FederCoop chiude un bilancio solido
Quasi 32 milioni di patrimonio netto, disponibilità liquide per 8 milioni e 242 mila euro di utile (oltre a 520 mila euro di accantonamenti per incentivare gli esodi). In calo i ricavi delle vendite e delle prestazioni (effetto delle fusioni), così come i costi, diminuiti del 10%.
Sarà presentato domani in assemblea il bilancio della Federazione Trentina della Cooperazione, alle cooperative riunite anche per l’elezione del nuovo Consiglio di amministrazione. Il documento contabile si è chiuso con un utile di 242 mila euro (+12,7% rispetto all’anno precedente) che porta il patrimonio netto a crescere fino al rassicurante importo di 31,9 milioni.
Un altro indicatore che conferma l’andamento positivo dell’ultimo esercizio è quello relativo alle disponibilità liquide che, come mette in luce il rendiconto finanziario, sono aumentate del 19,5% attestandosi sull’importo di 8 milioni. Ha favorito questo risultato la prosecuzione del trend di riduzione dei costi su tante voci del bilancio, in atto da qualche anno. Si è in particolare confermata e rafforzata la dinamica decrescente nell’andamento del costo del personale grazie agli 11 prepensionamenti realizzati nel corso dell’anno. Rispetto al 2016, nel 2017 il costo del personale, pari a 12,2 milioni, risulta diminuito complessivamente dell’ 8,8 %, mentre un ulteriore calo significativo è previsto nel budget del 2018, portando la riduzione complessiva al 22-23% nell’arco di due anni.
All’interno del conto economico si registra una flessione nel fatturato della Federazione. I ricavi delle vendite e delle prestazioni sono ammontati complessivamente a 16,5 milioni (19,4 milioni nel 2016). In questa voce rientrano principalmente i contributi associativi versati dalla cooperative (7,9 milioni) e le entrate derivanti dai servizi erogati sia alle cooperative che alle altre imprese ed enti che aderiscono alla Federazione (8,6 milioni). La riduzione è riconducibile principalmente alla contrazione dei contributi associativi prodotta dai processi di fusione, che hanno ridotto il numero delle società. Senza considerare i contributi associativi, si è registrata una diminuzione dei ricavi da prestazioni di circa 59 mila euro (- 0,8% rispetto al 2016).
Tra i ricavi da prestazioni di servizi le voci più importanti riguardano le paghe con 2,8 milioni (i cedolini elaborati sono stati 150.647), la revisione con 1,6 milioni, la consulenza e assistenza con 1,5 milioni.
In sensibile diminuzione (-9,9%) rispetto all’anno precedente anche i costi della produzione, che sono ammontati a 21,3 milioni (23,6 milioni nel 2016). La voce più significativa è rappresentata dal costo per il personale, pari a 12,2 milioni, nel quale figura un accantonamento di 520 mila euro per incentivare l’esodo dei dipendenti, senza il quale risulterebbe una ancora maggiore riduzione della voce.