Famiglie Cooperative, torna il sereno: vendite e margini in crescita
Al convegno di settore presentati dati confortanti: crescono fatturato (+6,9 milioni), margine (+3 milioni) e utile (+3,2 milioni). In alcuni territori possibili spazi per razionalizzazioni, con fusioni ma anche condivisione di personale o contratti di rete.
La vicepresidente Dal Sasso sui Sieg: “Insieme alla Provincia stiamo cercando di individuare, territorio per territorio, quei servizi utili alle famiglie da inserire nei nostri punti vendita per semplificare la quotidianità delle persone che abitano la periferia. Servizi comunali, postali o sanitari. Questa fase dell’individuazione dei veri bisogni delle persone, è cruciale per il futuro delle comunità locali”.
Scelti i quattro candidati di settore da proporre per il Consiglio di amministrazione della Federazione: Renato Dalpalù (Sait), Paola Dal Sasso (Famiglia Cooperativa Val di Fiemme), Walter Facchinelli (Famiglia Cooperativa Vigo Rendena) e Renzo Tommasi (Famiglia Cooperativa Besenello).
Migliora in modo significativo la situazione delle Famiglie Cooperative Trentine. Al convegno di settore di oggi, in preparazione dell’assemblea della Federazione dell’8 giugno, sono stati esaminati i dati dei bilanci delle 71 Famiglie Cooperative, che operano sul territorio trentino con una rete di 365 punti vendita (207 dei quali sono unico punto vendita del paese che servono).
Non solo: è stato fatto il punto della situazione sul riconoscimento dei Sieg (Servizi di Interesse Economico Generale), perfezionati proprio in questi giorni con la relativa delibera provinciale. Una grande sfida per le Famiglie Cooperative, ed insieme una grande opportunità per la popolazione che vive in montagna in centri abitati poco coperti dai servizi pubblici.
“Insieme alla Provincia – ha detto la vicepresidente Paola Dal Sasso – stiamo cercando di individuare, territorio per territorio, quei servizi utili alle famiglie da inserire nei nostri punti vendita per semplificare la quotidianità delle persone che abitano la periferia. Servizi comunali, postali o sanitari. Questa fase dell’individuazione dei veri bisogni delle persone, è cruciale per il futuro delle comunità locali”.
I dati di bilancio
Dopo tre anni difficili, tutti gli indicatori di bilancio tornano positivi: le vendite aumentano del 2,1%, generando un fatturato al netto dell’Iva di 339,5 milioni di euro (+6,9 milioni dal 2016), esclusi Sait, Coopersviluppo, Trento Sviluppo, La Minela e Atesina.
Il risultato di esercizio presenta un utile di 2,5 milioni di euro grazie alla ripresa delle vendite, al miglioramento del margine lordo (88 milioni, 3 milioni in più rispetto al 2016, con un’incidenza di circa il 26%) e all’efficientamento dei costi di gestione. Quelli relativi al personale (che rappresentano la larga maggioranza), sono calati di quasi un punto percentuale, cioè di mezzo milione di euro, nonostante la sostanziale stazionarietà del numero di persone impiegate (1.825 l’86% delle quali a tempo indeterminato).
Buoni risultati anche sotto il profilo patrimoniale: il patrimonio netto ha raggiunto i 115,3 milioni di euro (+3,1%), mentre l’indebitamento finanziario complessivo è calato di 10 milioni.
“Restano ancora alcune situazioni di criticità – spiega Giuliano Bernardi, responsabile del Settore consumo della Federazione –, legate in particolare a cooperative che hanno chiuso gli ultimi bilanci in perdita. Si tratta di imprese poco dimensionate, che in qualche caso necessitano di una razionalizzazione territoriale. Non sempre di fusioni, ma anche altri tipi di collaborazione, come condivisione di personale o contratti di rete”. In aiuto delle Famiglie Cooperative, la Federazione propone un uso diffuso e consolidato del controllo di gestione, la redazione di conti economici gestionali per punto vendita, bilanci infrannuali e lo sviluppo di piani economici e finanziari prospettici.