La Cooperazione in Trentino: sfide e cambiamenti secondo il Rapporto Euricse
Lo studio esamina la dimensione del comparto al 2023 e il suo ruolo centrale nell’economia provinciale. Focus su giovani e sostenibilità ambientale.

Le cooperative trentine si mostrano pronte ad affrontare le sfide future, puntando al consolidamento del modello cooperativo nel lungo periodo. Dal punto di vista economico, generano un valore aggiunto di oltre 1,1 miliardi di euro, con una crescita del 24,1% rispetto al 2019 e oltre 23.000 addetti. Le cooperative che hanno ampliato maggiormente la propria base sociale sono quelle che hanno registrato la crescita più significativa. C'è una crescente attenzione all'inclusione dei giovani, con iniziative già avviate in tal senso da alcune realtà. Inoltre, molte cooperative stanno già affrontando le sfide climatiche attraverso percorsi di conversione ecologica. Il Rapporto EURICSE “La Cooperazione in Trentino: orizzonti e metodi di sostenibilità”, appena pubblicato, conferma la loro preparazione, sottolineando però l’utilità di un accompagnamento che valorizzi appieno il potenziale trasformativo delle cooperative, rispettandone le peculiarità organizzative e culturali.
La ricerca è stata presentata oggi con un evento presso il foyer della Sala InCooperazione in via Segantini a Trento.
Il movimento cooperativo trentino sta vivendo una trasformazione: sebbene il numero di imprese attive si sia ridotto, esse registrano una maggiore produttività e solidità economica. Il nuovo Rapporto sulla cooperazione evidenzia che il valore aggiunto medio per cooperativa è cresciuto del 37,8% rispetto al 2019, testimoniando un’evoluzione verso imprese più strutturate e solide. Inoltre, nel 2023 il settore cooperativo ha generato oltre 1,1 miliardi di euro di valore aggiunto, con un incremento del 24,1% rispetto al 2019, cifra che arriva a 2,3 miliardi di euro includendo anche le imprese controllate e i ristorni delle cooperative agricole a imprese fuori del circuito cooperativo. Gli addetti superano le 23.000 unità nel 2022, ultimo anno per cui sono disponibili i dati completi. Nello stesso periodo, il valore della produzione ha registrato un incremento di oltre il 22,4%.
Già nell’edizione del 2022, intitolata “La cooperazione in Trentino. Tratti distintivi e traiettorie di sviluppo”, era emersa la capacità del settore di resistere agli effetti della pandemia da COVID-19, mostrando una resilienza superiore rispetto ad altri comparti economici. Il nuovo rapporto conferma questa tendenza: la cooperazione continua a rappresentare un elemento cardine dell’economia locale.
Questa nuova edizione del Rapporto “La Cooperazione in Trentino. Orizzonti e metodi di sostenibilità” combina dati di bilancio con un’indagine campionaria, offrendo una visione dettagliata degli aspetti economici, finanziari e occupazionali delle quattro principali tipologie cooperative: agricole, di consumo, sociali e di produzione-lavoro-servizi. Utilizzando fonti come AIDA-Bureau Van Dijk e i dati relativi alla composizione sociale delle cooperative negli ultimi dieci anni, emerge chiaramente come la crescita della base sociale sia un elemento determinante per la sostenibilità economica. Le stime indicano che, in media, un aumento dell’1% dei soci può tradursi in una crescita del valore aggiunto compresa tra il 13% e il 26%, al netto delle condizioni macroeconomiche. Il rapporto sottolinea anche la necessità di considerare le specificità dei diversi modelli cooperativi, poiché ciascuna tipologia presenta caratteristiche distintive che influenzano la performance economica.
I capitoli finali approfondiscono i temi della solidarietà intergenerazionale e della sostenibilità ambientale, come percepiti e affrontati dalle cooperative. A tal proposito, 106 imprese cooperative, appartenenti ai settori agricolo, del consumo, del credito, sociale, del lavoro e della produzione, hanno partecipato a un’indagine attraverso un questionario che ha esplorato il ruolo delle nuove generazioni e l’attenzione all’ambiente all’interno del sistema cooperativo. Le risposte evidenziano una chiara consapevolezza rispetto alle sfide poste dal ricambio generazionale e dal cambiamento climatico, nonché un impegno crescente nell’adattare i modelli organizzativi a questi cambiamenti.
