Astro, il settore ittico trentino reagisce alle avversità (costi, siccità, mercato) e programma nuovi investimenti
Il settore – 40 imprese ittiche, 70 impianti gestiti, 31 milioni di produzione lorda vendibile, 480 addetti – ha programmato un vasto piano di investimenti, dal progetto filiera all’ampliamento della sede per realizzare il nuovo impianto di produzione di olio e farina di pesce. Resta la forte preoccupazione per la siccità.
I troticoltori trentini soffrono da qualche anno delle conseguenze del cambiamento climatico, dell’aumento dei costi (oltre a quelli energetici anche quelli dei mangimi, cresciuti del 30%) e dell’instabilità generale del mercato di riferimento. Ma non si lasciano abbattere, anzi rilanciano, programmando investimenti che superano la decina di milioni di euro.
Questa la sintesi dei contenuti emersi oggi pomeriggio durante l’assemblea annuale della cooperativa diventata Organizzazione dei Produttori (Op) nel 2022, dopo un’articolata procedura ministeriale, e del Consorzio di tutela delle trote del Trentino Igp. L’ottenimento della qualifica di Op rappresenta un traguardo molto importante, considerato che le normative europee, nazionali e provinciali favoriscono le aggregazioni sia per affrontare i mercati, sia per intercettare le risorse.
Gli investimenti
«Guardiamo al futuro investendo in modo significativo per aumentare la nostra competitività – ha detto ai soci la presidente dell’Op Barbara Pellegri – puntando su tre pilastri principali: la qualità del prodotto, la sostenibilità ambientale e quella economica».
Il primo progetto riguarda il perfezionamento della filiera, e prevede un investimento in ricerca e sviluppo di circa 11 milioni di euro, insieme, tra gli altri, all’Università di Bologna e alla Fondazione Mach. L’obiettivo è sviluppare un sistema circolare in grado di mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici, con attenzione alla biodiversità e agli ecosistemi.
Il secondo progetto prevede invece l’ampliamento dell’attuale capannone industriale, attraverso l’acquisizione di una porzione adiacente che consentirà di agevolare la viabilità dei mezzi pesanti in ingresso e in uscita, ma soprattutto di reperire uno spazio adeguato per realizzare l’impianto di produzione di olio e di farina di pesce.
Una ricerca avviata nel 2021 insieme a un’importante industria farmaceutica e Fondazione Tera ha infatti messo in risalto gli effetti benefici degli Omega 3 contenuti nelle trote Astro, progettando una commercializzazione in capsule molli e in barrette energetiche da destinare ai malati oncologici.
Un’altra ricerca portata avanti in collaborazione con Astro ha inoltre approfondito i potenziali utilizzi della proteina di trota, sia per gli integratori proteici sia per i mangimi animali. Da qui poi lo sviluppo industriale che consente di ricavare la farina di trota.
Il presidente della Cooperazione trentina Roberto Simoni, intervenuto in assemblea, si è complimentato per la dinamica di squadra che anima la cooperativa, la capacità di lavorare assieme. «Viviamo una fase delicata di repentino cambiamento, ma sapremo uscire da questa situazione con la determinazione e la coesione. Anche se il settore è di nicchia, contribuisce in maniera significativa all’offerta turistica trentina, un bel biglietto da visita che parla di qualità delle produzioni e attenzione all’ambiente».
La Provincia autonoma di Trento continuerà a sostenere i progetti di investimento della cooperativa. La conferma è arrivata sia dal dirigente generale del Dipartimento Agricoltura Romano Masè («non mancano le difficoltà, ma se riusciamo a fare sistema sapremo superarle»), sia dall’assessora provinciale Giulia Zanotelli, che ha fatto un’ampia disanima degli strumenti pubblici attivati dalla struttura provinciale per supportare il comparto. «La Provincia autonoma, attraverso tutte le sue strutture, è vicina al settore con varie iniziative – ha assicurato l’assessora -, stiamo lavorando all’attivazione di un Fondo di rotazione a supporto degli investimenti delle cooperative. La promozione è una delle chiavi che dovremo perseguire, insieme agli altri settori agricoli. Seguiamo con particolare attenzione e impegno il problema della siccità – ha proseguito Zanotelli – insieme al vicepresidente Tonina, in dialogo anche con il Governo».
Il bilancio
Il settore, come ha illustrato il direttore Diego Coller, rappresenta 40 imprese ittiche, 70 impianti gestiti, 31 milioni di produzione lorda vendibile e 480 addetti. Le vendite 2022 del Consorzio sfiorano i 7 milioni (+27% rispetto al 2021), e quelle della Op raggiungono 7,3 milioni (+1%), con un fatturato totale complessivo di 14 milioni.
Nel corso del 2022 sono state collocate sul mercato 239 tonnellate di prodotti Igp, pari al 36% del totale (658 tonnellate), percentuale in crescita del 4,8%.
L’assemblea si è conclusa con la forte preoccupazione per la siccità e un appello alla Provincia di poter derogare ai deflussi minimi vitali per ridurre i danni della carenza d’acqua, sempre se la situazione non cambierà nel corso dei prossimi mesi.