29 aprile 2020
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#iorestoacasa, l'economia circolare trentina del 2040 secondo gli studenti universitari

Il Trentino Sostenibile del 2040 ha bisogno di soluzioni innovative e condivise e l'utilizzo dell'intelligenza collettiva del metodo 3 Orizzonti-3H è parte integrante del percorso partecipativo voluto dalla Provincia autonoma per la definizione della Strategia provinciale di Sviluppo Sostenibile. Su una piattaforma on-line, alcuni studenti universitari che avevano manifestato l'interesse alla partecipazione prima dell'emergenza coronavirus hanno potuto confrontarsi sull'obiettivo prioritario per il Trentino (in rapporto all'Agenda 2030) economia circolare. Tante le riflessioni e soluzioni proposte dai giovani studenti rispetto alle 3 domande rivolte loro da facilitatori ed esperti del team del professor Roberto Poli dell'Università degli Studi di Trento.

Il Trentino Sostenibile del 2040 ha bisogno di soluzioni innovative e condivise e l'utilizzo dell'intelligenza collettiva del metodo 3 Orizzonti-3H è parte integrante del percorso partecipativo voluto dalla Provincia autonoma per la definizione della Strategia provinciale di Sviluppo Sostenibile. Su una piattaforma on-line, alcuni studenti universitari che avevano manifestato l'interesse alla partecipazione prima dell'emergenza coronavirus hanno potuto confrontarsi sull'obiettivo prioritario per il Trentino (in rapporto all'Agenda 2030) economia circolare. Tante le riflessioni e soluzioni proposte dai giovani studenti rispetto alle 3 domande rivolte loro da facilitatori ed esperti del team del professor Roberto Poli dell'Università degli Studi di Trento.

Secondo gli studenti universitari gli elementi inerenti l'economia circolare che entreranno in crisi nei prossimi anni (argomento della prima domanda) saranno:

  • diminuirà la disponibilità delle risorse, così come quella di forza lavoro giovane, dovuta allo squilibrio demografico esistente
  • la gestione dei rifiuti non, o, difficilmente riciclabili. Sarà necessario orientare il settore produttivo in modo da favorire l’uso di risorse riutilizzabili o rinnovabili
  • le risorse esauribili che costano meno di quelle rinnovabili. Il sistema da questo punto di vista deve essere invertito
  • il cambiamento climatico porterà alla crisi alcuni settori, in particolare l’agricoltura così importante per il territorio trentino (e non solo), deve anticipare i tempi e adattarsi ai cambiamenti in arrivo
  • l’acqua sarà un problema per diversi settori
  • il turismo così come è oggi dovrà orientarsi verso nuove proposte. L’attuale pressione turistica è spesso non compatibile con la sostenibilità ambientale e l’economia circolare
  • la produzione, secondo sistemi sempre più tecnologici, potrebbe diventare insostenibile per le piccole aziende e artigiani
  • aumentano sempre di più i rifiuti elettronici sia nel settore domestico che industriale. E spesso sono difficilmente riciclabili
  • in ambito lavorativo potrebbero nascere criticità nel coniugare nuove e vecchie generazioni per indirizzare le attività su scelte più green.
  • le Green labeling non saranno sufficiente come unica soluzione a uno stile di consumo che ha bisogno di essere meglio calibrato (green labelling "illude" il cambiamento necessario)

Alla seconda domanda 2040 e tutto funziona. Come appare il Trentino desiderabile e realistico? le studentesse e gli studenti universitari si sono espressi in modo netto:

  • gli approvvigionamenti energetici sono tutti da fonti rinnovabili. Anche il settore zootecnico contribuisce molto alla produzione energetica
  • gli spostamenti sono prevalentemente con mezzi pubblici e per spostamenti brevi si usano biciclette o altri mezzo ecologici
  • non si producono quasi più rifiuti. Esiste una piattaforma tra aziende per agevolare lo scambio di materiale di scarto che può diventare materia prima per qualcun altro
  • la produzione di bene e oggetti avviene con materiali riciclabili e a basso impatto ambientale
  • l’agricoltura è diversificata; non esiste più la monocultura e ogni zona ha riscoperto varietà e specie perdute e caratteristiche del territorio. Prevale ovunque l’agricoltura biologica e vengono impiegate nuove tecnologie e materiali biocompatibili
  • il consumatore privilegia i prodotti locali e a km 0. I supermercati trentini offrono solo prodotti con involucri a basso impatto ambientale e solo se necessari; i mercati rionali hanno orari compatibili per tutti i lavoratori e offrono grande varietà di prodotti. Nei menù dei ristoranti, accanto ad ogni piatto, viene indicata l’impronta ecologica (energie a materiale di scarto connesse alla preparazione di quel piatto)
  • le città sono molto più green
  • è caduto il concetto di proprietà. Le persone diventano users e non più consummers. Si favorisce il prestito dei beni
  • anche nel settore edile i materiali utilizzati sono prevalentemente naturali e potenzialmente recuperabili
  • si punta molto sull’istruzione. Scuole anche in ambienti boschivi per favorire la cultura ambientale
  • il turismo è improntato sulla valorizzazione del paesaggio e delle attività praticabili senza spreco o forti impatti sull’ambiente.
  • le pubbliche amministrazioni usano molti di più 'VIA', Valutazione d'Impatto Ambientale, come strumento di analisi degli impatti e strumenti compensativi delle opere/attività

Alla terza e ultima domanda Per raggiungere quei risultati al 2040, cosa dobbiamo smantellare, cosa mantenere, cosa innovare? Per arrivare a realizzare il modello descritto, gli studenti hanno evidenziato alcune azioni da mettere in atto:

  • SMANTELLARE: la pratica della monocoltura (rende più difficile l'economia circolare) in ambito agricolo e favorire aumento di diversità di colture coerente con le caratteristiche del territorio, coinvolgendo direttamente gli agricoltori e le società agricole; certi aspetti burocratici (es. difficile produrre più prodotti nella stessa azienda) che limitano le piccole aziende; i rapporti con aziende turistiche che non portano beneficio all'ambiente
  • MANTENERE: tavoli partecipativi per permettere il dialogo tra istituzioni / cittadini / aziende; i sistemi app che mettono in contatto esercizi commerciali (che hanno avanzi/prodotti in scadenza) con i consumatori interessati alla riduzione dello spreco (es. app TOO GOOD TO GO). Spingere verso lo zero spreco alimentare attraverso collaborazioni tra amministrazioni locali come comunità di valle e associazioni volontarie; mantenere invece la pratica di km0 e di utilizzo di prodotti locali. Le reti tra imprese, incentivando la collaborazione tra aziende che già si impegnano per un modello green; le attività che puntano sul turismo sostenibile, cercando di promuoverle e favorendo l’uso di prodotti locali e lo sviluppo di attività sul territorio compatibili con l’ambiente e a bassa produzione di rifiuti
  • INNOVARE: maggior collaborazione fra i piani regolatori amministrativi e i parchi naturali. Coniugare le esigenze di una comunità e la presenza di aree protette naturali; ritorno ad usi civici e beni demaniali; promozioni da parte della Provincia di progetti pilota a cui le aziende possono candidarsi; ridurre lo spreco alimentare nel settore pubblico: implementazione di sistemi di prenotazione del pasto per mense aziendali, universitarie ecc. ; rendere visibile sul prodotto le conseguenze e i rifiuti causati dallo stesso, aumentando la responsabilità e consapevolezza del consumatore; innovare centri di ricerca e analisi dati (come FBK, APPA, UNITN) che illustrino e diano informazioni sui vantaggi del cambiamento verso un modello più sostenibile. Creazione di una piattaforma di scambio di materie prime, gestite anche da società esterne; creare alleanze tra comuni e agricoltori / attività artigianali della zona per favorire il commercio e la promozione dei propri prodotti

Per rimanere sempre aggiornati https://agenda2030.provincia.tn.it/

Fonte: Ufficio Stampa Provincia Autonoma di Trento

Autore: Redazione