Dopo i saluti istituzionali da parte di Silvio Mucchi, vicepresidente di EURICSE, e Roberto Simoni, presidente della Federazione Trentina della Cooperazione, i ricercatori di EURICSE Chiara Carini e Giulio Galdi hanno illustrato i principali risultati e le evidenze emerse dalla ricerca. A seguire, una tavola rotonda moderata dal direttore di EURICSE Riccardo Bodini ha ospitato i contributi di Jenny Capuano (Responsabile Formazione e Cultura Cooperativa della Federazione Trentina della Cooperazione), Ilaria Rinaldi (Presidente dell’Associazione Giovani Cooperatori Trentini), Alessandro Ceschi (Direttore generale della Federazione Trentina della Cooperazione), Renata Diazzi (Direttrice Area ESG Sustainability Management di Trentino Sviluppo) e Roberto Dalbosco (direttore Ufficio Enti Cooperativi della Provincia autonoma di Trento) offrendo riflessioni condivise sul futuro della cooperazione trentina.
Immagini e interviste a cura dell’Ufficio stampa della Federazione trentina della Cooperazione a questo link.
Il rapporto completo si può scaricare dal sito di EURICSE a questo link.
(…seguono alla pagina successiva i principali risultati del Rapporto…)
LA CONSISTENZA DEL SETTORE
Il numero di cooperative attive nel territorio trentino è di 445, con una diminuzione di quasi il 10% rispetto alle 495 osservate nel 2019. Tuttavia, il settore cooperativo non appare essere in sofferenza, quanto piuttosto in ristrutturazione. Infatti, i dati economici mostrano solidità anche negli anni della pandemia. Nel 2023 il valore aggiunto del settore cooperativo si è attestato intorno a 1,1 miliardi di euro, che salgono a oltre 2,3 milioni di euro considerando anche le imprese controllate e i ristorni delle cooperative agricole a imprese fuori dal circuito cooperativo. Il valore della produzione si attesta ad oltre 4,6 miliardi di euro, in aumento del 22,4% rispetto al 2019. Questa maggiore dimensione economica è diventata espressione di un sistema cooperativo più accentrato, come esemplificato dalla rapida crescita del valore aggiunto medio, che aumenta da 1,85 milioni di euro nel 2019 a 2,55 milioni di euro nel 2023. In termini relativi, si tratta di una crescita del 37,8% nell’arco di cinque anni.
Confrontando il panorama trentino, si evidenzia l’impatto economico del settore cooperativo: nel 2023 il valore aggiunto prodotto dalle cooperative costituiva il 5% del totale provinciale (si veda tabella 11 del rapporto). Considerando anche le imprese controllate, ovvero quelle in cui le cooperative detengono almeno il 50% del capitale, la quota sale al 6,8%, mentre includendo il valore generato dai soci fornitori delle cooperative agricole e dagli altri fornitori non soci, la percentuale raggiunge il 10,3%.
Il rapporto sottolinea inoltre l’importanza del settore cooperativo per il mercato del lavoro trentino. Secondo i dati Istat, nel 2022 erano registrate oltre 23.000 posizioni medie attive di addetti. Nel periodo 2018-2022, questo dato sia aumentato in media del 4,3% annuo, confermando l’attrattività e il ruolo rilevante del comparto per l’occupazione locale. Tuttavia, un confronto con forme di impresa più tradizionali evidenzia come l’occupazione nel settore cooperativo sia aumentata meno rispetto a SRL ed SPA.
FOCUS SETTORIALI E SOSTENIBILITA’ ECONOMICA
Cooperative agricole - Nel 2023, le cooperative agricole attive in Trentino sono 82, in calo rispetto alle 90 del 2019, ma con un aumento costante del valore aggiunto. Questo dato riflette una tendenza generale delle cooperative a concentrarsi, aumentando l'attività su un numero ridotto di realtà. L'analisi econometrica evidenzia che le cooperative con il maggiore incremento del valore aggiunto sono quelle che hanno visto una crescita della base sociale. L'attrattività verso i soci è quindi cruciale per lo sviluppo economico, nonostante un calo delle adesioni del 7,5% negli ultimi cinque anni. Il settore dipende anche dall'accesso al credito, con le cooperative che ottengono finanziamenti maggiori che performano meglio. Infine, le cooperative agricole si distinguono per una maggiore consapevolezza sulla sostenibilità ambientale, mettendo spesso il focus su questi temi in assemblea, e per l'inclusione dei giovani nei CdA.
