L'Autonomia fa canestro con i ragazzi delle scuole superiori
tamane in sala Cooperazione l’ultimo evento di Focus 2025, il talk "Parliamo di Autonomia". Ospiti d'eccezione i big di Aquila Basket, che mettono alla prova le autorità istituzionali.

Finale scoppiettante stamane per la seconda edizione di “Focus”, la tre giorni organizzata dal Consiglio provinciale per chiudere l’annata di Conosciamo Autonomia, il progetto formativo nelle scuole (e non solo). “Parliamo di Autonomia”, l’evento conclusivo, ha coinvolto 250 ragazzi delle classi 3e e 4e delle scuole secondarie di secondo grado, per conoscere da vicino l’Autonomia trentina. A fare da cornice la sede della Cooperazione Trentina, che ha aperto le porte della sala inCooperazione non solo agli studenti, ma anche a 120 dipendenti, inserendo l’iniziativa tra le celebrazioni dei suoi 130 anni di storia.
La mattinata ha preso il via con un momento particolarmente speciale, la rappresentazione teatrale a cura di Collettivo Clochart. Un dialogo intenso ed inedito che ha visto protagonista Andrea Ucosich, un ragazzo della generazione Z confrontarsi con la voce fuori campo di Alcide De Gasperi. Il giovane, alle prese con le incertezze per il suo futuro, è stato guidato e ispirato dal pensiero del grande statista in un parallelo tra due periodi storici apparentemente molto diversi, ma ancora uniti da istanze comuni. Una su tutte il desiderio di partecipazione alla vita della comunità, la costruzione del proprio futuro, il coraggio e la determinazione di pretendere ciò che manca alla società. Nel corso dello spettacolo sono intervenuti: Stefano Marchesoni, vigile del fuoco permanente di Trento e Ilaria Rinaldi, presidente dell’Associazione Giovani Cooperatori Trentini, che hanno ripercorso le difficoltà del Trentino odierno, valorizzando il modo della nostra terra di reagire comunitariamente. Parola poi all’attrice Stefania Favero nelle vesti della moglie di De Gasperi, Francesca Romani, che ha chiuso la messa in scena portando la situazione delle donne a quel tempo, quando la società non riconosceva loro il diritto di costruirsi il proprio futuro. Infine, l’appello perché oggi la strada non è più facile di un tempo e occorre continuare a lottare, mettersi in gioco, a costruire senza paura. Lo spettacolo è connesso alla mostra “Alcide De Gasperi. Album di casa” e ne anticipa appunto il secondo album, che verrà esposto e inaugurato in occasione della Giornata dell’Autonomia, il 5 settembre prossimo.
Spazio poi al talk show moderato dalla giornalista dell’ufficio stampa consiliare, Linda Pisani. Sul palco le voci autorevoli del presidente del Consiglio provinciale Claudio Soini, della vicepresidente Mariachiara Franzoia, del presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti, dell’assessore provinciale alla promozione della conoscenza dell’Autonomia Simone Marchiori e di Roberto Simoni, presidente della Cooperazione Trentina.
Tra il pubblico presenti il consigliere provinciale Claudio Cia, Paola Demagri, Francesca Parolari, Stefania Segnana e Francesco Valduga. Oltre a coloro che hanno collaborato a vario titolo durante l’anno per lo svolgimento delle iniziative, tra cui i partner di progetto: la Fondazione Museo storico del Trentino nella figura del proprio direttore Giuseppe Ferrandi e la Fondazione Trentina Alcide De Gasperi rappresentata dal direttore Marco Odorizzi e dalla storica Elena Tonezzer.
“Autonomia – ha detto il presidente del Consiglio Claudio Soini- vuol dire autogovernarsi, dal ‘48 ad oggi il Trentino ha dimostrato di riuscirci. È importante lavorare per preservarla, l’Autonomia. Non è stato un dono calato dal cielo, ma qualcosa che ha chiesto impegno e dedizione, che è stato conquistato nel tempo”. Il presidente ha continuato citando le difficoltà attraversate dal Trentino, ma evidenziando anche l’importanza di porre l’attenzione a ciò che di positivo c’è, disarmando le parole. In chiusura l’invito ai ragazzi a esercitare il loro diritto e dovere del voto.
