legumi. I formaggi freschi, come mozzarella e crescenza, sono da preferire a quelli stagionati, come il grana. Le uova rappresentano una ottima fonte proteica e possono essere consumate fino a cinque volte la settimana. Tonno, sgombro e sardine proteggono dai tumori del tratto gastro-intestinale. Come condimento, i grassi vegetali, in particolare l’olio extravergine di oliva, rappresentano una soluzione migliore rispetto ai grassi di origine animale. Per quanto riguarda le bevande, le bibite gassate e zuccherate - ha avvertito Lupo - andrebbero assolutamente evitate.
Laura Endrighi, psicologa esperta nell'educazione del comportamento alimentare e operatrice di comunità a Villa Maria, ha approfondito il rapporto cibo-mente. Ogni giorno - ha spiegato - prendiamo più di 200 decisioni che riguardano il cibo. I comportamenti alimentari, in una certa misura innati, sono determinati da fattori emotivi (il cibo può dare piacere o consolare) e da fattori cognitivi, legati a mode, credenze, condizioni sociali. Una parte della relazione è stata dedicata ad approfondire il tema disabilità e alimentazione. In molte persone disabili i consumi alimentari sono condizionati da diete restrittive o da terapie mediche che possono inibire il piacere del cibo.
I comportamenti virtuosi a tavola - ha concluso la psicologa - vanno perseguiti e mantenuti nel tempo, ma qualche eccezione alle regole (si è parlato di “sgarri”) va serenamente accettata.