Casse Rurali, tornano l’utile e la fiducia
Oggi all’assemblea del settore credito della Federazione l’analisi dei dati di bilancio delle 25 Casse Rurali: utile netto a 34 milioni di euro, total capital ratio al 16,2%, risparmio gestito +12%.
Il vicepresidente Cesare Cattani: “Le Rurali sono pronte per la grande sfida del Gruppo, pronte a dimostrare ogni giorno il ruolo determinante del credito cooperativo dentro l’economia reale”.
Eletti i 4 candidati del settore per il prossimo consiglio di amministrazione della Federazione: Marco Misconel, Emiliano Trainotti, Arnaldo Dandrea e Antonio Pilati.
Il sistema delle Casse Rurali Trentine si presenta con i conti sostanzialmente in ordine alla sfida del Gruppo nazionale del credito cooperativo. Il 2017, infatti, si è chiuso con un netto miglioramento della situazione economica: le 25 Casse Rurali hanno generato 34 milioni di euro di utile, grazie a tutta una serie di interventi di riorganizzazione. Aziendale, in primo luogo, con 7 nuove fusioni che hanno ridotto di 11 unità il numero complessivo di banche. “Un numero destinato a calare ancora – spiega il responsabile del settore Casse Rurali della Federazione Ruggero Carli – considerato che dal 1° luglio 2018 partiranno altre 3 fusioni che porteranno il conteggio delle Rurali a 20”.
Le razionalizzazioni avviate, unite a quelle pianificate nel 2018, permetteranno alle Rurali di allargare il perimetro di mercato per diversificare i ricavi, assodato che il margine d’interesse non può più essere l’unica fonte di reddito per le banche. Ma soprattutto tutte queste operazioni consentiranno alle Casse di continuare a mantenere il loro ruolo di banche del territorio.
“Con la consapevolezza di poter contare sulle potenzialità espresse dalla Capogruppo CCB – ha aggiunto il vicepresidente della Federazione per il credito Cesare Cattani –, con l’impegno e la determinazione di tutti i dipendenti, con la convinzione degli amministratori e la fiducia dei soci e clienti, le Casse Rurali Trentine sono pronte per la grande sfida del Gruppo, pronte a dimostrare ogni giorno il ruolo determinante del credito cooperativo dentro l’economia reale”.
Solidità e solvibilità
Oltre che della riorganizzazione, il buon risultato economico è frutto anche di un’attenta politica di gestione dei crediti deteriorati: le partite deteriorate sono inferiori al 20% (-4% rispetto al 2016), grazie al calo delle sofferenze, delle inadempienze e delle partite ristrutturate e scadute. “Anche nel 2018 stiamo lavorando per un’ulteriore riduzione di questo indicatore – aggiunge Carli –, attraverso cessioni e cartolarizzazioni, nel solco delle raccomandazioni della Vigilanza e della Capogruppo”.
Pur risentendo delle importanti rettifiche su crediti e dei risultati economici del passato, il patrimonio del sistema delle Casse resta solido, con un coefficiente di solvibilità superiore al 16% (rapporto tra il patrimonio di vigilanza e i crediti che l'istituto ha concesso ai clienti, ponderati per il loro rischio).
Dipendenti, raccolta e prestiti
Al risultato positivo ha contribuito anche la ridefinizione organizzativa avviata qualche anno fa, che nel 2017 ha portato il numero totale di dipendenti sotto alle 2000 persone, grazie al sistema solidaristico attivato con la costituzione dell’Ente Bilaterale delle Casse Rurali Trentine ed Enti collegati e alla relativa sezione speciale del Fondo per l’occupazione (‘Focc’). Un risparmio che si è riflesso positivamente sui costi operativi, diminuiti di quasi 10 milioni di euro (-6,3%).
La raccolta complessiva del sistema Casse ha sfiorato i 17,5 miliardi di euro, con una crescita di 300 milioni rispetto al 2016 (+1,7%). A trascinarla il buon andamento del risparmio gestito, protagonista di un aumento di 350 milioni (+12%). Crescono i prestiti alle famiglie (segnale della ripartenza del mercato immobiliare), mentre calano quelli alle imprese (sintomo di una certa cautela e ritrosia all’investimento, visto che a diminuire è la domanda di credito), arrivando nel complesso a 10,3 miliardi di euro (-5,3%).
I candidati
Come previsto dal nuovo statuto della Federazione, durante il convegno sono stati eletti i 4 candidati amministratori di settore da proporre all’assemblea (non più 5 come previsto dal vecchio statuto). Le preferenze sono andate a Marco Misconel, presidente CR Fiemme, Emiliano Trainotti, presidente CR Vallagarina (consiglieri uscenti), Arnaldo Dandrea, presidente CR Valsugana e Tesino e Antonio Pilati, presidente CR Tassullo e Nanno (nuova nomina).