Microfono poi alla vicepresidente Mariachiara Franzoia, che ha spiegato quanto le istituzioni, non solo politiche, debbano sentire una grande responsabilità verso le giovani generazioni. Per Franzoia, due sono i pilastri dell’Autonomia: il senso di appartenenza e l’essere in grado di guardare fuori da sé, mettendosi al servizio per gli altri. “Quando ero sui i banchi di scuola - ha concluso - faticavo a percepire l’Autonomia, era più che altro una parte di storia che ci veniva fatta studiare. Poi ho iniziato a viaggiare, uscendo in altri territori, e lì ho percepito la differenza nei servizi, nella gestione dei territori, nella qualità delle strade, nel mondo del volontariato”.
Anche Maurizio Fugatti, presidente della Provincia Autonoma di Trento, ha parlato dello spirito solidaristico dei trentini: “L’Autonomia nel tempo – ha detto - è stata in grado di intrecciare valori:alla base abbiamo il volontariato, la forma di solidarietà e lo spirito comunitario tipici della nostra terra. Una peculiarità che insieme all’agricoltura, al turismo e all’ambiente costituisce la cartolina del Trentino”. Fugatti ha spiegato quanto Cooperazione e Autonomia camminino di pari passo e riferendosi ai giovani, “ogni generazione – ha loro detto - vive il proprio tempo. Occorre però sempre coltivare la volontà di partecipare all’interno della comunità: con il voto, ma poi con la partecipazione attiva alla vita associazionistica. Sono convinto che i nostri giovani sapranno costruire la comunità dei loro figli”.
L’assessore Simone Marchiori: “C’è in effetti il rischio che l’Autonomia venga data per scontata. Noi siamo il frutto della storia di questa terra, abbiamo avuto la fortuna di poter contare su un presidente del Consiglio come De Gasperi in grado di dare questo valore aggiunto al nostro territorio. Siamo davanti ad una platea di cittadini dell’oggi e del domani- ha ragionato – e dico che si può ben comprendere il loro scoraggiamento di fronte a un presente che non è sempre facile. Bisogna però continuare a combattere per un ideale, solo così si può costruire un futuro migliore”. Marchiori ha citato la vicenda umana e politica di De Gasperi, ha parlato di immigrazione e di sviluppo dell’economia trentina. “L’importante - ha detto - è lasciare spazio ai giovani, lasciare che possano sbagliare. Lasciare che intraprendano la loro strada, perché anche questa è Autonomia”.
Roberto Simoni, presidente della Cooperazione Trentina, ha ricordato i festeggiamenti per i 130 anni del movimento, nato in un periodo estremamente complicato, in cui regnava la povertà. Un movimento che ha affrontato e superato guerre mondiali e pandemie. “Credo che questo sia uno dei primi esempi di Autonomia, di autogoverno dal basso. Quando l’Autonomia è stata poi formalmente sancita - ha proseguito - il connubio con la cooperazione è stato assolutamente virtuoso, ha fatto sì che si sviluppasse nel territorio trentino più di altri. Ora è fondamentale che la cooperazione continui ad essere protagonista nell’affrontare le sfide dell’oggi e del domani”.
A rendere il momento di stamane ancora più coinvolgente è stata sicuramente la presenza di una
rappresentanza di staff e giocatori della Dolomiti Energia Aquila Basket: il direttore generale Andrea Nardelli, il capitano Toto Forray e il compagno di squadra Andrea Pecchia. Dopo aver messo alla prova i politici con canestro e pallone (ottima la performance di Franzoia ai tiri liberi), hanno parlato della loro società, simbolo di appartenenza e orgoglio per tutto il Trentino. “Grazie all’autonomia trentina lo sport nella nostra provincia può operare ad alto livello- ha esordito Nardelli- con essa abbiamo un legame di esistenza. Come società e fondazione Aquila Basket abbiamo un impegno molto forte nell’attività extra sportiva, che va dall’attenzione ai giovani alla vicinanza con il terzo settore. Se noi puntassimo solo alla vittoria, se pensassimo solo a far finire la palla nel canestro, non sarebbe abbastanza per il territorio in cui viviamo”.
Forray e Pecchia, invece, hanno parlato del loro legame con Trento, della bellezza dei luoghi e di come qui siano stati accolti. Pecchia ha evidenziato il valore della squadra e il ruolo fondamentale giocato dal rispetto, che si è rivelato fare la differenza. Infine, Forray rivolgendosi ai tanti giovanissimi presenti: “Mi ritengo molto fortunato, so che non tutti riescono a trasformare la propria passione in lavoro, io partendo dall’Argentina ci ho messo tutto me stesso, ho sfruttato le opportunità, ho cercato di essere realista. Questo mi ha aiutato tanto ad arrivare dove sono. Ve lo auguro, perché è bellissimo. Ciò non toglie che dobbiate continuare comunque vada a vivere la vostra passione. Provateci con tutte le vostre forze”. Ottima dunque la prima del rapporto tra Conosciamo Autonomia e il club cestistico trentino. Come confermato dal direttore generale di Aquila, è stato davvero il fischio d’inizio di una partita fatta di idee condivise e progettualità sinergiche da portare avanti.
