19 aprile 2018
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Democrazia paritaria: appello ai Parlamentari trentini

La lettera inviata dalla Presidente della Commissione provinciale Pari Opportunità tra donna e uomo
alle elette e agli eletti del Trentino in Parlamento per chiedere attenzione programmatica e riscontro concreto sui temi trasversali dell’eguaglianza sostanziale tra donne e uomini, ai fini della realizzazione di una compiuta democrazia paritaria necessaria allo sviluppo sociale, economico e civile del Paese


La lettera inviata dalla Presidente della Commissione provinciale Pari Opportunità tra donna e uomo
alle elette e agli eletti del Trentino in Parlamento per chiedere attenzione programmatica e riscontro concreto sui temi trasversali dell’eguaglianza sostanziale tra donne e uomini, ai fini della realizzazione di una compiuta democrazia paritaria necessaria allo sviluppo sociale, economico e civile del Paese

Alle Deputate e Deputati
Alle Senatrici e Senatori
del Trentino

La Commissione provinciale Pari Opportunità tra donna e uomo desidera innanzitutto esprimerLe le più vive congratulazioni per la Sua recente elezione al Parlamento nazionale, con l’augurio e l’auspicio che in questa sede così importante per la vita democratica del nostro paese Lei sia portatrice/portatore dei valori di equità, uguaglianza e parità di opportunità per tutte le sue elettrici ed elettori.

Ci rivolgiamo a tutte le elette e agli eletti al parlamento nazionale per chiedere attenzione programmatica e riscontro concreto sui temi trasversali dell’eguaglianza sostanziale tra uomini e donne, ai fini della realizzazione di una compiuta democrazia paritaria necessaria allo sviluppo sociale, economico e civile del Paese, nonché presupposto culturale imprescindibile per la prevenzione e il contrasto della violenza maschile sulle donne ed elle discriminazioni di genere.

Ricordiamo che a questo proposito le Nazioni Unite affermano che l'uguaglianza di genere è principio fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi dell'agenda 2030 per uno Sviluppo Sostenibile, per prevenire i conflitti, superare le divisioni e superare le profonde disuguaglianze e le ingiustizia.

Un Paese dove i femminicidi superano il centinaio ogni anno, dove un milione e mezzo di donne hanno subito ricatti sessuali sul posto di lavoro e oltre sei milioni una qualche forma di abuso, dove l’occupazione media femminile non raggiunge il 50%, è un Paese non compiutamente democratico, che ha bisogno urgente di una scossa e di una forte responsabilità comune, trasversale agli schieramenti politici che governeranno il Paese.

La stessa Commissione parlamentare di inchiesta sui femminicidi e le violenze di genere, nella sua relazione finale del 6 febbraio scorso, ha avanzato proposte importanti che facciamo nostre, dall’introduzione del reato di femminicidio all’approvazione di un Testo Unico che superi l’attuale frammentazione e inefficacia delle tante norme antidiscriminatorie e di tutela. Grazie a norme regionali vigenti, alle esperienze e competenze maturate sui territori, la Commissione pari Opportunità della provincia di Trento, insieme alle altre Commissioni Pari Opportunità regionali e provinciali, mette a disposizione del nuovo Parlamento una legge quadro intersettoriale ed integrata per la parità.

Siamo convinte che le discriminazioni e le violenze si combattono solo attraverso un organico investimento sulla prevenzione. Ciò significa misure strutturali di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, di incentivazione, agevolazioni, sgravi che colmino l’inaccettabile gap occupazionale e retributivo che frena la ripresa e nega opportunità a tante donne; e ancora, educazione al rispetto delle differenze, contrasto agli stereotipi discriminanti e a forme di bullismo, orientamento alla scelta delle discipline STEM per le ragazze, nelle università e nelle scuole di ogni ordine e grado. Rappresentanza paritaria nei luoghi decisionali elettivi e non elettivi, nelle società pubbliche e private ai vertici; promozione di pari diritti nello sport compreso il riconoscimento professionistico femminile dal quale le donne oggi sono escluse.

Inoltre la legge 3/2018 che ha introdotto la Medicina di genere nel Servizio sanitario nazionale va assolutamente attuata dal nuovo Governo. Governo a cui chiediamo sin d’ora, con forza, di rifinanziare il Piano strategico nazionale sulla violenza di genere e di dare dignità e voce alle donne italiane anche istituendo il Ministero per le Pari Opportunità con la missione di rendere effettive, integrate ed omogenee le politiche di parità, uguaglianza sostanziale ed equità sociale.

Chiediamo inoltre un impegno a:

1. adottare provvedimenti che garantiscano la democrazia paritaria nei ruoli decisionali al loro interno e in tutti gli organismi di governo della cosa pubblica;

2. affidare alle donne con poteri decisionali incarichi in tutti gli ambiti invece di relegarle come di consueto in quelli tradizionalmente considerati “femminili”;

3. adottare un’ottica di genere nell’azione politica, garantire la realizzazione delle raccomandazioni contenute nel rapporto CEDAW e l’applicazione delle direttive europee e internazionali in materia;

4. dotarsi di strumenti di analisi dell’impatto rispetto al genere delle decisioni prese e delle politiche adottate;

5. garantire un costante confronto con gli organismi istituzionali e con associazioni/movimenti della società civile impegnati sul fronte della parità di genere in merito alle attività di governo che abbiano ricadute sulla vita delle donne.

Insieme possiamo continuare a lavorare unitamente per raggiungere l’obiettivo di una democrazia più diffusa, concreta e partecipata.

Fiduciose di un’assunzione di responsabilità concreta su questi temi, ci rendiamo disponibili ad un confronto attivo che renda protagoniste le normative locali e le buone pratiche maturate sui territori. Buon lavoro.

Dott.a Simonetta Fedrizzi
Presidente Commissione
Pari Opportunità tra donna e uomo
della Provincia di Trento

Autore: Redazione