Cooperativa Sad: inaugurata “Casa Cles”
Nel tardo pomeriggio di oggi taglio del nastro di “Casa Cles”. Nel centro del capoluogo anaune, a pochi passi dalla piazza principale, il terzo progetto di cohousing della cooperativa Sad.
Sulla via principale di Cles, poco dopo la Chiesa parrocchiale e poco prima dell’Oratorio, si trova Casa Cles, il terzo progetto di cohousing della cooperativa Sad di Trento. I primi due sono stati realizzati alle porte della città di Trento con “Casa alla Vela” e in Valle di Non con “Casa Tassullo”.
A Casa Cles, otto persone anziane hanno la possibilità di vivere insieme e, sempre insieme, affrontare le difficoltà e le opportunità del vivere quotidiano.
L’inaugurazione, nel tardo pomeriggio di oggi, è stata affidata a un evento che ha chiamato a raccolta un pubblico numeroso oltre ai rappresentanti delle istituzioni. Il via è stato dato con la presentazione del progetto ospitata alla sala conferenze dell’Oratorio del centro anaune. A seguire il taglio del nastro.
“Il giorno dell’inaugurazione di Casa Cles è arrivato e siamo molto felici – ha spiegato Daniela Bottura, presidente di Sad – Casa Cles è attiva già da qualche mese. Un progetto innovativo che, speriamo, riesca a essere replicato in altre zone del Trentino”.
L’idea sviluppata con “Casa Cles” non è nuova. Infatti è il frutto del successo e dei risultati ottenuti da Casa alla Vela e da Casa Tassullo, che hanno portato Sad ad allargare la famiglia delle cosiddette “Case di Sad”. “Il progetto – è stato aggiunto - si colloca all’interno di un percorso di welfare generativo che, attraverso la progettazione di contesti abitativi ad hoc, permette alle parti fragili della società di incontrarsi, contrastare la solitudine e vivere in maniera più sicura e serena la propria età”.
Casa Cles, insomma, “è un luogo ideale per promuovere una comunità dialogante con il territorio anche grazie alla posizione centrale della struttura, a pochi passi dalla piazza principale della località, destinata a offrire agli ospiti la possibilità di una vita comunitaria”.
La responsabile di Casa Cles e due operatrici, presenti nelle ore diurne e notturne, garantiscono sicurezza e organizzazione delle attività nell’intero arco delle ventiquattro ore della giornata.
All’evento inaugurale ha partecipato monsignor Lauro Tisi, arcivescovo di Trento. “Casa Cles punta a far vivere in autonomia l’anziano, permettendogli di valorizzare questa stagione della vita non come la stagione conclusiva ma come una stagione di compimento - ha osservato. Attraverso questa operazione che la cooperativa Sad ha fatto mi pare ci sia un forte contributo per permettere all’anziano di non sentirsi al termine ma di sentirsi in un momento di sintesi esistenziale dove, a volte, viene fuori il meglio”.
Le Case di Sad sono una “risposta intelligente, interessante, che sanno mettere anche a fattore comune la voglia di vivere, la capacità che queste persone per quanto anziane possono ancora esprimere stando tra di loro e mettendo a loro disposizione delle risposte sotto il profilo assistenziale di prim’ordine – ha osservato Ugo Rossi, presidente della Provincia Autonoma di Trento. Sad, con questa iniziativa, ha dimostrato di saper riconoscere i bisogni delle persone” .
Durante l’evento inaugurale sono intervenuti il sindaco di Cles, Ruggero Mucchi, il presidente della Comunità Val di Non, Silvano Dominici e Carmen Noldin, assessora alle Politiche Sociali della Comunità della Val di Non.
All’evento, coordinato da Maurizio Suighi, responsabile di Casa Cles, ha partecipato anche Serenella Cipriani, componente del consiglio di amministrazione della Federazione Trentina della Cooperazione e presidente di Consolida.