La mattinata ha preso il via con un momento particolarmente speciale, la rappresentazione teatrale a cura di Collettivo Clochart. Un dialogo intenso ed inedito che ha visto protagonista Andrea Ucosich, un ragazzo della generazione Z confrontarsi con la voce fuori campo di Alcide De Gasperi. Il giovane, alle prese con le incertezze per il suo futuro, è stato guidato e ispirato dal pensiero del grande statista in un parallelo tra due periodi storici apparentemente molto diversi, ma ancora uniti da istanze comuni. Una su tutte il desiderio di partecipazione alla vita della comunità, la costruzione del proprio futuro, il coraggio e la determinazione di pretendere ciò che manca alla società. Nel corso dello spettacolo sono intervenuti: Stefano Marchesoni, vigile del fuoco permanente di Trento e Ilaria Rinaldi, presidente dell’Associazione Giovani Cooperatori Trentini, che hanno ripercorso le difficoltà del Trentino odierno, valorizzando il modo della nostra terra di reagire comunitariamente. Parola poi all’attrice Stefania Favero nelle vesti della moglie di De Gasperi, Francesca Romani, che ha chiuso la messa in scena portando la situazione delle donne a quel tempo, quando la società non riconosceva loro il diritto di costruirsi il proprio futuro. Infine, l’appello perché oggi la strada non è più facile di un tempo e occorre continuare a lottare, mettersi in gioco, a costruire senza paura. Lo spettacolo è connesso alla mostra “Alcide De Gasperi. Album di casa” e ne anticipa appunto il secondo album, che verrà esposto e inaugurato in occasione della Giornata dell’Autonomia, il 5 settembre prossimo.
Spazio poi al talk show moderato dalla giornalista dell’ufficio stampa consiliare, Linda Pisani. Sul palco le voci autorevoli del presidente del Consiglio provinciale Claudio Soini, della vicepresidente Mariachiara Franzoia, del presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti, dell’assessore provinciale alla promozione della conoscenza dell’Autonomia Simone Marchiori e di Roberto Simoni, presidente della Cooperazione Trentina.
Tra il pubblico presenti il consigliere provinciale Claudio Cia, Paola Demagri, Francesca Parolari, Stefania Segnana e Francesco Valduga. Oltre a coloro che hanno collaborato a vario titolo durante l’anno per lo svolgimento delle iniziative, tra cui i partner di progetto: la Fondazione Museo storico del Trentino nella figura del proprio direttore Giuseppe Ferrandi e la Fondazione Trentina Alcide De Gasperi rappresentata dal direttore Marco Odorizzi e dalla storica Elena Tonezzer.
“Autonomia – ha detto il presidente del Consiglio Claudio Soini- vuol dire autogovernarsi, dal ‘48 ad oggi il Trentino ha dimostrato di riuscirci. È importante lavorare per preservarla, l’Autonomia. Non è stato un dono calato dal cielo, ma qualcosa che ha chiesto impegno e dedizione, che è stato conquistato nel tempo”. Il presidente ha continuato citando le difficoltà attraversate dal Trentino, ma evidenziando anche l’importanza di porre l’attenzione a ciò che di positivo c’è, disarmando le parole. In chiusura l’invito ai ragazzi a esercitare il loro diritto e dovere del voto.
Microfono poi alla vicepresidente Mariachiara Franzoia, che ha spiegato quanto le istituzioni, non solo politiche, debbano sentire una grande responsabilità verso le giovani generazioni. Per Franzoia, due sono i pilastri dell’Autonomia: il senso di appartenenza e l’essere in grado di guardare fuori da sé, mettendosi al servizio per gli altri. “Quando ero sui i banchi di scuola - ha concluso - faticavo a percepire l’Autonomia, era più che altro una parte di storia che ci veniva fatta studiare. Poi ho iniziato a viaggiare, uscendo in altri territori, e lì ho percepito la differenza nei servizi, nella gestione dei territori, nella qualità delle strade, nel mondo del volontariato”.
