Collaborare per la legalità: la firma di un protocollo
Se l'illegalità si organizza, anche la risposta a questo fenomeno deve essere organizzata, e corale. Al diffondersi della cultura della legalità possono inoltre contribuire sia le istituzioni che i privati. Sono alcuni dei temi emersi durante la presentazione, in sala Depero del palazzo della Provincia a Trento, di un protocollo per la tutela dell'economia legale attraverso la lotta al commercio di prodotti contraffatti e pericolosi ed il contrasto al lavoro nero o irregolare, all’abusivismo commerciale ed ai tentativi di infiltrazione della criminalità economico - finanziaria.
Il documento impegna istituzioni pubbliche, enti, sindacati, associazioni di categoria, d’imprese e di consumatori, consorzi di produttori del Trentino e non solo.
"Si tratta - ha spiegato il presidente Maurizio Fugatti - di un'iniziativa che dimostra una notevole unità a tutti i livelli istituzionali e associativi, su una tematica molto importante per l’intera collettività. Oggi, infatti, sottoscriviamo un patto per la legalità. Si è lavorato molto, tutti hanno potuto condividere questo protocollo per renderlo sensibile a tutte le esigenze che oggi sono qui rappresentante. Credo che oggi l’autonomia trentina faccia un passo avanti. Legalità e lotta alla contraffazione e al lavoro nero sono temi sui quali le istituzioni devono avere la giusta sensibilità, che si può ottenere dialogando con tutti gli attori coinvolti, a qualunque grado. Credo che oggi stiamo facendo proprio questo. Anche sul tema delle infiltrazioni, se facciamo squadra tutti insieme, sapremo dare una risposta forte alla collettività. Anche in questa occasione l’autonomia trentina è riuscita a dimostrare cosa significa fare squadra e lavorare come un sistema”.
L’accordo, che comprende anche il contributo delle competenze presenti nel mondo accademico trentino, prevede lo scambio di informazioni, il supporto alle indagini, l’assistenza logistica e tecnologico – scientifica. Sul fronte della cultura della legalità prevede inoltre la realizzazione di iniziative di formazione ed informazione per la cittadinanza, ma anche attività ispettive congiunte, in particolare con la collaborazione di INPS e INAIL, in relazione a fenomeni di lavoro nero particolarmente complessi.
Presso il Comando Regionale della Guardia di Finanza del Trentino – Alto Adige, viene istituita una “Cabina di Regia” che dovrà analizzare le segnalazioni di illeciti trasformandole in spunti d’indagine per i reparti territoriali della Guardia di Finanza e per le Procure della Repubblica.
Il Comandante Regionale Trentino - Alto Adige della Guardia di Finanza, Generale di Brigata Ivano Maccani ha posto l'attenzione su come “la lotta alla criminalità economico - finanziaria si può e si deve vincere anche con l’innovazione. Fare squadra con gli attori della società civile - ha detto - e coniugare le strategie investigative con la ricerca scientifica per fare un salto di qualità nella tutela dell’economia legale, nel contrasto alla commercializzazione di prodotti contraffatti, al lavoro nero, all’abusivismo commerciale e al riciclaggio, è il senso del protocollo firmato oggi a Trento. Uno dei filoni messi in campo, riguarda l’analisi avanzata di dati online e l’esplorazione del web, sempre più nuova frontiera dei traffici illeciti e vetrina attraente anche per le organizzazioni criminali”.
Il Procuratore Distrettuale Sandro Raimondi si è dichiarato "soddisfatto di questa collaborazione tra pubblico e privato perché solo così si possono sconfiggere il lavoro nero, la contraffazione, le nuove forme di caporalato". "Il nostro impegno - ha aggiunto - è di frontiera per la legalità e la prevenzione del fenomeno della criminalità organizzata. Il protocollo oggi siglato va in questa direzione ed il contributo di tutte le forze presenti è fondamentale. Noi siamo vicini alle istituzioni, non siamo un potere ma siamo un servizio per la collettività, per la tutela di chi vuole lavorare bene, di chi vuole far prosperare questa Provincia".
Nel portare il suo saluto il Commissario del Governo per la Provincia di Trento Sandro Lombardi ha rimarcato l’importanza di mettere a fattor comune il patrimonio di conoscenze per combattere la criminalità e creare così le condizioni affinché l’economia trentina sia florida e immune da illegalità.
Assieme alla Provincia Autonoma di Trento, alla Procura Distrettuale della Repubblica di Trento, alla Procura della Repubblica di Rovereto e al Comando Regionale Trentino-Alto Adige della Guardia di Finanza, il protocollo impegna la Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Trento, l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale – Direzione Regionale Trentino-Alto Adige, l’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro – Dir. Prov. Trento, l’Università degli Studi di Trento, il CODACONS - Coordinamento delle associazioni per la difesa dell'ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori, il CRTCU - Centro di Ricerca e Tutela dei Consumatori e degli Utenti, INDICAM – Istituto di Centromarca per la lotta alla contraffazione, il Consorzio per la tutela dei Vini Valpolicella, il Consorzio di tutela Vini del Trentino, la Federazione Trentina della Cooperazione, l’Associazione Produttori Ortofrutticoli Trentini (APOT s.c.a), i sindacati CGIL, CISL, UIL del Trentino, anche per conto delle proprie associazioni di tutela dei consumatori, rispettivamente Federconsumatori, Adiconsum, ADOC, Cia, Coldiretti, Confagricoltura del Trentino, AcliTerra e l’Associazione Contadini trentini.
Un plauso all'iniziativa è giunto dal presidente di Unioncamere Carlo Sangalli. “Esprimo grande apprezzamento per l’accordo che viene firmato a Trento in materia di lotta alla contraffazione, un fenomeno che, secondo l’Unione europea, costa all’Italia oltre 10 miliardi di euro di fatturato l’anno”, dichiara il presidente Carlo Sangalli.
“La collaborazione tra istituzioni in questo settore è fondamentale. La contraffazione costituisce una minaccia sempre più grave per le imprese e i consumatori e infligge grandi perdite in particolare al made in Italy, alle eccellenze italiane. La lotta alla contraffazione è uno dei compiti istituzionali delle Camere di commercio, perché questo fenomeno inquina le regole del mercato e penalizza gli imprenditori onesti. In particolare, con i Comitati provinciali per la lotta alla contraffazione le Camere effettuano una preziosa attività di monitoraggio e promuovono progetti di sensibilizzazione e programmi operativi per supportare le imprese e i cittadini. Porteremo all’attenzione del mondo imprenditoriale questa interessante iniziativa, per alimentare sempre più la cultura della legalità”.
Fonte: Ufficio Stampa Provincia Autonoma di Trento