Nuovi strumenti di welfare per il Trentino
La Federazione Trentina della Cooperazione sta realizzando una piattaforma per mettere in rete domanda e offerta di welfare in Trentino e propone un momento di confronto con i principali attori del territorio per individuare le priorità. Sarà online da inizio 2020
Una piazza virtuale, dove le persone che vivono in Trentino possono interagire, partecipare, cercare ed offrire beni e servizi, trovando risposte a tutela e promozione del proprio benessere e della qualità della vita. Possiamo immaginare così la nuova piattaforma ideata dalla Federazione Trentina della Cooperazione e presentata oggi in occasione del convegno “Welfare in cooperazione”, a cui hanno partecipato i rappresentanti di diverse realtà, cooperative e non, provinciali e nazionali.
“Questo nuovo progetto rappresenta l’applicazione concreta di quella che è la nostra idea di Trentino, un sistema composto da anime diverse che collaborano, cooperano tutte per costruire un benessere diffuso” ha detto la presidente della Federazione Marina Mattarei nel suo discorso iniziale. In apertura dei lavori è intervenuta anche l’assessora provinciale alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia Stefania Segnana, che ha messo in evidenza l’importanza di servizi che partono dal territorio.
Il progetto coinvolge le cooperative di tutti i settori, ma anche associazioni, sindacati, imprese, organizzazioni di settore, istituzioni e, più in generale, tutte le realtà del territorio che possono contribuire alla costruzione di un sistema innovativo in grado di rispondere alle diverse esigenze dei cittadini. La piattaforma, che sarà online a inizio 2020 e offrirà inizialmente servizi nell’ambito del welfare, permetterà a tutti questi soggetti di interagire in modo virtuoso, co-progettando e co-gestendo un sistema digitale che offra soluzioni su misura, personalizzate in base alle reali esigenze di chi esprime un bisogno.
L’attuale contesto sociale e il livello di digitalizzazione sono favorevoli allo sviluppo di questo nuovo strumento, come hanno messo in luce gli esperti intervenuti stamani, a partire da Enrico Bramerini, senior partner Elea, che ha evidenziato la crescente esigenza di un welfare diffuso. In Italia, secondo i dati presentati da Andrea Rotolo, ricercatore Cergas Sda Bocconi, nel 2018 oltre il 73% delle famiglie ha avuto accesso alla banda larga, il 52% degli italiani ha usato internet tutti i giorni e il 39% delle persone tra i 64 e i 74 anni lo hanno utilizzato su base regolare. Questi dati, letti in un contesto di risorse pubbliche costanti o decrescenti e di frammentazione dei legami sociali, dimostrano l’efficacia di iniziative come quella lanciata dalla Federazione. Così come l’ampia diffusione di piattaforme che offrono servizi di vario genere, dall’ambito turistico alla mobilità e ristorazione. “Il welfare – ha spiegato Ivana Pais, docente dell’Università Cattolica – è un settore in cui questi strumenti sono ancora poco diffusi”. Un dato che, secondo l’analisi presentata dalla docente, dipende dalla necessità di individuare un modello di piattaforma differente, che sappia coniugare le peculiarità di questi strumenti tecnologici con quelle del sistema di welfare tradizionale.
L’utilizzo di blockchain, struttura di dati condivisa e immutabile, le cui voci sono raggruppate in blocchi concatenati in ordine cronologico e la cui integrità è garantita dall’uso della crittografia, può garantire lo sviluppo di questi modelli, secondo Marco Zappalorto, chief executive Nesta Italia.
I punti di forza del progetto
Gli elementi chiave della piattaforma che la Federazione intende sviluppare sono tre. Il primo consiste nell’anagrafica unica, che consente di identificare e riconoscere l’utente della piattaforma abilitandolo a tutta una serie di azioni ed agevolazioni. Particolare attenzione verrà prestata alla protezione dei dati personali, anche attraverso l’adozione di un codice etico che tuteli da qualsiasi azione di profitto sui dati stessi.
Il secondo elemento chiave è la creazione di un borsellino interattivo personale, in cui raccogliere i crediti accumulati mediante l’adesione a piani di welfare aziendale, a gruppi di acquisto o maturati seguendo comportamenti socialmente virtuosi. Inoltre, grazie a questo “wallet digitale”, sarà possibile aumentare il proprio potere di acquisto, scegliendo tra i beni e servizi convenzionati alla piattaforma.
Il terzo cardine del sistema è quello del marketplace, la piazza del mercato, un’agorà in cui le persone possono incontrarsi per la compravendita di beni e servizi, ma anche per confrontarsi, proporre e votare iniziative. L’obiettivo è generare ricadute locali, sia in termini di benefici economici, sia in termini di ricucitura di relazioni e reti di prossimità.
La tavola rotonda
La mattinata si è conclusa con una tavola rotonda, guidata da Luca Debiase, editor di innovazione a Il Sole 24 Ore, in cui Raul Daoli, dell’Ufficio progetti speciali della Federazione, e Francesca Gennai, vicepresidente di Consolida, hanno presentato nel dettaglio la piattaforma “in cooperazione”. Il progetto è piaciuto in particolare per la capacità di coinvolgere tutti i soggetti che vivono e operano sul territorio, come ha spiegato Giovanni Gardelli, dirigente della Provincia autonoma di Trento. “Il valore aggiunto della cooperazione – ha affermato Stefano Granata, presidente di Federsolidarietà – è il suo essere prossima non solo ai territori, ma soprattutto alle persone che abitano i territori”.
Oltre all’aspetto partecipativo e alla capacità di coinvolgimento, il confronto ha messo in luce altri elementi peculiari. “Le piattaforme digitali – ha detto Alessandro Ceschi, direttore generale della Federazione – sono sempre più utilizzate sul mercato per fare business. Governare questi strumenti ci permette di aggiungere un livello etico al fare impresa”.
“Un sistema che faccia incontrare domanda e offerta – ha commentato Italo Monfredini, vicepresidente per il sociale della Federazione – è certamente utile, sia alle imprese che ai cittadini. E lo è ancora di più un sistema che intercetti i bisogni e proponga risposte adeguate alle diverse esigenze. L’importante è individuare la tecnologica più adeguata alla sua diffusione”.
“Piattaforme come questa – ha aggiunto Giuseppe Bruno, presidente di Cgm – possono essere esempi importanti per altre organizzazione che offrono servizi a livello territoriale”.
A chiudere i lavori è intervenuto Mario Tonina, vicepresidente della Provincia autonoma di Trento e assessore all’urbanistica, ambiente e cooperazione. “Oggi nascono nuove importanti opportunità dall’innovazione digitale – ha concluso Tonina, – opportunità che ci consentiranno di far vivere i territori, evitare lo spopolamento e dare risposta alle problematiche emerse anche in occasione degli Stati generali della montagna”.