16 maggio 2019
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Donne in cooperazione per fare la differenza in rete (e non solo)

Gli strumenti per contribuire a migliorare la nostra vita e quella delle persone con cui interagiamo, sia online che nel mondo reale, sono stati al centro del doppio appuntamento proposto ieri sera dall’associazione Donne in cooperazione: il primo, con Vera Gheno, esperta di comunicazione digitale che gestisce l’account Twitter dell’Accademia della Crusca, centrato sulla comunicazione digitale e, a seguire, l’assemblea ordinaria, che ha messo in evidenza i progetti proposti all’interno della cooperazione trentina per la costruzione di un sistema più inclusivo e rispettoso delle differenze

Gli strumenti per contribuire a migliorare la nostra vita e quella delle persone con cui interagiamo, sia online che nel mondo reale, sono stati al centro del doppio appuntamento proposto ieri sera dall’associazione Donne in cooperazione: il primo, con Vera Gheno, esperta di comunicazione digitale che gestisce l’account Twitter dell’Accademia della Crusca, centrato sulla comunicazione digitale e, a seguire, l’assemblea ordinaria, che ha messo in evidenza i progetti proposti all’interno della cooperazione trentina per la costruzione di un sistema più inclusivo e rispettoso delle differenze

Oggi pensare di vivere felici e connessi sembra una missione impossibile. Polemiche, haters, commenti offensivi spesso prendono il sopravvento mostrando una comunicazione digitale caratterizzata da odio e situazioni di pericolo. “Ma se è vero che lo stato di salute di una rete dipende dal comportamento dei suoi nodi, spetta a noi, come nodi di una rete, riprenderci l'onere e l'onore di migliorare la qualità delle nostre relazioni, dando vita a dei circoli virtuosi, piccoli o grandi che siano” ha spiegato Vera Gheno, sociolinguista specializzata in comunicazione digitale che gestisce l’account Twitter dell’Accademia della Crusca, che ha aperto ieri sera con il suo intervento “Fare la differenza in rete” l’appuntamento organizzato dall’associazione Donne in cooperazione in occasione dell’assemblea annuale.

Quello che la docente propone è “rimettere noi stessi al centro del processo comunicativo”, smettendo di delegare agli altri, alle multinazionali, ai Governi, il compito di costruire una rete più civile e rispettosa. Per farlo è necessario partire da una maggiore attenzione nell'uso delle parole, scegliendo quelle più giuste per ogni contesto, dando vita così a un percorso di autocoscienza linguistica e comunicativa utile sia offline che online. “Ricordiamoci che in rete – ha aggiunto Gheno – le parole sono costrette a vivere senza l’aiuto della nostra presenza fisica, per cui diventa ancora più importante scegliere con attenzione quelle da usare”.

E proprio al fare la differenza, anche fuori dalla rete, sono state dedicate una serie di iniziative che l’associazione Donne in cooperazione ha realizzato nel corso del 2018 e che sono state rendicontate alle socie riunite in assemblea, al termine dell’incontro con Vera Gheno.

“Spesso le difficoltà e le resistenze al cambiamento che incontriamo nella costruzione di ambienti, di lavoro ma non solo, più inclusivi e rispettosi delle differenze derivano da pregiudizi, schemi mentali difficili da abbandonare – ha commentato la presidente Nadia Martinelli. – Per questo stiamo puntando molto sulla formazione e continueremo a farlo cercando di coinvolgere in questi percorsi anche altre realtà cooperative, come abbiamo fatto, ad esempio, con l’associazione Giovani Cooperatori Trentini, con cui abbiamo realizzato un corso per promuovere una nuova partecipazione di socie e soci alla vita e alla gestione della loro cooperativa”.

All'assemblea è intervenuta anche la presidente della Federazione Trentina della Cooperazione Marina Mattarei, che ha ringraziato il direttivo dell'associazione per l'impegno dimostrato finora e invitato l'associazione ad essere sempre più di stimolo per il movimento cooperativo nel portare avanti ragionamenti di senso sulla cooperazione al femminile.

Luca Riccadonna, presidente dell'associazione Giovani Cooperatori Trentini, ha preso poi la parola sottolineando il valore del ruolo trasversale delle due associazioni. Un ruolo che favorisce la nascita di un dialogo nuovo e di progetti e iniziative che possano essere elemento di innovazione e stimolo per tutto il movimento cooperativo.

I temi su cui si focalizzerà l’attenzione dell’associazione nel 2019 saranno principalmente due: la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro e le pari opportunità per i padri. Sul primo tema, ad esempio, verrà proposto un progetto in collaborazione con l’Università degli studi di Trento, per fornire alle cooperative supporto e strumenti adeguati per inserire l’ottica di genere nei processi di prevenzione, sicurezza, salute e valutazione dei rischi e dello stress lavoro-correlato.

Il tema della sicurezza, così come quello della genitorialità, sono stati al centro anche di alcuni progetti avviati nel 2018, come la campagna “Molestie e violenze nei luoghi di lavoro: strumenti di prevenzione e contrasto”, realizzata con il contributo della Provincia autonoma di Trento, che ha coinvolto in questo primo anno di attività una quarantina di cooperative che si sono impegnate a favorire una cultura organizzativa diffusa che condanni e stigmatizzi ogni comportamento di molestia e violenza. “L’obiettivo del progetto – ha spiegato Simonetta Fedrizzi, coordinatrice dell’attività dell’associazione – è favorire maggiore benessere organizzativo, con un clima aziendale dove le relazioni interpersonali siano basate su principi di eguaglianza e reciproca correttezza, e portare all’emersione di eventuali situazioni di disagio dando voce alle persone che le subiscono”.

Sul tema della genitorialità, invece, è stato proposto il workshop “Genitori al lavoro”, in collaborazione con l’Agenzia del Lavoro, per approfondire strumenti e buone prassi organizzative che sostengano madri e padri, in un’ottica di condivisione delle responsabilità genitoriali, nel coniugare impegni di lavoro e carichi familiari.

Non sono mancati poi i progetti volti alla valorizzazione delle competenze manageriali delle donne cooperatrici, come il progetto “WOMANagement”, realizzato con la Fondazione Franco Demarchi, e la raccolta di esperienze cooperative “WomeNpowerment in Coop”, realizzato insieme a Coopermondo e alla Commissione dirigenti cooperatrici di Confcooperative per mettere in luce il contributo dato dal modello cooperativo al raggiungimento dell’uguaglianza di genere e dell’emancipazione di donne e ragazze.

A questo si aggiungono i percorsi di approfondimento e formazione proposti dall’associazione su vari temi, come, ad esempio, quello realizzato insieme ai giovani soci e socie della Cooperativa Formativa Scolastica costituita dalla 3^ Ea del Liceo Rosmini di Trento nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro, che ha permesso di indagare i pregiudizi e i luoghi comuni che identificano alcuni mestieri come maschili o come femminili e che condizionano ragazze e ragazzi nelle scelte per il loro futuro.

Al termine dell’assemblea sono state fatte le congratulazioni alle due socie insignite quest’anno delle stelle al merito del lavoro, Clara Mazzucchi e Raffaella Marini.

Autore: Redazione