Assemblea Sait. Appello alle Famiglie Cooperative per un patto di sistema
Il presidente in assemblea affronta il tema delle uscite di alcuni soci e rilancia: “il sistema nel 2017 ha prodotto un utile di 4,5 milioni di euro, abbiamo rimesso Sait sui binari della positività, ma il vero rilancio deve passare da una convinta alleanza con le Famiglie Cooperative. Incomprensibili le ultime uscite”.
Il direttore Luca Picciarelli: “il 30% in più delle risorse generate è tornato alle Famiglie Cooperative, torniamo ad essere protagonisti del nostro futuro”.
Ribadito l’impegno del sistema per ricollocare i lavoratori espulsi dall’azienda.
Oggi pomeriggio nella sala congressi di Interbrennero a Trento nord l'assemblea annuale dei soci Sait.
Il presidente di Sait Renato Dalpalù e il direttore Luca Picciarelli hanno portato in assemblea un risultato positivo, con un utile di 2 milioni di euro, vendite stabili a 329,5 milioni (501 milioni quelle complessive generate dal sistema Sait), costi in calo del 10% e debiti fortemente ridimensionati.
Un risultato che consente di “ristornare” alle Famiglie cooperative la cifra di 3,65 milioni di euro (+71,2%). Complessivamente le risorse trasferite alle “Famiglie” ammontano a 14 milioni di euro, con un incremento del 30% rispetto all’anno precedente.
Dati quindi molto positivi, che fanno guardare al futuro con fiducia. Non solo per il Sait, ma per l’intero sistema che fa capo al consorzio di via Innsbruck.
“Proprio per questo – ha detto Dalpalù – risulta ancora più incomprensibile l’abbandono di alcuni nostri soci, proprio nel momento in cui usufruiscono dei risultati generati dalle azioni intraprese”.
“Abbiamo fatto ciò che occorreva fare – ha aggiunto Picciarelli – ora anche dal punto di vista operativo sappiamo che la ‘locomotiva’ Sait è tornata a tirare, ma abbiamo bisogno di sapere con certezza chi viaggia con noi e condivide il percorso.
Un nuovo ‘patto’ con le Famiglie Cooperative
Dalpalù ha espresso forte l’esigenza di condividere con le cooperative socie un “patto” di lungo periodo, che parte proprio dal rilancio di Sait per distribuire i vantaggi sull’intero sistema. “Non è dimostrato che cambiare convenga dal punto di vista economico anzi i risultati delle ultime Famiglie Cooperative uscite direbbero il contrario. Adesso possiamo dire che Sait può garantire al sistema del consumo sia efficienza economica che aderenza ai valori e alle motivazioni ideali che alla fine dell’Ottocento hanno portato le cooperative a costituire il loro consorzio”.
Il valore del lavoro e l’impegno a ricollocare gli espulsi
Dalpalù si è soffermato sul caso dei dipendenti usciti dall’azienda, circa un centinaio tra espulsi e dimessi volontariamente. “Ripeto, una scelta dolorosa ma necessaria, che comunque ci interpella una volta di più sulla responsabilità che abbiamo nei confronti dell’intera comunità trentina. Il clamore mediatico e politico che ha accompagnato le nostre decisioni confermano il ruolo e l’importanza di Sait per il Trentino.
Da parte nostra, continueremo a credere nel valore del lavoro e faremo di tutto per contribuire a ricollocare, insieme al sistema cooperativo, i dipendenti espulsi. Ci auguriamo che il miglioramento dell’economia provinciale possa accelerare questo passaggio.
Nel contempo – ha proseguito il presidente di Sait - ritengo opportuno fare alcune valutazioni sulla relazione con i nostri collaboratori, che possono allargarsi all’intero sistema del consumo. I dipendenti sono la risorsa più importante per qualsiasi azienda, occorre stabilire un approccio diverso, e maggiore coinvolgimento negli obiettivi aziendali”.
La revisione dello statuto
Nei prossimi mesi il presidente di Sait proporrà una revisione dello statuto riguardo anche la governance. “Una riflessione è opportuna – afferma Dalpalù – anche per aggiornare ai tempi attuali alcune regole che appaiono datate. Tra queste, il requisito della stretta territorialità nella composizione del consiglio”.
Infine, da parte di Dalpalù un ringraziamento alle banche, che anche in questa delicata fase di ristrutturazione aziendale non hanno mai fatto mancare il loro appoggio. Un segno di stima e di fiducia nei confronti del nostro consorzio che abbiamo molto apprezzato”.
Superiamo il ‘campanilismo territoriale’
“Abbiamo sviluppato un percorso condiviso e raggiunto i risultati che ci eravamo prefissi - ha affermato il direttore Luca Picciarelli - ora abbiamo bisogno di sapere se tutte le nostre cooperative socie condividono questo percorso. Una sorta di ‘campanilismo territoriale’ ha impedito finora il completamento di un sistema solido e coeso. Occorre cambiare marcia nel segno dei valori della cooperazione e solidarietà.
L’agenda 2018 è tutta nel segno del rilancio e di un nuovo protagonismo in tutti i comparti, da quello commerciale a quello gestionale e organizzativo. Tutti i cantieri aperti stanno portando risultati incoraggianti. Ma per consolidarli abbiamo bisogno di maggiore coesione all’interno del sistema e focalizzazione.