Cooperative di consumo - L’analisi della performance economica evidenzia il capitale come fattore chiave, con un rapporto capitale/lavoro più elevato rispetto ad altre tipologie di cooperative. Queste cooperative sono meno sensibili ai temi dell’intergenerazionalità e della sostenibilità ambientale, con la maggior parte che segnala una scarsa presenza di giovani nei CdA e una discussione limitata sulla sostenibilità ambientale durante le assemblee. Tuttavia, le cooperative di consumo hanno visto una crescita continua dei soci, in un contesto in cui molte altre affrontano difficoltà nel reclutamento.
Cooperative di credito - Il credito cooperativo trentino sta proseguendo il processo di riorganizzazione a seguito di fusioni. Nonostante ciò, si osserva un aumento delle adesioni, indicando una continua fiducia da parte della comunità trentina. Inoltre, il credito cooperativo dimostra un forte impegno nel restituire valore alle giovani generazioni, pur riscontrando difficoltà nel reclutare soci giovani nei CdA, anche a causa di requisiti normativi più severi rispetto ad altre cooperative.
Cooperative di lavoro e produzione - Nel settore delle cooperative di lavoro, produzione e servizi si registra una significativa ristrutturazione, con una diminuzione da 110 cooperative attive nel 2019 a 95 nel 2023, soprattutto le cooperative attive nell’industria o nei servizi all’industria e alla persona. La diversità delle attività economiche rende complessa l'analisi della performance, poiché si combinano cooperative ad alta intensità di lavoro (come i servizi sanitari) e ad alta intensità di capitale (come l'industria). Tuttavia, l'aumento della base sociale risulta un fattore chiave, con una crescita dell'1% dei soci che porta a un incremento del valore aggiunto del 14%. In tema di intergenerazionalità e sostenibilità ambientale, solo una cooperativa su sei discute frequentemente questi temi nelle assemblee.
Cooperative sociali: Nel 2023, le cooperative sociali attive sono 102, con una riduzione del 14,3% rispetto al 2019, riflettendo una concentrazione del settore. L'analisi economica evidenzia che la produttività del lavoro è il fattore più determinante per queste cooperative, vista l'alta intensità di lavoro delle loro attività. Un aumento della produttività del 10% comporta un incremento del valore aggiunto del 4,6%. Inoltre, anche la crescita della base sociale è cruciale: un aumento dell'1% dei soci porta a un incremento del valore aggiunto di circa il 21%. Per quanto riguarda le sfide future, il 40% delle cooperative sociali discute di sostenibilità ambientale almeno occasionalmente in assemblea e 1 su 10 ha un CdA composto principalmente da giovani.
LE SFIDE DEL FUTURO
Il Rapporto evidenzia le sfide future per le cooperative trentine. Gli studiosi di EURICSE individuano l’intergenerazionalità e la sostenibilità ambientale come fattori essenziali per garantire la solidità e la crescita a lungo termine. Le cooperative devono saper rinnovare la propria base sociale, attrarre giovani e valorizzare le loro competenze, mentre l'attenzione alla sostenibilità ambientale è fondamentale sia per la solidarietà intergenerazionale sia per mitigare i rischi del cambiamento climatico.
Un'indagine condotta su 106 cooperative trentine ha raccolto le percezioni e le pratiche adottate per attrarre i giovani e ridurre l'impatto ambientale. Ad esempio, una su quattro investe nelle future generazioni offrendo pratiche vantaggiose per i figli dei soci o per i soci con figli. Dal punto di vista ambientale, oltre l'80% delle cooperative ritiene il cambiamento climatico una sfida importante e adotta misure come la produzione di energia da fonti rinnovabili (>50%), l'acquisto da fornitori certificati (>60%) e interventi di isolamento termico delle strutture (>60%).
Il Rapporto evidenzia la chiara volontà delle cooperative di avere un impatto positivo sulle future generazioni e sull'ambiente, pur riscontrando difficoltà nel definire le azioni necessarie per la conversione ecologica. Propone, inoltre, alcune possibili linee di sviluppo, tra cui l'idea di un sistema di cooperazione orizzontale per affrontare in modo più efficace le sfide future.
Il rapporto completo si può scaricare dal sito di EURICSE a questo link.