Federcoop, chiarezza sul compenso della presidente
Nessun aumento sul compenso spettante alla presidenza dell’ente. Il consiglio di amministrazione della Federazione ha deliberato l’importo di 135mila euro lordi l’anno per un impegno totalmente dedicato, in linea con i compensi precedenti, già ridotti negli ultimi anni.
In più, ha rinunciato ai gettoni di presenza spettanti per la partecipazione alle riunioni. I compensi dei predecessori Fracalossi e Fezzi erano stati decurtati in ragione di altri incarichi concomitanti che ne avevano ridotto la disponibilità.
La presidente Mattarei: “il mio impegno in Federazione è a tempo pieno. Per questo ho presentato nei giorni scorsi le dimissioni dal cda di Sait”.
Il cda della Federazione nella seduta del 13 luglio scorso ha deliberato l’importo dei compensi spettanti agli amministratori dell’ente.
Tra essi, quello della presidente ammonta a 135mila euro (lordi) l’anno, in linea con i compensi “ordinari” degli ultimi anni, già diminuiti rispetto al periodo precedente. L’indennità dell’allora presidente Diego Schelfi fu ridotta nel 2012 da 150 a 135mila euro (sempre lordi), e quella è la cifra deliberata anche per la presidente Mattarei.
I compensi dei brevi periodi di presidenza di Fracalossi e Fezzi, a cui l’articolista fa in parte riferimento, sono da considerarsi eccezioni e quindi non confrontabili. Infatti entrambi, per diversi motivi, avevano ritenuto di non lasciare gli impegni precedentemente presi, e per questo motivo si sono ridotti gli emolumenti.
La presidente Mattarei ha chiesto e ottenuto di considerare il suo compenso omnicomprensivo, rinunciando ai gettoni di presenza (cento euro) spettanti per le riunioni di cda, esecutivo e comitati di settore.
La puntualizzazione della presidente arriva dopo la pubblicazione di un articolo sul quotidiano Trentino di oggi che riporta la cifra (corretta), evidenziandola però come si trattasse di un “aumento di stipendio”.
“Nulla di tutto ciò – afferma la presidente Marina Mattarei – semmai il contrario. Ho proposto una cifra equa, in linea con i predecessori (salvo le eccezioni recenti), rispetto al valore del ruolo e al tempo che vi si dedica. Ritengo che i compensi vadano deliberati con giudizio e resi noti, ma non annullati o mortificati in nome di una mal posta questione di sobrietà.
Informo anche di aver rinunciato ai gettoni di presenza, che avrebbero rappresentato un ulteriore integrazione al compenso non quantificabile a priori. Stiamo anche facendo una ricognizione di tutti i compensi e rimborsi degli amministratori e del personale in modo da allinearli, qualora non lo fossero, ad una linea di comportamento aziendale contro gli sprechi.
La presidenza della Federazione è un ruolo di responsabilità che voglio interpretare dedicando tutto il tempo e le energie di cui sono capace. Per questo motivo nei giorni scorsi ho rassegnato le dimissioni dal consiglio di amministrazione del Consorzio Sait, di cui facevo parte da due anni.
Intendo mantenere invece il ruolo di presidente della Famiglia Cooperativa Vallate Solandre (12 punti vendita, 9 milioni di fatturato e 50 dipendenti) che mi permette di mantenere viva la relazione con il territorio e la base sociale, molto utili anche per interpretare il mio ruolo di presidente della Federazione. Per tale incarico percepisco un compenso lordo omnicomprensivo di 4mila euro l’anno”.