Festival della crescita. Mauro Fezzi: la sfida della cooperazione per la qualità dello sviluppo
Il presidente della Cooperazione Trentina ha aperto il convegno su cooperazione ed economia civile.
Tra i relatori anche il direttore della Banca d’Italia (filiale di Trento) Pier Luigi Ruggiero e la dirigente provinciale Nicoletta Clauser.
Le esperienze di crescita equilibrata di Melinda e Mezzacorona.
Il Trentino è l’esempio virtuoso di “crescita felice”, che è l’esatto contrario della dottrina elaborata dall’economista e filosofo Serge Latouche sulla “decrescita felice”. Francesco Morace, filosofo e scrittore, ne è convinto sostenitore e per questo ha ideato un vero e proprio Festival che si svolge in varie città d’Italia. Oggi ha fatto tappa a Trento, ed ha coinvolto alla sala della Cooperazione diversi relatori ed imprenditori che hanno portato la loro testimonianza.
Il presidente della Cooperazione trentina Mauro Fezzi, aprendo i lavori, ha parlato della sfida per la cooperazione che è la “qualità dello sviluppo, del valore aggiunto che le cooperative sanno apportare alla trasformazione dell’economia e della comunità locale. “Oggi crescere non significa piegare il territorio e le realtà che lo costituiscono alle esigenze dell’impresa, ma creare i presupposti affinché l’impresa cooperativa e il territorio si aiutino e si integrino a vicenda per il reciproco sviluppo”.
Il direttore della filiale di Trento della Banca d’Italia Pier Luigi Ruggiero ha citato la sfida del credito cooperativo che coinvolge Cassa Centrale Banca, destinata a breve a diventare la settima od ottava banca italiana. “La sfida per le banche cooperative locali – ha detto Ruggiero – è diventare grandi senza perdere il riferimento con il territorio. Queste banche non devono pensare da grandi, perché il loro compito è favorire i progetti di vita di una comunità, artigiani, famiglie giovani coppie”.
Nicoletta Clauser, dirigente della Provincia autonoma, ha parlato di “buone istituzioni” citando i casi dei poli meccatronico e Manifattura e del Cibio, istituti di assoluta eccellenza. Ma anche delle nuove forme di welfare che sviluppa responsabilità, con politiche che vanno continuamente aggiornate ma che contribuiscono a far crescere il territorio.
“Ci sono buone istituzioni che possono favorire lo sviluppo – ha argomentato il capo ufficio ricerca economica della Banca d’Italia a Trento Antonio Accetturo – Il Trentino ha un elevato livello di Pil pro capite anche perché è forte di una tradizione di cooperazione e di civismo, con un indice elevato di qualità delle istituzioni”.
Tra le esperienze di eccellenza portate al convegno, quella presentata dal presidente del Gruppo Mezzacorona Luca Rigotti. La Cantina Mezzacorona, partite dalla fusione di alcune piccole cantine sociali della piana Rotaliane, è cresciuta fino ad arrivare al Gruppo attuale che esporta più dell’80% della produzione, con varie imprese tutte controllate dalla cantina sociale. Inoltre, la costruzione della cittadella del vino ha realizzato una crescita per il territorio bonificando un’area inquinata da un precedente insediamento industriale.
Anche l’esperienza di Melinda – portata al convegno dal responsabile marketing Andrea Fedrizzi - è interessante per la costruzione di valore aggiunto di territorio. Prima la costituzione del consorzio, poi l’accentramento di alcune funzioni di produzione hanno consentito di valorizzare il prodotto mela in Italia e all’estero. Le celle ipogee e il progetto del biologico sono ulteriori elementi di qualità molto apprezzati dai consumatori e dalla comunità locale.
Ivan Odorizzi, presidente di Dao, ha presentato l’esperienza della cooperativa di dettaglianti