Latte Trento archivia un bilancio positivo e rilancia lo yogurt “qualità Trentino”
L’assemblea dei soci della Cooperativa Latte Trento approva un bilancio di grande soddisfazione. Dopo il record dello scorso anno, il prezzo del latte si mantiene a livelli tra i più alti in Italia: in media 0,55 euro al litro.
Conclusa la realizzazione del caseificio, manca solo lo spaccio e il bar bianco. Sarà realizzato anche un impianto di cogenerazione.
Il presidente Carlo Graziadei: le divisioni sono solo un ricordo, la cooperativa è solida e unita. Disponibili ad accogliere il 5% di nuovi soci. Ottime prospettive per il futuro.
Il direttore Sergio Paoli: situazione finanziaria sotto controllo, con il nuovo caseificio possiamo concentrarci su qualità della produzione, benessere degli animali attenzione all’ambiente e nuovi prodotti. Finalmente dopo anni di assenza torneremo a distribuire direttamente il latte, yogurt e burro nei punti vendita delle Famiglie Cooperative
Il valore della produzione è di 48,6 milioni. Bilancio approvato all’unanimità.
L’appello dell’assessore Mario Tonina alla Federazione: la cooperazione resti unita.
Latte Trento ha riunito stamani al centro congressi di Interbrennero i suoi duecentocinquanta soci per l’assemblea annuale. Con una produzione di circa 52 milioni di litri di latte (+3%), un fatturato di 46,5 milioni di euro, più altri 9 realizzato attraverso la società controllata Trevilatte in conto lavorazione, la cooperativa di Spini archivia un altro bilancio di grande soddisfazione per i soci, liquidando il latte ad un prezzo medio di 55 centesimi al litro, ai primi posti a livello nazionale. “Per la quarta volta – ha affermato il direttore Sergio Paoli – siamo sopra i 50 centesimi, un risultato eccezionale”.
Ma sono anche altri i motivi di soddisfazione per Latte Trento. Completata definitivamente la ristrutturazione del polo di Spini, con il nuovo caseificio costato 21,7 milioni di euro ad affiancare la latteria, oggi si può guardare al futuro con maggiore serenità, perché non ci sono costi e aggravi derivanti da macchinari obsoleti o strutture decentrate. Fuori dal “polo” resiste solo il caseificio di Giustino, che però è riservato a produzioni particolari come grana e soprattutto di spressa, il formaggio dop costantemente in crescita nell’interesse dei consumatori.
Il presidente Carlo Graziadei, che ha “traghettato” la cooperativa nell’ultima delicata fase della sua riorganizzazione, ha archiviato anche le divisioni interne, affermando che ora “Latte Trento è una azienda moderna, efficiente e con una compagine sociale molto unita. I produttori sono più sereni rispetto al passato, c’è un ritorno dei giovani. Ci rimane solo da realizzare lo spaccio e il bar bianco annessi al nuovo stabilimento, e un cogeneratore che ci permetterà di generare risparmio con beneficio sull’ambiente”.
“Un risultato frutto di quello è stato fatto negli ultimi anni”, ha dichiarato il direttore Sergio Paoli, il manager che ha gestito l’intero processo di ristrutturazione, dalla fusione con Fiavé alla realizzazione del “polo” a nord di Trento.
“Possiamo essere soddisfatti dei risultati economici ottenuti a favore dei nostri soci, - ha affermato – anche se nelle ultime settimane qualche preoccupazione ce l’abbiamo per il calo dei prezzi del latte e soprattutto della panna, in discesa del 30%, oltre a costi di energia molto alti.
Ora possiamo guardare avanti con serenità. Oggi abbiamo presentato un progetto su cui stiamo lavorando da qualche anno: un nuovo yogurt, ogm free e certificato “qualità trentino”, il che significa prodotto da latte dei nostri soci con criteri di qualità e tracciabilità verificabili. Abbiamo cambiato ricetta e rinnovato il packaging, siamo certi che piacerà. Questo grazie anche ad un interlocutore serio come Arborea, la cooperativa sarda che ha rilevato lo stabilimento di Trentinalatte.
Una delle novità più interessanti è che dal 20 maggio rientreremo direttamente nella rete di distribuzione di Sait e Famiglie Cooperative con i nostri prodotti freschi, panna, latte, burro, yogurt e uova. Stiamo lavorando tantissimo sul benessere animale, sul rispetto dell’ambiente e cambio dei materiali. Stiamo cercando di sostituire la plastica, e nei prossimi giorni cominceremo a produrre con il 25% di materiale riciclato nel Pet. Ciò significa una bottiglia su quattro riciclata”.
Latte Trento lavora circa 1.600 quintali al giorno di latte, diversificato in tanti prodotti, dai formaggi molli come la boscatella, tosella, rettangolare, fino alla spressa (7 mila forme nel caseificio di Giustino). Il latte fresco in 24 ore viene munto, lavorato, confezionato e portato al punto vendita in 24 ore.
L’appello di Tonina per l’unità della cooperazione
All’assemblea hanno partecipato i presidenti e direttori del Concast Trentingrana Renzo Marchesi e Andrea Merz, di Cooperfidi Renzo Cescato e Michele Sartori, di Promocoop Roberto Simoni e Cristiana Angeli, il direttore di Codipra Andrea Berti, il presidente del consiglio regionale Roberto Paccher, il vicepresidente della giunta provinciale Mario Tonina e l’assessora all’agricoltura Giulia Zanotelli, l’assessore alle politiche economiche e agricole del Comune di Trento, Roberto Stanchina.
Proprio l’assessore alla cooperazione Tonina ha parlato del delicato momento in cui si trova la governance della Federazione, ed ha fatto appello all’unità del movimento per trovare il modo di superare questa fase di conflittualità.
Eletto un terzo del consiglio
L’assemblea ha anche rinnovato un terzo del consiglio di amministrazione,
Tutti eletti all’unanimità i consiglieri. Confermati in consiglio Claudio Lever in rappresentanza dei soci della Valle dei Laghi, Tiziano Furlan e Carlo Sandri per la Bassa Valsugana, Manuel Carli per Fiavé, Bleggio e Comano e Massimo Chelodi per la Val di Fiemme. Entra in consiglio anche Daniele Massella al posto di Silvio Tomaselli.