Cresce il fatturato nelle coop sociali, occupazione stabile
Nel pomeriggio il convegno annuale di settore. Il valore della produzione ha raggiunto i 200 milioni. In crescita il patrimonio netto e la marginalità.
Il nuovo contratto di lavoro introduce il premio territoriale di risultato, che sarà variabile e legato alla produttività.
Valori in crescita sia per quanto riguarda il fatturato, che il patrimonio netto nel comparto delle cooperative sociali e di abitazione. Bene anche l’occupazione, che tiene. I dati sono stati presentati nel pomeriggio al convegno delle cooperative di settore, convocato in vista dell’assemblea della Federazione Trentina della Cooperazione in programma il 7 giugno. Nei prossimi giorni si terranno i convegni degli altri settori, nell’ordine: cooperative agricole, Casse Rurali, cooperative di produzione-lavoro, Famiglie Cooperative.
I dati del comparto delle cooperative sociali sono stati illustrati al convegno dal responsabile del settore della Federazione, Giuliano Bernardi. Alla data del 31 dicembre 2018 operavano in Trentino, associate alla Federazione, 86 cooperative sociali: 59 di tipo A, che gestiscono servizi socio-sanitari, e 27 di tipo B, specializzate in inserimenti lavorativi di persone svantaggiate, più 6 consorzi.
Nel 2018 il valore della produzione è cresciuto del 3,5 per cento raggiungendo l’importo di 200 milioni (dato stimato). 144 milioni sono la quota delle coop sociali di tipo A, mentre 56 milioni è la quota delle coop sociali di tipo B.
Il patrimonio netto stimato ammonta a fine 2018 a circa 76 milioni, con un aumento del 6,3 per cento rispetto al 2017, che si traduce in un rafforzamento della solidità patrimoniale delle cooperative sociali.
Il risultato aggregato è positivo e la marginalità rimane su valori modesti: 1,9 % del fatturato il dato medio.
Tiene sostanzialmente l’occupazione, ha riferito Giuliano Bernardi: sono circa 7.200 i lavoratori impiegati nelle cooperative sociali, di cui il 61% a tempo indeterminato. Il 66% degli addetti ha un contratto part time (75% tra il personale femminile), mentre il 34% è occupato a tempo pieno.
I rapporti con la politica
Italo Monfredini, vicepresidente della Federazione per il settore coop sociali, ha riportato al convegno le priorità segnalate alla Giunta provinciale. Sulla fiscalità (Imis e Irap) “contiamo - ha detto - sulla continuità dei benefici di cui negli ultimi anni siamo stati destinatari. Le cooperative che investono raggiungono presto il tetto massimo del de minimis (importo massimo di aiuti pubblici). Per questo chiediamo che si ampli da 200 a 500 mila euro a seguito del riconoscimento alla cooperazione sociale di Servizio di interesse economico generale (Sieg)”.
Sui decreti attuativi della legge 13 sugli affidamenti - ha continuato Monfredini - c’è un tavolo di lavoro che dovrebbe essere rilanciato dall’attuale governo provinciale. Si auspica il superamento del meccanismo della rotazione degli appalti, che nel caso delle cooperative sociali risulta ingiustificato. È stata elaborata una proposta che sarà inserita nel documento programmatico che sarà presentato alla Giunta nell’incontro in calendario venerdì prossimo.
A proposito del rapporto con la Provincia, la presidente Marina Mattarei ha sostenuto che determinati obiettivi concreti sono stati raggiunti, non ultimo il riconoscimento dei Sieg. “Come metodo - ha aggiunto la presidente - non possiamo non partire da una condivisione sul livello politico. Abbiamo gettato le basi per produrre con l’ente pubblico quel tipo di sintesi che le nostre cooperative ci richiedono. La concretezza dovrà accompagnare il nostro cammino nell’interlocuzione con la politica e dovrà farlo nella maniera più unitaria possibile”.
Importanti novità nel nuovo contratto
Il convegno di settore ha offerto anche l’occasione a Paolo Fellin, componente della delegazione sindacale delle cooperative sociali, per presentare l’accordo di rinnovo del contratto nazionale di lavoro delle cooperative sociali scaduto nel 2013. Entro domani saranno sciolte le riserve da parte delle organizzazioni sindacali nazionali.
La maggiore novità del nuovo contratto è rappresentata dall’introduzione come elemento variabile di retribuzione del premio territoriale di risultato, di competenza dei contratti integrativi provinciali. Il premio guarderà ai risultati conseguiti dalle cooperative sul territorio, misurati attraverso alcuni indicatori: produttività e redditività, qualità, efficienza e innovazione. La prima erogazione del premio avverrà nel 2020 sulla base dei risultati dell’anno in corso. Il contratto prevede aumenti medi a regime del costo del lavoro circa del 5,5%.