Cassa Rurale Val di Sole: banca di comunità solida e solidale
Durante la conferenza stampa ospitata alla sede di Malè sono stati presentati i numeri del bilancio 2019 e le iniziative messe in campo dalla Cassa Rurale Val di Sole durante l’emergenza Coronavirus. Iniziative che hanno confermato la dimensione sociale della banca della comunità.
La Cassa Rurale Val di Sole è una banca solida che, da sempre, dimostra la sua dimensione sociale.
Una conferma ulteriore di questa particolare caratteristica si è avuta nelle settimane contraddistinte dall’emergenza Coronavirus. “Il nostro istituto di credito cooperativo – viene spiegato - è intervenuto a favore delle associazioni di volontariato, delle Case di Riposo della valle, degli ospedali di Cles e Edolo mettendo a disposizione risorse per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale, attrezzatura varia e buoni spesa. Interventi per un ammontare complessivo superiore ai 91 mila euro. In momenti straordinari serviva un’azione straordinaria e, la Cassa Rurale Val di Sole, ha messo in campo risorse e iniziative che hanno garantito un aiuto subito alle molte realtà che ne avevano bisogno. La nostra banca ha dimostrato la funzione sociale tipica della banca di comunità. Un grazie particolare deve essere indirizzato anche allo staff di collaboratrici e di collaboratori che, in pochissimo tempo, ha saputo adattarsi alle necessità, applicando un modus operandi in linea con l’emergenza ma non facendo mai venire meno attività e consulenza a soci e clienti. Insomma, abbiamo dimostrato di essere una banca solida, efficiente e solidale”.
Di questo, ma non solo di questo, si è parlato durante la conferenza stampa di stamani, ospitata alla sede di Malè alla presenza del presidente Claudio Valorz e del direttore Marco Costanzi.
“Nel giro di poche settimane – osserva Valorz - il Coronavirus si è portato via una intera generazione, quella dei nostri padri e dei nostri nonni. È la generazione di coloro che, giovani a ridosso del secondo conflitto mondiale, ha posto le radici per il Trentino di oggi. Questi uomini, con i loro sacrifici e il loro impegno e soprattutto grazie alla loro lungimiranza e alla loro capacità di lavorare insieme, hanno fatto crescere il Trentino e le nostre valli, trasformandoli da terra di miseria e di emigrazione ad ambienti accoglienti e dinamici, caratterizzati da benessere diffuso ed esempio di sviluppo armonico nell’intero arco alpino. Sono gli uomini e le donne che, dagli anni Sessanta in avanti, hanno saputo ridisegnare e reinterpretare in chiave moderna il modello cooperativo quale motore di crescita economica, coesione sociale e benessere della popolazione”.
Durane l’incontro con il mondo dell’informazione si è parlato anche dell’assemblea dei soci che si terrà con una modalità differente rispetto alla tradizionale. “Infatti, l’assemblea del 26 giugno – si precisa – non si svolgerà con la presenza fisica delle socie e dei soci ma mediante delega al rappresentante designato”.
I dati del bilancio
Nel 2019 le masse complessive della raccolta (diretta, amministrata e risparmio gestito) hanno raggiunto 674 milioni 442 mila euro. Aumento di 43 milioni 869 mila euro su base annua (incremento del 6,96%) a conferma della fiducia dei soci e dei clienti alla Cassa Rurale. La raccolta diretta è stata di 435 milioni 981 mila euro (+2,21% rispetto al 2018). Rappresenta il 65% della raccolta complessiva. La raccolta indiretta, invece, ha registrato un aumento di 34 milioni 426 mila euro (+17%) a conferma e consolidamento del trend degli ultimi anni.
Al 31 dicembre 2019 gli impieghi (i prestiti) hanno toccato la cifra di 348 milioni 533 mila euro, in diminuzione di 16 milioni 550 mila euro (-4,53%) rispetto all’esercizio 2018. “La riduzione ha un perché – viene spiegato – Si collega alla forte diminuzione dei crediti deteriorati che passano da 59 milioni 418 mila del 2018 a 40 milioni 240 mila euro di fine 2019 (-19 milioni 178 mila euro che corrisponde a -32,28%). I crediti in bonis passano da 305 milioni 665 mila euro del 2018 a 308 milioni 293 mila euro del 2019 (+0,86%)”.
Il rapporto impieghi/depositi è dell’80%: significa che, ogni cento euro raccolti, ottanta vengono reinvestiti sul territorio.
La Cassa Rurale è solida. Il patrimonio è pari a 71 milioni 66 mila euro, in aumento di 13 milioni 214 mila euro (+22,84%) rispetto allo stesso dato di fine 2018.
Anche il CET1 conferma la solidità dell’istituto di credito cooperativo: a fine 2019 aveva raggiunto il 20,71% rispetto al 14,85% di fine 2018.
L’utile lordo è di 3 milioni e mezzo di euro (per l’esattezza: 3 milioni 522 mila euro) in aumento di 394 mila euro rispetto all’esercizio precedente (+13%).
Lo staff è formato da 67 collaboratrici e collaboratori impegnati ogni giorno nella sede e nella rete di filiali. Quarantuno uomini, 26 donne. La quasi totalità ha contratto a tempo indeterminato. I soci sono 5112: nel 2019 i nuovi ingressi sono stati 96.
Il bilancio sociale
Cassa Rurale Val di Sole ha mantenuto funzione sociale e impegno verso il mondo dell’associazionismo, del volontariato, della cultura, dello sport e del turismo sostenendo, nel corso del 2019, le realtà attive sul territorio servito nella quotidianità. Gli interventi sono stati 194 per un valore di 286 mila 318euro.
L’attenzione è stata indirizzata anche ai giovani impegnati nel proprio percorso formativo: nel 2019 sono stati premiati 97 studenti per un investimento in cultura e sapere di quasi 40 mila euro.
Assemblea elettiva
Il consiglio di amministrazione passerà da 11 a 9 componenti.
Candidati per il consiglio di amministrazione.
Per la carica di presidente: Claudio Valorz.
Per la carica di consigliere: Marco Pedergnana, Vito Pedergnana, Cristian Caserotti.
Candidati per il collegio sindacale.
Per la carica di presidente: Renato Stefanolli.
Sindaci effettivi: Elisa Panizza, Nicola Meneghini. Sindaci supplenti: Gino Berti, Anna Gabrielli.