Imprese trentine: attenzione alle offerte di lavoratori sottocosto
Alcuni consigli per evitare fenomeni di illegalità nei rapporti di lavoro
Con l'incremento del lavoro nel periodo estivo aumentano i rischi per le imprese trentine di incappare in qualche allettante proposta per la fornitura di personale con modalità alternative alla normale assunzione da parte dell'impresa. In considerazione delle caratteristiche dei contratti che vengono proposti e di alcune possibili conseguenze pesanti anche per gli imprenditori che le accettano, la Provincia, tramite il Servizio lavoro, l'ordine e l'associazione dei consulenti del lavoro e le associazioni di categoria, ritiene opportuno ricordare l'importanza di analizzare criticamente eventuali offerte dubbie. Di seguito alcuni consigli utili.
Innanzitutto è sicuramente possibile ricorrere all'appalto per lo svolgimento di alcune funzioni aziendali. Si ricorda, però, che se l'appaltatore non paga correttamente i propri dipendenti, anche l’imprenditore che utilizza le prestazioni dei lavoratori può dover rispondere del pagamento della retribuzione e del versamento di contributi e imposte, anche nel caso in cui abbia già effettuato il pagamento a favore dell'appaltatore. E’ quindi essenziale valutare bene l’affidabilità dell'appaltatore o tutelarsi contrattualmente (ad esempio chiedendo dimostrazione dei pagamenti di quanto dovuto ai lavoratori) per non correre il rischio di pagare due volte.
Per essere sicuri che sia veramente un appalto bisogna ricordare che l’appaltatore deve organizzare il lavoro e mettere a disposizione eventuali mezzi o attrezzature necessari per compierlo. La messa a disposizione di personale la cui attività è poi coordinata dal committente (imprenditore) non è appalto. E se il giudice riconosce che quel contratto non è un vero appalto, l’imprenditore potrebbe essere obbligato ad assumere a tempo indeterminato i lavoratori formalmente dipendenti dell'appaltatore.
Solo le imprese autorizzate dal Ministero del Lavoro possono effettuare attività di somministrazione di manodopera, cioè possono offrire propri dipendenti ad un altro datore di lavoro affinché lavorino nella sua impresa. E’ possibile verificare se un'impresa è autorizzata collegandosi al link https://servizi.anpal.gov.it/Operatori/Pagine/Albo-Informatico.aspx
L’autorizzazione può essere revocata qualora il Ministero rilievi delle irregolarità: è meglio quindi verificare periodicamente - e comunque sempre prima di ogni nuovo contratto - il permanere dei requisiti.
Neanche le imprese più grandi e strutturate possono ottenere un costo del lavoro non in linea con quello di mercato. Si deve quindi assolutamente diffidare di proposte contrattuali in cui il costo orario è inferiore rispetto a quello comunemente pagato dai datori di lavoro del proprio settore. Le imprese che offrono un costo del lavoro particolarmente ribassato potrebbero riuscire ad ottenere questo risultato non pagando i contributi ai lavoratori, oppure utilizzando tipologie di rapporto di lavoro non legittime o applicando contratti collettivi di lavoro non stipulati dalle Organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative (soprattutto nel caso di cooperative). Attenzione perché, anche in questo caso, l’imprenditore che ha utilizzato i lavoratori non correttamente pagati può essere chiamato a versare in prima persona tutte le somme ancora dovute.
Da ultimo, va ricordato che ai lavoratori devono essere garantite condizioni di lavoro, vitto ed alloggio e soprattutto di retribuzione adeguate: sfruttare le condizioni di difficoltà di un lavoratore è un reato per cui può essere punito anche l’imprenditore che utilizza il lavoro di questo personale.
Fonte: ufficio stampa Pat