11 febbraio 2021
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Libere e sovrane

Le ventuno donne che hanno fatto la Costituzione. Per scaricare la pubblicazione clicca qui

Le ventuno donne che hanno fatto la Costituzione. Per scaricare la pubblicazione clicca qui

“Libere e sovrane. Le ventuno donne che hanno fatto la Costituzione” è il titolo della mostra curata da Micol Cossali, Giulia Mirandola, Mara Rossi e Novella Volani, e illustrata da Michela Nanut, realizzata, in collaborazione con Se Non Ora Quando, A.N.P.I. Rovereto-Vallagarina e Casa delle donne Rovereto, nell’ambito del progetto “I tanti volti delle donne” promosso dalla Comunità della Vallagarina, con il sostegno della Provincia autonoma di Trento.

La prefazione del catalogo, curato dalla Commissione provinciale Pari Opportunità tra donna e uomo, sintetizza gli obiettivi del progetto:

“Nell’occasione storica del settantesimo anniversario del suffragio femminile nel nostro Paese, la Commissione Pari Opportunità si è impegnata per nutrire una riflessione collettiva sul tema della rappresentanza di genere nei luoghi decisionali della politica rievocando l’impegno e il ruolo svolto dalle Madri Costituenti nella stesura della Carta Costituzionale. Purtroppo sono ancora oggi necessarie molte energie e un impegno concreto per raggiungere la meta della democrazia paritaria e la Commissione nel corso del suo mandato ha concentrato il proprio attento ed assiduo impegno per la piena realizzazione di un’equa rappresentanza di genere in politica. La cura della pubblicazione del materiale della mostra “LIBERE E SOVRANE. Le ventuno donne che hanno fatto la Costituzione” viene assunta dalla Commissione proprio in quest’ottica, con la volontà di riconoscere e valorizzare il fondamentale e specifico contributo che le Madri Costituenti hanno dato alla Carta Costituzionale e l’obiettivo che non se ne disperda la memoria. Nel 1946, 44 anni dopo il suffragio maschile, il diritto di voto venne esteso alle donne di età superiore ai 21 anni; fu il risultato di una lunga e dura lotta. Alle amministrative e al referendum del 2 giugno le donne parteciparono in massa (89%). Le elette alla Costituente furono 21 su 556 (3,7 %) e 5 entrarono nella “Commissione dei 75” la commissione speciale formata per elaborare e proporre la nuova Costituzione. Il conseguimento del suffragio femminile attivo e passivo rappresentò la fine della concezione del diritto di cittadinanza quale esclusivo monopolio maschile. Il contributo delle Madri Costituenti si concentrò strategicamente sulla parte che riguarda i diritti e i doveri di cittadini e cittadine. Il loro contributo evidenzia un’alta maturità politica, una forte unità di intenti capace di superare le differenze relative all’appartenenza a diversi partiti politici per rivendicare in una sola voce i diritti delle donne e il riconoscimento della loro piena e paritaria cittadinanza. Furono sanciti in tal modo il principio della pari dignità sociale e eguaglianza tra donna e uomo e il riconoscimento che anche il sesso può essere causa di discriminazione (art. 3), la parità tra donna e uomo in ambito lavorativo e il riconoscimento del doppio ruolo di madre e lavoratrice (artt. 4 e 37), l’eguaglianza morale e giuridica dei coniugi (art. 29), l’accettazione della funzione sociale della maternità e il diritto alla sua tutela (art. 31) , la parità di accesso agli uffici pubblici a alle cariche elettive in condizioni di uguaglianza (artt. 48 e 51). Gli interventi delle Madri Costituenti non si limitarono esclusivamente ai temi legati alla condizione femminile, ma furono estesi agli ambiti della scuola, delle regioni, dell’organizzazione internazionale del lavoro e dell’emigrazione, e dei Trattati internazionali. La nostra Costituzione, entrata in vigore il 1° gennaio 1948, è un documento storicamente innovativo in senso democratico, in senso assoluto e generale. Lo è anche in senso particolare proprio per quanto riguarda la condizione femminile, poiché favorisce la trasformazione più equa delle relazioni di genere, garantisce l’effettiva partecipazione delle donne alla vita pubblica e la possibilità per entrambi i sessi di assumere ruoli dirigenziali a tutti i livelli decisionali, politici, economici e sociali. Afferma il principio di uguaglianza per lo sviluppo di un Paese moderno, principio che avrebbe consentito e sostenuto successivamente il necessario adeguamento del nostro ordinamento giuridico. Questo importante processo, non dimentichiamolo, è ancora in atto. La Commissione dunque promuove la presente pubblicazione non solo per ricordare con riconoscenza e continua ammirazione il protagonismo delle Madri Costituenti nella stesura della Costituzione, ma anche per auspicare che il recupero di questa fondamentale memoria storica contribuisca a consolidare una coscienza e cultura civica capaci di condurre il nostro cammino verso la completa condivisione dei valori democratici di parità, dignità sociale e solidarietà.

Simonetta Fedrizzi, presidente CPO della Provincia autonoma di Trento”.

Autore: Redazione