Consorzi irrigui, Cooperfidi e Casse Rurali Trentine, l’alleanza porta buoni frutti
Ad un anno dal Protocollo, il bilancio è positivo, sia in termini di adesioni, sia sotto il profilo finanziario (3,7 milioni di finanziamento già liquidati).
Diminuzione dei costi di tesoreria e accesso a finanziamenti non solo più economici e veloci, ma con gli amministratori dei consorzi irrigui sgravati dal dover fornire garanzie personali sugli investimenti collettivi.
Sono questi i primi due importanti risultati frutto dell’accordo firmato un anno fa dalle Casse Rurali Trentine (per il tramite di Cassa Centrale Banca), Cooperfidi e Federazione dei Consorzi irrigui e di miglioramento fondiario della provincia di Trento.
Dopo la sottoscrizione, numerosi Consorzi di Miglioramento Fondiario hanno infatti assegnato ad una Cassa Rurale la gestione del servizio di tesoreria e alcuni di essi hanno ottenuto mutui, sovvenzioni ed anticipi di contributi pubblici a condizioni molto competitive, grazie alle garanzie collaterali fornite da Cooperfidi.
I Consorzi di Miglioramento Fondiario soci di Cooperfidi sono passati da 3 a 29, 14 dei quali già finanziati per oltre 3,7 milioni di euro (garantiti per il 75% dalla cooperativa di garanzia fidi). Per altri 15 sono già in corso o in programma altre operazioni di finanziamento.
“Siamo soddisfatti che i Consorzi irrigui nostri associati abbiano colto le opportunità di questo accordo – commenta Lorenzo Cattani, direttore della Federazione dei Consorzi Irrigui e di miglioramento fondiario della provincia di Trento – e speriamo che anche gli altri ne approfondiscano le condizioni. Il Protocollo è nato da un’esigenza degli amministratori dei consorzi che si sono trovati in difficoltà a fronte di richieste di garanzie personali sugli investimenti. E questo provocava delle remore, anche in considerazione del fatto che per lo più si tratta di incarichi non retribuiti. L’accordo consente di accedere a condizioni di favore, con celerità e senza rischi personali, con benefici sia nell’operatività sia sul piano della responsabilità”.
“Cooperfidi ha avuto un ruolo di sintesi strategica tra i due mondi dell’agricoltura e del credito – spiega Michele Sartori, direttore di Cooperfidi – con conseguenze positive non soltanto sotto il profilo economico, ma anche del mantenimento dell’ambiente e del territorio. Tra i partner di questo accordo è nato da subito un dialogo semplice, concreto e sinergico, figlio del nostro comune modello di democrazia dal basso”.
“Con questo accordo le Casse Rurali Trentine hanno confermato il loro ruolo di ossatura dello sviluppo della comunità – aggiunge Ettore Battaiola, vicedirettore area crediti di Cassa Centrale Banca – fornendo ai Consorzi strumenti di crescita e di investimento, per migliorare i sistemi irrigui e avere benefici in termini di utilizzo delle risorse, in particolare dell’acqua. Se il Trentino è un esempio virtuoso in Europa per il consumo intelligente e contenuto delle risorse idriche, lo dobbiamo proprio alla lunga storia di buongoverno basata sui consorzi irrigui”.
L’accordo, presentato un anno fa durante un convegno presso la Federazione Trentina della Cooperazione, stabilisce precisi strumenti di intervento: in presenza della garanzia di Cooperfidi, i consorzi hanno accesso a condizioni di tasso molto favorevoli e commissioni ridotte, senza fidejussioni personali degli amministratori (fino a 1 milione di euro di finanziamenti).
La Federazione dei consorzi irrigui sostiene in proprio le spese per l’ammissione dei consorzi stessi a soci di Cooperfidi e ne segue le pratiche amministrative e finanziarie, mentre le Casse Rurali garantiscono condizioni operative e servizi facilitativi nelle attività gestionali.