Fondo pensione delle Casse Rurali: firmato un patto che ne rafforza il ruolo e lo rilancia nel futuro
Sottoscritto dalle parti istitutive - la Federazione Trentina della Cooperazione e le organizzazioni sindacali provinciali - un atto di indirizzo rivolto agli organi del Fondo in merito alle scelte strategiche da intraprendere nel prossimo futuro.
Il Fondo pensione dei dipendenti delle Casse Rurali del Trentino è stato istituito nel 1985 per dare ai lavoratori del settore la possibilità di costruirsi una previdenza complementare. Ora aderiscono 3.290 addetti delle Casse Rurali della provincia di Trento e degli organismi collegati e di sistema: Cassa Centrale Banca, Phoenix, Federazione, Assicura, Cooperfidi e Promocoop. Il Fondo gestisce circa 300 milioni di euro di risparmi previdenziali.
Nella sua oltre trentennale attività ha ottenuto dei risultati molto positivi, vista la generale soddisfazione presso gli aderenti e le aziende, sia sotto il profilo dei rendimenti che della qualità del servizio offerto.
In questi giorni le parti istitutive (le Organizzazioni Sindacali provinciali di categoria e la Federazione Trentina della Cooperazione quale organizzazione datoriale in rappresentanza delle Casse Rurali) hanno sottoscritto un importante documento che, in un contesto normativo previdenziale che cambia e anche alla luce della riforma del Credito Cooperativo, intende rafforzare il ruolo e il valore di questo importante Ente Bilaterale, tracciando il metodo per definire le linee strategiche future.
Le valutazioni e i principi condivisi in sintesi sono i seguenti:
- Il Fondo Pensione è stato un tassello fondamentale della costruzione di un welfare territoriale partecipato, insieme agli altri strumenti di welfare territoriale di settore. Ha inoltre garantito lo sviluppo di sinergie con altre realtà del sistema cooperativo trentino e nazionale (Federazione, Assicura, Cooperazione Salute, Itas, ecc.).
- Anche nel nuovo contesto, il patrimonio economico e di relazioni sul territorio trentino generato dalla gestione del Fondo non deve essere disperso, ma anzi va valorizzato anche nel nuovo scenario nazionale del Credito Cooperativo. Ciò deve avvenire rafforzando tutti i fattori positivi, come l’efficienza e la qualità dimostrate nei rapporti con i lavoratori e l’ancoraggio dello strumento bilaterale a una gestione, rivelatasi virtuosa, in capo al “sistema” cooperativo trentino.
- Tutti le soluzioni gestionali per rendere sempre più efficiente ed efficace il Fondo saranno affrontate insieme dalle parti istitutive (queste con un ruolo, appunto, di indirizzo strategico) e dal Consiglio di Amministrazione del Fondo, recentemente rinnovato con l’ingresso di professionalità ed esperienze nel settore previdenziale. A tali fini, si vaglieranno tutte le strade possibili, compreso l’eventuale allargamento alle altre Banche di Credito Cooperativo e società del Gruppo Bancario Cooperativo Cassa Centrale Banca, compatibilmente con l’attuale quadro normativo e con la possibilità di mantenere la qualifica di “Fondo negoziale chiuso preesistente”, cui sono connesse regolamentazioni particolari per alcune categorie di iscritti.
- In ogni caso, tali future scelte strategiche dovranno tenere in considerazione l’impatto generale delle soluzioni individuate, considerata la presenza di realtà analoghe nel Credito Cooperativo a livello nazionale, nonché l’idoneità delle stesse soluzioni a garantire l’ancoraggio territoriale e organico del Fondo al sistema della Cooperazione Trentina”.
I componenti degli organi del Fondo, che rappresentano pariteticamente le aziende e i lavoratori, recentemente nominati, sono:
Consiglio di Amministrazione: Collegio Sindacale
VINCENZO SAPORITO Presidente GIOVANNI RAFFAELLI Presidente
PAOLO PETTINELLA Vicepresidente FRANCO ANTOLINI Sindaco
MICHELE BEZZI Consigliere THOMAS CAMOZZI Sindaco
MONIA BONENTI Consigliere LORENZO RIZZOLI Sindaco
LORENZO COZZINI Consigliere
DOMENICO MAZZUCCHI Consigliere
SILVIO MUCCHI Consigliere
SERGIO PONTALTI Consigliere