“Anche Superman era un rifugiato”. Il libro è stato presentato alla Sala della Cooperazione
Raccoglie “le vite incredibili di rifugiati di ieri e di oggi”.
"Anche Superman era un rifugiato. Storie vere di coraggio per un mondo migliore”. Titolo e sottotitolo del libro presentato, stamani, alla Sala della Cooperazione di via Segantini a Trento.
L’evento è stato promosso dalla Federazione Trentina della Cooperazione, da “Il battello a vapore” collana di libri per ragazzi di Edizioni Piemme e da Unhcr – Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati.
Il libro raccoglie e propone al lettore “le vite incredibili di rifugiati di ieri e di oggi”. Sono state raccontate da dodici autori: Igiaba Scego, Paolo Di Paolo, Flora Farina, Carlo Greppi, Michela Monferrini, Davide Morosinotto, Helena Janeczek, Francesco D’Adamo, Patrizia Rinaldi, Lilith Moscon, Alessandro Raveggi, Giuseppe Palumbo.
Una dozzina di racconti che intrecciano le storie vere dei rifugiati di oggi con quelle dei rifugiati del passato. “Vite parallele accomunate da un sogno, una passione, un talento e il coraggio di metterli al servizio degli altri – si legge nel risvolto di copertina – Pittori, musicisti, atleti, cantanti, poeti, registi, fotografi, scrittori (e supereroi) che, ieri come oggi, inseguono la semplice quanto folle idea di rendere il mondo più bello, perché diverso”.
Durante l’incontro, moderato dal giornalista Alberto Faustini (direttore dei quotidiani Trentino e Alto Adige) è intervenuta Marina Mattarei, presidente della Cooperazione Trentina.
“Io qui rappresento il vasto mondo cooperativo che fa della solidarietà e della mutualità la propria ragion d’essere – ha osservato – Ricordo il 21 gennaio scorso quando Alidad Shiri, uno dei protagonisti di questo libro, venne nel mio ufficio e mi raccontò una parte della sua storia. E credo che, in maniera spontanea, la presidente della Cooperazione Trentina non potesse che aderire con entusiasmo a questo progetto che, oltre alla presentazione del libro, cerca di sensibilizzare sul tema”.
Ha poi aggiunto che “la terra trentina è sempre stata accogliente e la Cooperazione come modalità e visione della socialità è da sempre un anello fondamentale. La cooperazione crea ponti, stabilisce relazioni, esercita la reciprocità. Penso che – ha proseguito - la cooperazione possa fare ancora molto. Gestire l’emergenza è un passaggio: necessario, doveroso, civile. Tuttavia occorre pensare a qualcosa di più, al dopo. I rifugiati possono essere risorse e non problemi, come bene ci insegna questo libro. Molto però dipende da noi. Se dall’amministrazione pubblica ci aspettiamo progetti di intervento e risorse sta a noi poi tradurre concretamente questi progetti in iniziative reali, creare le condizioni, una base sociale adeguata e preparata, la cultura del rispetto dell’altro, dello scambio e della conoscenza. Credo che la cooperazione in questo possa giocare un ruolo da protagonista. In accordo, se possibile, con le pubbliche amministrazioni, ma soprattutto attivando la rete delle collaborazioni e quel movimento che va sotto il nome di privato sociale, del volontariato e della solidarietà che è un tessuto forte del nostro Trentino. Forse il messaggio che può uscire da questo convegno è proprio questo: prima di aspettare che qualcun altro intervenga, proviamo a farlo noi. Ne abbiamo la capacità, dobbiamo consolidare la consapevolezza della nostra forza. E faccio mia la chiusura del racconto di Alidad. Il mio non è un manifesto politico: è un semplice invito all’umanità”.
Oltre alla presidente della Federazione Trentina della Cooperazione sono intervenuti Carlotta Sami, portavoce Unhcr per il Sud Europa, Lino Guanciale, attore e testimonial Unhcr e Alidad Shiri, scrittore e giornalista.
“Anche Superman era un rifugiato” è iniziativa editoriale con una finalità solidale: per ogni copia venduta viene donato un euro in favore delle attività di Uhncr che, dal 1951, è l’Agenzia Onu per i Rifugiati. Fornisce protezione e assistenza a rifugiati, richiedenti asilo, sfollati interni e apolidi. L’Agenzia è presente in 128 Paesi nel mondo è stata insignita due volte del Premio Nobel per la Pace.