La disabilità alla prova delle aziende
Nell’anno del 40° dalla fondazione, la cooperativa sociale Amalia Guardini ha ideato il progetto “Rete di valore: esperienze inclusive in contesti lavorativi” che consente a persone con disabilità di sperimentarsi in contesti esterni, mettendo in gioco le proprie competenze in ambienti meno protetti.
Si parte con nove persone che affiancheranno gli addetti di Risto3 nella mensa scolastica delle scuole elementari ‘Gandhi’ di Rovereto.
Le persone con disabilità sentono forte l’esigenza di ‘misurare’ le loro capacità professionali in contesti lavorativi non protetti o meno protetti. Lavorare insieme agli altri, accrescere la consapevolezza del proprio valore, mettere in pratica le competenze acquisite, costruire nuove capacità socio relazionali.
A questo bisogno la Amalia Guardini – la prima cooperativa sociale nata in Vallagarina – ha cercato di dare risposta con un progetto innovativo che si chiama “Rete di valore: esperienze inclusive in contesti lavorativi”, cercando la collaborazione delle aziende del territorio per inserire alcuni dei propri utenti in contesti lavorativi diversi dai laboratori interni.
A questo appello ha subito risposto positivamente la cooperativa Risto3, che accoglierà nella mensa scolastica della scuola elementare ‘Gandhi’ di Rovereto nove persone con disabilità, che si occuperanno della preparazione delle tavole per i bambini e della successiva sistemazione.
Il progetto avrà anche forti ricadute ‘esterne’: i dipendenti di Risto3 saranno sensibilizzati all’inclusione delle persone con disabilità nel loro contesto lavorativo, i bambini della scuola coinvolta saranno educati all’accoglienza, così come gli insegnanti, le famiglie degli utenti, i volontari e l’intera cittadinanza. Una ricaduta a cascata in termini di creazione di valore inclusivo.
Dal punto di vista pratico le nove persone scelte saranno accompagnate al lavoro attraverso vari incontri preparatori, dove saranno istruite su orari, comportamento, abbigliamento idoneo, norme di igiene, di sicurezza e mansioni da eseguire. Divisi in piccole squadre di tre persone, i nuovi collaboratori godranno dell’accompagnamento e della supervisione di un educatore che avrà un compito di supporto e di monitoraggio, nonché di contatto con il personale della mensa.
Stamani la presentazione del progetto in Federazione a Trento, presenti i vertici delle cooperative interessate Guido Ghersini presidente dell’Amalia Guardini con la coordinatrice Martina Brugnaro, la presidente di Risto 3 Camilla Santagiuliana, l’assessora della Comunità Valllagarina Enrica Zandonai, la presidente della Federazione Marina Mattarei e anche alcuni utenti dell’Amalia Guardini coinvolti nel progetto con Risto 3.
“La cooperazione è rispondere ai bisogni delle persone, ed esperienze come questa danno concretezza alla vision unitaria della cooperazione che abbiamo appena varato – ha detto la presidente della Federazione Marina Mattarei, perché creano relazione radicata sui valori”.
“L’innovazione spesso parte dal privato – ha proseguito l’assessora alle attività socio-assistenziali della Comunità Vallagarina Enrica Zandonai, che sostiene l’iniziativa – per l’ente pubblico questo è uno stimolo anche per cambiare le politiche sociali. Ci fa molto piacere collaborare con queste realtà sul territorio”.
“Questo progetto – spiega Guido Ghersini, presidente della cooperativa Amalia Guardini – consente alle persone con disabilità di sperimentarsi in contesti esterni alla cooperativa e promuove l’inclusività. Le collaborazioni con le aziende, realizzate con senso educativo, e la sensibilizzazione delle persone con le quali entriamo in contatto, possono avere ricadute importanti e rendere possibili nuove esperienze e nuovi intrecci di rete”.
“Questo nuovo incarico – ha aggiunto la coordinatrice del progetto Martina Brugnaro - consentirà loro di accrescere le proprie competenze, l’autonomia, l’autostima attraverso la costruzione di esperienze significative in ambienti lavorativi esterni dal contesto della cooperativa, dove hanno già dato prova di grande valore”.
"Siamo molto felici di essere riusciti a trasformare un intento in un progetto concreto. Risto 3 tramite il suo servizio entra in contatto tutti i giorni con i territori e con le persone e tocca con mano anche le diversità - aggiunge Camilla Santagiuliana Busellato, presidente di Risto3 – È una soddisfazione quindi essere riusciti a fare rete con Amalia Guardini e avere creato per i loro ragazzi un ambiente piacevole e costruttivo.
Il nostro personale è felice di poterli affiancare nelle attività e assieme abbiamo creato un contesto di inclusione in cui persone con abilità diverse collaborano bene tra loro. Questo progetto ha reso Risto3 co-protagonista di un segnale culturale importante che vogliamo continuare a sostenere ed alimentare con azioni pratiche e tangibili."
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La cooperativa sociale “Amalia Guardini” è un centro socio-occupazionale che accoglie persone diversamente abili. Viene fondata nel 1980, con il nome di C.I.L.S. (Cooperativa Iniziative Lavori Sociali) in seguito a un’intuizione di Amalia Guardini, allora direttrice dell’Istituto Opera Barelli, a cui si uniscono un gruppo di genitori e cittadini particolarmente sensibili alle situazioni di svantaggio. Oggi le attività sono orientate principalmente verso aspetti riabilitativi, abilitativi ed educativi, con un forte coinvolgimento delle famiglie attraverso programmi di lavoro strutturati e monitorati.
Risto3 è una cooperativa di produzione lavoro, attualmente la più grande realtà di ristorazione organizzata, commerciale e collettiva in Trentino. Conta quasi 1400 dipendenti e 40 anni di esperienza. Nasce nel 1979, dall’unificazione di CO.RI.SO.“Cooperativa Ristorazione Sociale” di Trento e CO.RI.P. “Cooperativa Ristorazione Perginese” che all’epoca rappresentavano tutto il comparto della Ristorazione cooperativa nella Provincia di Trento. È oggi leader nei servizi di ristorazione sul territorio provinciale.