Anche Maurizio Fugatti, presidente della Provincia Autonoma di Trento, ha parlato dello spirito solidaristico dei trentini: “L’Autonomia nel tempo – ha detto - è stata in grado di intrecciare valori:alla base abbiamo il volontariato, la forma di solidarietà e lo spirito comunitario tipici della nostra terra. Una peculiarità che insieme all’agricoltura, al turismo e all’ambiente costituisce la cartolina del Trentino”. Fugatti ha spiegato quanto Cooperazione e Autonomia camminino di pari passo e riferendosi ai giovani, “ogni generazione – ha loro detto - vive il proprio tempo. Occorre però sempre coltivare la volontà di partecipare all’interno della comunità: con il voto, ma poi con la partecipazione attiva alla vita associazionistica. Sono convinto che i nostri giovani sapranno costruire la comunità dei loro figli”.
L’assessore Simone Marchiori: “C’è in effetti il rischio che l’Autonomia venga data per scontata. Noi siamo il frutto della storia di questa terra, abbiamo avuto la fortuna di poter contare su un presidente del Consiglio come De Gasperi in grado di dare questo valore aggiunto al nostro territorio. Siamo davanti ad una platea di cittadini dell’oggi e del domani- ha ragionato – e dico che si può ben comprendere il loro scoraggiamento di fronte a un presente che non è sempre facile. Bisogna però continuare a combattere per un ideale, solo così si può costruire un futuro migliore”. Marchiori ha citato la vicenda umana e politica di De Gasperi, ha parlato di immigrazione e di sviluppo dell’economia trentina. “L’importante - ha detto - è lasciare spazio ai giovani, lasciare che possano sbagliare. Lasciare che intraprendano la loro strada, perché anche questa è Autonomia”.
Roberto Simoni, presidente della Cooperazione Trentina, ha ricordato i festeggiamenti per i 130 anni del movimento, nato in un periodo estremamente complicato, in cui regnava la povertà. Un movimento che ha affrontato e superato guerre mondiali e pandemie. “Credo che questo sia uno dei primi esempi di Autonomia, di autogoverno dal basso. Quando l’Autonomia è stata poi formalmente sancita - ha proseguito - il connubio con la cooperazione è stato assolutamente virtuoso, ha fatto sì che si sviluppasse nel territorio trentino più di altri. Ora è fondamentale che la cooperazione continui ad essere protagonista nell’affrontare le sfide dell’oggi e del domani”.
A rendere il momento di stamane ancora più coinvolgente è stata sicuramente la presenza di una
rappresentanza di staff e giocatori della Dolomiti Energia Aquila Basket: il direttore generale Andrea Nardelli, il capitano Toto Forray e il compagno di squadra Andrea Pecchia. Dopo aver messo alla prova i politici con canestro e pallone (ottima la performance di Franzoia ai tiri liberi), hanno parlato della loro società, simbolo di appartenenza e orgoglio per tutto il Trentino. “Grazie all’autonomia trentina lo sport nella nostra provincia può operare ad alto livello- ha esordito Nardelli- con essa abbiamo un legame di esistenza. Come società e fondazione Aquila Basket abbiamo un impegno molto forte nell’attività extra sportiva, che va dall’attenzione ai giovani alla vicinanza con il terzo settore. Se noi puntassimo solo alla vittoria, se pensassimo solo a far finire la palla nel canestro, non sarebbe abbastanza per il territorio in cui viviamo”.
Forray e Pecchia, invece, hanno parlato del loro legame con Trento, della bellezza dei luoghi e di come qui siano stati accolti. Pecchia ha evidenziato il valore della squadra e il ruolo fondamentale giocato dal rispetto, che si è rivelato fare la differenza. Infine, Forray rivolgendosi ai tanti giovanissimi presenti: “Mi ritengo molto fortunato, so che non tutti riescono a trasformare la propria passione in lavoro, io partendo dall’Argentina ci ho messo tutto me stesso, ho sfruttato le opportunità, ho cercato di essere realista. Questo mi ha aiutato tanto ad arrivare dove sono. Ve lo auguro, perché è bellissimo. Ciò non toglie che dobbiate continuare comunque vada a vivere la vostra passione. Provateci con tutte le vostre forze”. Ottima dunque la prima del rapporto tra Conosciamo Autonomia e il club cestistico trentino. Come confermato dal direttore generale di Aquila, è stato davvero il fischio d’inizio di una partita fatta di idee condivise e progettualità sinergiche da portare avanti.
Autore: Redazione