Caseificio sociale Primiero. Giovani protagonisti per una zootecnia sostenibile
Una realtà cooperativa che è un bell’esempio di protagonismo giovanile e di attenta gestione del territorio, delle sue malghe e dei suoi alpeggi. Per una valorizzazione che è un valore aggiunto anche in termini di offerta turistica ed enogastronomica per l’intero comprensorio di riferimento. Questo il valore dell’esperienza del Caseificio sociale Primiero, presidio per la zootecnia delle valli del Primiero e del Vanoi in Trentino, a cui ieri ha fatto visita una rappresentanza della Giunta provinciale di Trento, in occasione della seduta fuori porta a Sagron Mis.
Società cooperativa agricola fondata nel 1981 con sede a Mezzano, il caseificio vanta oggi 64 soci, tra cui molti giovani, due punti vendita (a Mezzano e malga Rolle), due agritur gestiti direttamente, a malga Rolle e malga Fossernica di dentro, cinque alpeggi gestiti direttamente e 11 malghe che vi conferiscono il latte. Alla cooperativa forte di un fatturato nel 2020 di quasi 5 milioni 700mila euro, per un valore pagato ai soci di 3 milioni 177mila euro, hanno fatto visita il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, il vicepresidente Mario Tonina e gli assessori Stefania Segnana e Mirko Bisesti. Ad accoglierli il presidente Cesare Scalet e il direttore Alberto Bettega.
Per Tonina, oltre che vicepresidente, anche assessore con delega alla cooperazione e all’ambiente, nonché presidente della Fondazione Dolomiti Unesco, “il Caseificio sociale è un punto di riferimento per l’intera comunità delle valli del Primiero e del Vanoi, compresi i giovani che numerosi negli ultimi anni hanno aderito come soci e si stanno impegnano nella gestione delle malghe”.
Il caseificio – continua il vicepresidente - è “un’esperienza interessante di realtà del mondo cooperativo trentino che riesce a interfacciarsi, a collaborare e a condividere le sfide con il mondo del turismo del Primiero e Vanoi”. “Per un’offerta che sempre più intreccia gli aspetti della sostenibilità e delle produzioni locali. Ci troviamo, lo ricordiamo - prosegue Tonina -, nel territorio delle Dolomiti Unesco, dove vanno aiutati gli allevatori nel loro impegno per garantire prodotti di qualità e di eccellenza, che sono parte integrante dell’immagine del territorio. Il turismo è sempre più attento alle realtà sensibili nei confronti delle produzioni sostenibili, dell’ambiente e del paesaggio”.
Tonina ha ricordato anche i dati positivi di bilancio e i termini di remunerazione dei soci allevatori illustrati dal presidente Scalet e dal direttore Bettega.
Dida foto: da sinistra Alberto Bettega, Mirko Bisesti, Cesare Scalet, Stefania Segnana, Maurizio Fugatti, Mario Tonina.
Fonte: Ufficio Stampa Provincia Autonoma di Trento