Cooperative di lavoro e di servizi: crescono attività, risultati e occupazione
Il valore della produzione delle 124 cooperative del settore è aumentato del 16% raggiungendo i 467 milioni di euro. Oltre 7 mila i lavoratori (+2,6%). Bene anche la reddittività, con un utile aggregato di 11,4 milioni (+2,1 milioni).
I rappresentanti delle 124 cooperative di lavoro e di servizio si sono riuniti ieri presso la Cantina sociale di Trento per il tradizionale convegno di settore, che ha tracciato il bilancio dei risultati aggregati del 2022 e ha definito la lista dei tre candidati di comparto da proporre all’assemblea elettiva dell’8 giugno per il rinnovo del Consiglio di amministrazione della Federazione Trentina della Cooperazione.
Le tre persone votate sono: il vicepresidente uscente Germano Preghenella (presidente di Consorzio Lavoro Ambiente e Multiservizi) e le new entry Camilla Santagiuliana Busellato (presidente di Risto3) e Matteo Zanella (vicepresidente di Ecoopera). A loro il compito di raccogliere le redini di un settore che si presenta in buona forma, grazie alla crescita di tutti i principali indicatori economici e sociali: va bene il valore della produzione, che cresce del 16% raggiungendo i 467 milioni di euro, così come l’utile aggregato (11,4 milioni rispetto ai 9,3 del 2021). Positiva anche la dimensione del lavoro, con 7.000 persone impiegate, in crescita del 2,6% in termini di Ula (unità lavorative per anno). Il settore rappresenta oltre 16 mila soci e socie, di cui 1.750 soci lavoratori.
«Nonostante le contingenze esterne – ha detto Preghenella – il nostro settore ha dimostrato grande resilienza, valorizzando le sue peculiarità: lo confermano i risultati di bilancio e soprattutto l’occupazione, che si è rinforzata, e non era scontato in questo contesto. Ora abbiamo bisogno di guardare oltre, organizzarci per intercettare le risorse del Pnrr, che sono pensate per le medie e grandi imprese, continuando ad occuparci del benessere delle persone, di chi lavora con noi, interpretando la marginalità come un risultato e non come lo scopo delle nostre cooperative».
Al convegno è intervenuto Achille Spinelli, assessore provinciale allo sviluppo economico ricerca e lavoro che ha parlato della riforma del Progettone (intervento di politica attiva del lavoro che interessa circa 1800 persone per un investimento provinciale di 50 milioni annui) e delle opportunità che il Pnrr porta in Trentino, interessanti anche per le cooperative di servizi e di lavoro. «Il Pnrr – ha spiegato – guarda alla prospettiva dello sviluppo e alle due grandi transizioni, quella digitale e quella della sostenibilità ambientale. Un altro aspetto che promuove è quello della valorizzazione del capitale umano. Ambiente e capitale umano si adattano perfettamente all’ambito di operatività delle cooperative di produzione lavoro. In Trentino ci sono già 97 progetti, per un valore nominale di 1,6 miliardi, che con l’aumento dei prezzi dei materiali arriverà a 2 miliardi. Tra questi progetti la cooperazione potrà esprimere il suo contributo, e penso alla valorizzazione dei borghi, a parchi e giardini, alle ciclabili». Ed in effetti sul Pnrr, come ha ricordato il direttore della Federazione Alessandro Ceschi, la Cooperazione ha grandi aspettative, rivolte anche al sostegno della diffusione delle comunità energetiche – oggetto di un protocollo d’intesa già firmato con la Provincia – e per lo sviluppo delle comunità periferiche.
«Quella del Progettone – ha detto in chiusura il presidente della Federazione Roberto Simoni – è una normativa fondamentale per noi, perché disciplina il lavoro ‘buono’, attivo, non assistenziale, e rappresenta un unicum in Italia. Dopo 35 anni, cominciava a mostrare delle crepe. La soluzione che la Provincia ha voluto adottare ci ha visto parte diligente ed attiva e ritengo che il risultato abbia anche valorizzato a pieno la nostra autonomia, innovando con coraggio».
Area lavoro
Nelle 77 cooperative di lavoro, il valore della produzione ammonta a 365 milioni di euro e registra una crescita di 42 milioni (+13%) rispetto al 2021 e di 70 milioni se si confronta con il 2019 pre covid. In crescita anche il risultato aggregato, che raggiunge quota 7,8 milioni (6,4 nel 2021).
Nonostante un contesto di elevata inflazione e di incremento esponenziale dei costi energetici, tiene la marginalità complessiva e si rafforza ulteriormente la patrimonializzazione (+6,9%). Bene anche l’occupazione: sono circa 6.300 i lavoratori a fine 2022, con una crescita su base annua del 2,6%;
Area servizi
Il settore delle 47 cooperative di servizi, caratterizzato dalla presenza di imprese attive in settori molto eterogenei (consorzi elettrici, Apt, trasporti, servizi del terziario, turismo, commercio, ecc.), presenta un valore della produzione pari a 102 milioni, in crescita del 26,4%.
Il dato è fortemente influenzato dall’aumento del valore della produzione dei consorzi elettrici (i ricavi derivano principalmente dalla vendita dell’energia elettrica con prezzi imposti dall’Autorità). Al netto dell’andamento dei consorzi elettrici, il valore della produzione cresce comunque del 12,9%.
L’utile aggregato è pari a 3,7 milioni di euro (erano 2,9 nel 2021) e va a rafforzare ulteriormente il patrimonio (+3,9%). Stabile l’occupazione (circa 750 lavoratori e lavoratrici).
I componenti del comitato di settore
Durante il convegno sono stati eletti anche i 12 componenti del comitato del settore: Alessio Bassetti, Amos Bellumat, Domenico Calderone, Giovanna Caresia, Eleonora Da Ronco, Elisa Lodrini, Stefano Raffaelli, Franco Torelli, Giuliana Zandonai, Daniele Santorum, Antonio Stompanato e Dino Vaia.