Federcoop, l’impegno a ricollocare gli ex lavoratori Sait è una priorità
Degli ex lavoratori Sait che la Federazione si impegna a ricollocare nel sistema cooperativo, nove hanno trovato lavoro, altri tre saranno collocati a breve. Finora più di duecento le imprese contattate. Sono partiti anche gli incontri diretti sul territorio.
Oggettivamente è difficile pensare ad un impegno maggiore, che ricordiamo, scade ad aprile 2020.
Marina Mattarei: al sindacato chiediamo maggiore cautela: continuare a mettere in piazza questi lavoratori produce l’effetto di allontanare i potenziali datori di lavoro anziché facilitare le assunzioni.
La Federazione replica con i numeri all’accusa di immobilismo avanzata dalle sigle sindacali a proposito del ricollocamento degli ex lavoratori Sait.
Un impegno senza precedenti per l’ente di via Segantini, che allo scopo ha incaricato una primaria società di ricollocamento. In questi mesi sono state profilate (non senza difficoltà in alcuni casi) tutte le persone interessate, ed i loro curricula sono stati inviati ad oltre duecento potenziali datori di lavoro.
Costante l’impegno della Federazione nel coinvolgimento del mondo cooperativo, con incontri diretti sul territorio con le cooperative interessate, a cui vengono presentati i profili dei candidati e gli incentivi per le aziende messi in campo dal sistema.
Solo per citare alcuni interventi, l’8 febbraio si è svolto un incontro con le cooperative sociali aderenti a Consolida, prossimamente in calendario sono previsti ulteriori incontri con consorzi e cooperative nei diversi settori.
In merito ai lavoratori coinvolti nella riqualificazione, alcuni di loro stanno seguendo corsi di riqualificazione, che in taluni casi hanno già prodotto contratti di assunzione: 7 sono stati assunti a tempo determinato a lungo termine, 2 a tempo indeterminato, altri 3 saranno assunti a breve da una cooperativa per un progetto commissionato dalla Federazione.
Anche gli altri ex lavoratori Sait non inseriti nella convenzione con la Federazione stanno lentamente ritrovando una occupazione, e alcuni hanno raggiunto o raggiungeranno entro il termine della Naspi i requisiti per la pensione.
Tutti dati comunicati per tempo alle parti sindacali, con cui c’è un dialogo costante. Evidentemente i vertici delle sigle sindacali trovano più efficace l’esposizione pubblica di questi lavoratori piuttosto che l’adesione operativa alle varie fasi del progetto.
Al contrario, per la tutela di questi lavoratori, servirebbe invece evitare la sovraesposizione e concentrarsi sull’impegno delle rispettive istituzioni nel ricercare le migliori condizioni per il ricollocamento. Uno sforzo cui possono contribuire anche gli stessi lavoratori aderendo in maniera proattiva alle iniziative via via individuate.
È inopportuno strumentalizzare i lavoratori ai fini di propaganda sindacale o per polemiche di altra natura.
“Conosciamo la storia delle conquiste civili del sindacato per salvaguardare l’occupazione e migliorare le condizioni degli addetti – commenta la presidente della Federazione Marina Mattarei - e per questo stupisce di trovarlo spesso in opposizione alla cooperazione che quotidianamente è impegnata sullo stesso fronte a difendere i posti di lavoro e la dignità dei lavoratori.
Anche nel caso – pur dolorosissimo – dei licenziamenti Sait, stiamo dimostrando di non lasciare soli coloro che hanno perso il posto di lavoro.
Con questo ci auguriamo di poter continuare a lavorare con serietà e impegno per confermare i contratti a tempo determinato e per contribuire a trovare un lavoro a chi ancora lo sta cercando”.