Finanza responsabile e innovazione sociale, il 10° workshop internazionale
Le problematiche e le prospettive di crescita della finanza responsabile e cooperativa sono al centro del 10° workshop organizzato ieri e oggi a Trento (Dipartimento economia e management Università di Trento) da Euricse in collaborazione con Federcasse e l’Associazione europea delle banche cooperative (EACB). Due giornate di sessioni plenarie con quaranta docenti e ricercatori provenienti da 10 Paesi tra Europa, India, Giappone e Filippine, per analizzare lo scenario attuale della finanza e le possibilità di innovazione sociale del settore.
Una finanza e un’economia realmente produttive hanno l’obbligo di preoccuparsi delle conseguenze, soprattutto a lungo termine, delle loro attività. Questo perché – anche a causa dei cambiamenti demografici e della crisi fiscale dello Stato – è aumentata l’attenzione generale nei confronti di un’economia basata sulla relazione, con l’apertura di prospettive interessanti per le attività che richiedono investimenti in salute e servizi alla persona, nell’industria verde e nella difesa dell’ambiente. Le banche cooperative ed etiche, i fondi alternativi e le istituzioni finanziarie che hanno saputo investire sull’innovazione sociale hanno, quindi, dimostrato grandi potenziali.
È partito ieri da questi presupposti il workshop organizzato da Euricse, Federcasse (la Federazione italiana delle BCC e Casse Rurali) e EACB. Nelle sei sessioni previste sui due giorni di workshop, con relatori provenienti da istituzioni e università internazionali, si parlerà di fusioni nelle banche cooperative europee, finanza sostenibile e green economy, prestiti non performanti, problemi di governance delle banche cooperative, con uno sguardo alle esperienze in Asia meridionale (India e Bangladesh) e in Europa dell’Est, in particolare la Russia rurale. Tra i focus a livello nazionale quello su fusioni, governance, riforme e rischi delle banche cooperative italiane.
A fare gli onori di casa ieri mattina il presidente di Euricse, Carlo Borzaga, e il docente del Dipartimento di economia e management dell’Università di Trento Silvio Goglio. “Storicamente il Trentino è stato culla di forme di credito alternativo al commerciale, dimostrando così una notevole capacità di innovazione. Lo stesso modello di credito cooperativo risk-based adottato con la recente riforma è una novità a livello internazionale. Per questo è interessante continuare ad approfondire le potenzialità e i limiti di questo settore in un seminario come quello che si apre oggi”, ha detto Borzaga.
“La finanza deve ambire a rafforzare la relazione tra offerta e domanda di capitale, superando la separazione tra investitori e riceventi che è cresciuta negli ultimi decenni. Il capitale dovrebbe essere incanalato verso la creatività e l’utilità calcolate in modo olistico, ovvero la finanza deve tornare ad essere ‘al servizio’ e non padrona”, ha aggiunto Goglio.
“Un nostro recente studio – ha detto il presidente di Federcasse Augusto dell’Erba - ha confermato il contributo positivo dell’intensità mutualistica che si vive in una BCC all’andamento economico locale; fattore che ha permesso alle banche di comunità di essere strumento essenziale nel mitigare l’impatto della recessione. E questo, grazie alle loro caratteristiche peculiari in termini di flessibilità del modello organizzativo, forte radicamento nel territorio, attenzione alla redditività, alla generazione di valore sociale e all’impatto culturale”.
“La ricerca è la chiave per raggiungere una piena comprensione del ruolo delle banche cooperative e del loro contributo alla stabilità del sistema finanziario, oltre all’importante ruolo in seno alla finanza responsabile”, ha evidenziato il general manager di EACB, Hervé Guider. “Con l’obiettivo di colmare il gap nella letteratura scientifica sulle banche cooperative, EACB ha lanciato un think tank a tema, un network di ricercatori a livello internazionale e un premio per giovani ricercatori”.