Cooperative 2021: sostenibilità, transizione green e innovazione
Le cooperative alla sfida del dopo Covid. Nell’incontro con il mondo cooperativo il presidente Simoni lancia un patto per il futuro: più innovazione, iniziative di sistema ed investimenti per la transizione ecologica. La rete delle cooperative consente di ridurre la distanza tra centro e periferie. Via ai progetti di co-working, nuova piattaforma intercooperativa di servizi, e-commerce e welfare innovativo.
Fugatti: alla cooperazione il compito di unire il sistema sociale del Trentino in questo momento di difficoltà.
Le sfide che attendono il mondo cooperativo settore per settore.
Nel giorno più corto dell’anno, da domani si comincia a vedere un po’ di luce in più. La battuta è di Italo Monfredini, vicepresidente vicario della Federazione, intervenuto oggi con il presidente Roberto Simoni e gli altri vicepresidenti ad un incontro sul futuro post Covid per le imprese cooperative. Incontro online sulla piattaforma zoom al quale hanno partecipato circa duecento tra presidenti e direttori delle cooperative trentine. In apertura è intervenuto anche il presidente della provincia autonoma Maurizio Fugatti.
“Il Covid ha cambiato tutti i parametri di relazione – ha detto Simoni - che incide anche sull’organizzazione aziendale. È necessario essere disponibili al cambiamento, perché niente sarà come prima.
È in atto una grande trasformazione globale verso imprese più sostenibili, una economia più equa, meno discriminazioni, attenta alle persone e al rispetto dell’ambiente
Ma nessuno si salva da solo, come spesso ci ricorda il presidente Mattarella. Necessario quindi attivare le connessioni della nostra rete, perché le cooperative contengono tutti gli anticorpi contro il virus e le sue conseguenze, ma devono agire come sistema.
L’organizzazione del sistema cooperativo consente di avvicinare il centro al periferia, anzi di annullare il concetto di periferia e di centro grazie alla tecnologia e alla presenza di una rete capillare distribuita su tutto il territorio
La Federazione ha attivato numerosi progetti di sistema, che hanno l’obiettivo di creare valore dalla forza dell’unità e della coesione al nostro interno. Siamo seduti su un tesoro che dobbiamo saper valorizzare”.
Il progetto più significativo riguarda la nuova piattaforma “inCooperazione”, presentata brevemente dal direttore generale Alessandro Ceschi - che diventerà strumento a 360 gradi del mondo cooperativo, per erogare a tutti i soci della cooperazione welfare e servizi innovativi.
Nel suo intervento, il presidente della Provincia autonoma Maurizio Fugatti ha espresso una forte preoccupazione per le ripercussioni che la seconda ondata del Coronavirus potrà avere sulla realtà economica. “La cooperazione trentina – ha affermato - che ha sempre avuto tra i suoi motivi fondanti il fare insieme, la reciprocità, non può guardare al 2021 se non con la volontà di costruire il futuro e cercare di unire il sistema sociale trentino in questo momento di grande instabilità.
Il sistema trentino da una parte deve essere in grado di stare con i piedi per terra e, dall’altra, deve riuscire a innovarsi e trovare forme alternative di sostenibilità finanziaria ed economica e quindi di fronte a questo scenario dobbiamo trovare risorse straordinarie ed esterne al classico bilancio provinciale”.
“Devo ringraziare il presidente Roberto Simoni – ha concluso Fugatti - per il lavoro puntuale e preciso su alcuni progetti che la Cooperazione Trentina ha proposto all’attenzione della Giunta provinciale anche legate alle risorse del Recovery Fund”.
Le sfide settore per settore
“Abbiamo bisogno più di lavoro e non di ammortizzatori sociali – ha osservato il vicepresidente del settore cooperative di produzione lavoro e servizi Germano Preghenella - Il lavoro deve essere al centro delle politiche attive, con le imprese cooperative al centro di progetti di un vero rilancio. Per attrarre le nuove generazioni che si affacciano al mondo del lavoro – ha aggiunto - le nostre cooperative devono avere la capacità di adattarsi e di investire nelle nuove tecnologie”.
“Un ruolo importante nel periodo dell’emergenza sanitaria è stato rivestito dal sistema del consumo cooperativo. Ciò che è accaduto e sta accadendo ha certamente fatto riflettere tutti, il nostro esserci sul territorio trentino in ogni dove, ha dimostrato il suo grande valore – ha evidenziato Paola Dal Sasso, vicepresidente del settore consumo - La testardaggine delle Famiglie Cooperative di sostenere, alle volte con bilanci pesanti, anche le più piccole realtà, ha fortemente dimostrato il valore di quell’esserci. Non si è trattato solamente di vendere generi alimentari, ma dare la possibilità alle persone di socializzare, spezzando così il peso della solitudine nel rimanere isolati a casa”.
“In linea generale, i sistemi più strutturati hanno retto meglio, e questo conferma come “l’organizzazione” sia una priorità in generale ed in particolare per il Trentino – ha detto Michele Odorizzi vicepresidente del settore agricolo. La risposta all’emergenza Covid è stata immediata, sia sulla rimodulazione dei programmi e segmenti di vendita sia sulla velocità di implementazione delle misure di controllo del rischio di contagio messe in atto dalle autorità pubbliche.
Il Covid penso abbia avuto “il merito” di far comprendere l'importanza della produzione agroalimentare al consumatore, che ha imparato a conoscere, valutare e scegliere con dei criteri molto diversi rispetto a prima”.
“Veniamo da dieci mesi di battaglia – ha detto il vicepresidente vicario Italo Monfredini – dove abbiamo potuto vedere i nostri limiti, e anche quelli dell’assistenza sanitaria. Stiamo allevando una generazione di giovani che rischiano di aver perso due anni di scuola. Avremo a disposizione risorse pubbliche, ma anche quelle dentro le nostre cooperative, che abbiamo accumulato di generazione in generazione. Ci dobbiamo misurare con la nostra capacità di progettare il futuro. Nel sociale ci misureremo nel saper stare dentro questo cambiamento”.
“Il 2020 ha segnato una buona chiusura dei bilanci delle Casse Rurali pur considerato che c’è molta prudenza nella copertura delle partite incagliate. Tuttavia, le Casse Rurali sono alle prese con diverse problematiche, dai tassi troppo bassi all’eccessiva regolamentazione, con la tecnologia che sta cambiando il rapporto tra banca e cliente. Occorre valorizzare la dimensione cooperativa – ha detto il vicepresidente del settore credito Adriano Orsi e definire il ruolo della rappresentanza delle Casse verso la politica, anche alla luce della riforma che un anno e mezzo fa ha portato alla nascita di una capogruppo nazionale”.