Alla metà di marzo Papa Francesco incontrerà i cooperatori
L’occasione è legata al centenario di Confcooperative. Per celebrare il lungo cammino della cooperazione in Italia è stato chiesto a Papa Francesco un incontro per riflettere insieme su questo secolo di impegno. Appuntamento sabato 16 marzo.
Il precedente è di quattro anni fa: alla fine di febbraio del 2015 oltre 350 cooperatori trentini (in rappresentanza di oltre cento cooperative di tutti i settori) avevano incontrato Papa Francesco nell’udienza speciale concessa a Confcooperative.
Nel 2019 Confcooperative raggiunge il suo primo centenario di storia e di attività: per celebrare il lungo cammino della cooperazione in Italia, Confcooperative ha chiesto a Papa Francesco un incontro per riflettere insieme su questo secolo di impegno.
L’appuntamento è in calendario sabato 16 marzo.
I posti riservati ai cooperatori trentini sono duecentocinquanta. Occasione per vivere o per rivivere (per chi aveva partecipato al 2015) un momento di particolare partecipazione emotiva.
Per saperne di più è possibile contattare la segreteria di presidenza e direzione della Federazione Trentina della Cooperazione ai numeri telefonici 0461/898602/4/7.
Come si ricorderà alla fine di febbraio del 2015 gli amministratori e i collaboratori delle cooperative trentine erano scesi a Roma con sei pullman partiti da Trento, Rovereto, Val di Non, Valsugana e Alto Garda.
Avevano accolto il Papa in Sala Nervi oltre settemila cooperatori italiani.
Nel suo discorso, interrotto da molti applausi, Francesco aveva affrontato diversi argomenti di attualità: l’emergenza lavoro, i giovani, la “cultura dello scarto”, la giustizia sociale, i beni comuni, le false cooperative, l’unità del movimento cooperativo. Insomma, era stato un discorso importante, quasi un’enciclica sulla Cooperazione, sicuramente un “manifesto” per la cooperazione del terzo millennio.
L’incontro con Francesco aveva suscitato nei cooperatori trentini molta emozione. In moltissimi erano rimasti colpiti da una frase di Francesco: il motto "in cooperazione 1 più 1 uguale a 3" ripetuto più volte dal Santo Padre aveva trasmesso una gioia e un senso di responsabilità assolutamente straordinari.