Genetica per la biodiversità, Fem guida il nuovo network europeo “G-BiKE”
Fondazione Edmund Mach al vertice di “G-BiKE”, una nuova rete europea di ricerca per valorizzare la genetica e la genomica nell’ambito della conservazione della biodiversità. Il network, inserito nel programma Horizon 2020 Cost, si è dato appuntamento per la prima volta a marzo a Bruxelles, eleggendo come Chair (Coordinatore) e rappresentante scientifico Cristiano Vernesi, ricercatore della Fondazione Edmund Mach con grande esperienza nel campo.
La sfida principale è promuovere l’uso di queste scienze biologiche come strumento standard nel monitoraggio e nella gestione di specie vegetali e animali per garantire la loro persistenza e assicurare di conseguenza la continua disponibilità di servizi ecosistemici, anche alla luce degli impatti del cambiamento climatico.
“G-BiKE”, acronimo di Genomic Biodiversity Knowledge for Ecosystems Resilient, è promosso nell’ambito del programma COST (European Cooperation in Science and Tecnhology), all’interno di Horizon 2020. Come il telaio di una bicicletta, il network intende unire due “ruote”: da un lato gli scienziati, che rispondono a questioni scientifiche usando strumenti come genomica e genetica, e dall’altro professionisti e stakeholders. Lo scopo principale è quindi “pedalare” per stabilire il ruolo della genetica nella gestione dei sistemi naturali e nella loro capacità evolutiva e sviluppare strumenti standard per il monitoraggio, da implementare nella politiche locali ed europee.
Nel primo incontro, svoltosi a marzo a Bruxelles, si sono riuniti più di 45 scienziati provenienti da 27 Paesi europei. In quell’occasione Cristiano Vernesi, ricercatore del Centro Ricerca Innovazione della Fondazione Edmund Mach, è stato eletto come Chair e rappresentante scientifico. La Fondazione Edmund Mach, attraverso il Centro Ricerca e Innovazione, si occupa di diversi progetti che prevedono l’uso della genetica per la conservazione della biodiversità. Tra gli altri il monitoraggio dei grandi carnivori, la ricostruzione dell’adattamento di piante selvatiche alla siccità e all’altitudine, lo studio delle dinamiche di popolazione del lupo attraverso l’analisi di Dna antico e l’analisi della biodiversità vegetale con estrazione di materiale biologico dai ghiacciai.
In seno a “G-BiKE” sono stati pianificati corsi di formazione e laboratori in siti Natura 2000, eventi scientifici di divulgazione, conferenze e webinars. I vari sotto-gruppi del progetto, guidati sia da scienziati sia da professionisti della conservazione, sono “Implementing genetic into management”, “Monitoring of genetic diversity”, “Genomics and ecosystem services”, “Biotechnological assessment and knowledge sharing”.
Fonte: Ufficio Stampa Fondazione Edmund Mach