Don Guetti: attualità e radici nell’opera di un prete innovatore
La sala consiliare del Comune di Comano Terme ha ospitato ieri sera il convegno dedicato “a un grande uomo d’azione” e alla presentazione del terzo volume della collana Rusticus dedicata agli scritti del fondatore della Cooperazione Trentina.
Gli scritti di don Lorenzo Guetti tra emigrazione, autonomia e cooperazione. Tre volumi, riuniti nella collana Rusticus (uno dei tanti pseudonimi di don Guetti), pubblicata dalla Fondazione che porta nome del fondatore della Cooperazione Trentina.
Il nuovo volume “”La Cooperazione Rurale” è stato presentato nel convegno “La prima radice” ospitato, ieri sera, alla sala consiliare del Comune di Comano Terme.
“La ripubblicazione dei principali scritti di don Guetti - ha osservato Michele Dorigatti, direttore della Fondazione - vuole essere un riconoscimento di un merito storico: aver introdotto nel Tirolo meridionale, allora sotto il governo dell’Impero austro-ungarico, un’esperienza che ha messo radici profonde in questa terra di confine e che vede nelle Giudicarie esteriori l’epicentro di un terremoto virtuoso, di una rivoluzione gentile”.
In un periodo storico segnato da profonde crisi economiche e drammi sociali, don Lorenzo Guetti ha saputo interpretare, con grande energia e capacità di visione, il ruolo dell’innovatore sociale. La prima forma cooperativa a essere creata era stata, nel 1890, la Famiglia Cooperativa a Santa Croce di Bleggio. “Famiglia” per sottolinearne lo spirito di famiglia (uno per tutti e tutti per uno) che albergava all’interno della cooperativa.
“Noi della Fondazione avevamo un debito nei confronti di Lorenzo Guetti - ha spiegato il presidente Fabio Berasi – La Collana Rusticus è un primo, importante passo. Tre volumi che racchiudono alcune tra le più importanti riflessioni di don Guetti su temi che mantengono viva la loro attualità: l’emigrazione, l’autonomia politica, la cooperazione”.
Gli interventi
“Il grande movente di don Guetti - ha detto don Marcello Farina - è stato dare dignità ai suoi parrocchiani, ai suoi curaziani. Prima la dignità, prima un benessere che potesse far riscattare l’umanità di ciascuno e di conseguenza costruire poi un sistema di condivisione: il sistema cooperativo. Essere galantuomini per don Lorenzo viene prima dell’essere cristiani. E tutta la sua attività, sia quella legata all’economia (Famiglie Cooperative e Casse Rurali) e sia quella politica, è dare coscienza ai cittadini e alle persone. Creare persone capaci di esprimere insieme la propria umanità”.
Alberto Ianes, ricercatore e studioso di cooperazione, ha focalizzato la sua attenzione sulla capacità innovativa di don Guetti “che nei problemi della povertà, della miseria, dell’emigrazione ha saputo trovare una risposta nell’esperienza cooperativa". Ianes ha poi sollevato il tema dell'attualità cooperativa e del futuro della cooperazione: "A spaventare non devono essere tanto le scelte più ardite - come le fusioni o la riforma del credito cooperativo - ma le non scelte". Di qui la proposta di convocare gli Stati generali della Cooperazione per aggiornare l'agenda cooperativa. "Se storicamente la cooperativa è stata quell'impresa che ha incrociato l'economia con il sociale, la sfida futura è che questa contempli anche la tematica ambientale”.
Monsignor Giancarlo Bregantini, vescovo di Campobasso Boiano, ha parlato dell’esperienza cooperativa piantata a Locri Gerace. “La scelta – ha spiegato - era dovuta alla povertà incontrata nella Locride, alla loro voglia di riscatto, alla capacità contadina che era intessuta in quegli ambienti dell’Aspromonte. La Federazione Trentina della Cooperazione ha dato vita e sostenuto un partenariato puro, sostanzioso ed efficace. Molte cose sono nate poi perché prima sono state appoggiate qui in Trentino e poi vissute in Calabria. Non è stato solo un gesto emotivo di solidarietà nei confronti della gente calabrese ma piuttosto un gioco di interessi positivi e reciproci che, nel tempo, si rafforzano e crescono. La Calabria ha ricevuto ma anche il Trentino ha ricevuto. E’ la legge della reciprocità che è poi la legge della vita. Come dire: tu solo puoi farcela ma non puoi farcela da solo”.
Gianni Mittempergher ha parlato del Masetto di Terragnolo, luogo che unisce cultura e natura. Il Masetto oggi è un esercizio rurale: una struttura ricettiva ricavata in un edificio di valore storico inserito in un contesto silvo pastorale di pregio. “A Terragnolo, 149 anni fa don Guetti fu inviato come cappellano cooperatore - è stato ricordato - Una stazione faticosissima, come la definì, ad appena 23 anni di età”.
Ha concluso la serata l’intervento di Luca Riccadonna, presidente dell’Associazione Giovani Cooperatori Trentini e giovane imprenditore cooperativo di Vigo Lomaso. “Questo incontro – ha ricordato - si colloca all’interno di un ampio calendario per i 50 anni di attività dell’Associazione. Il modo migliore che i giovani di oggi hanno per interpretare i principi di don Guetti è ripensare al suo esempio”.