Pesante impatto sull'imprenditoria femminile
Servizi alla persona e ristoranti-bar i settori più colpiti.
All’interno delle 802 imprese che hanno risposto all’indagine flash condotta dall’Ufficio studi e ricerche della Camera di Commercio per rilevare l’impatto del Coronavirus sulle attività economiche in provincia di Trento, figurano anche 105 imprese femminili.
Nel periodo di rilevazione, compreso tra il 12 e il 18 marzo 2020, l’85,7% di esse ha dichiarato che l’emergenza causata dalla diffusione del virus Covid-19 ha prodotto un impatto negativo importante sulla loro attività aziendale; il restante 14,3% ha invece affermato di non aver registrato variazioni o, addirittura, di aver rilevato un aumento del fatturato.
Le imprese femminili che hanno potuto dimensionare la perdita di fatturato, dalla fine di febbraio al momento della rilevazione, segnalano che il calo medio è stato pari al 63%. I settori che hanno accusato le maggiori difficoltà sono stati i Servizi alla persona (-75%) e i Ristoranti-bar (-69%).
Un numero ristretto (17) di imprese femminili, operanti per lo più nel settore manifatturiero, è riuscito anche a quantificare un calo degli ordinativi pari a
-56,6%.
Considerando le misure che le imprese avevano introdotto, o erano in procinto di introdurre, nella gestione della forza lavoro a causa della contrazione dell’attività, le più adottate risultano essere: la richiesta di smaltimento di ferie e permessi (dal 53,3% delle rispondenti), l’attivazione di ammortizzatori sociali (29,5%) e il rinvio a data da destinarsi di assunzioni programmate precedentemente (20%).
Tra gli effetti negativi principali provocati dall’emergenza Covid-19 sull’attività aziendale, il 66% delle imprese femminili, che hanno partecipato all’indagine, ha indicato al primo posto il calo del fatturato; seguono, ma in misura sensibilmente inferiore, il calo degli ordinativi e i problemi finanziari e di liquidità. Con particolare riferimento a quest’ultimo aspetto, più del 70% delle imprese femminili rilevate hanno individuato nel pagamento dei fornitori e nel rispetto degli obblighi fiscali in scadenza, le aree in cui prevedono di incontrare, in prospettiva, maggiore difficoltà.
“I dati raccolti – commenta Claudia Gasperetti, Coordinatrice del Comitato per la promozione dell’imprenditoria femminile – esprimono con drammaticità la preoccupazione che le imprese guidate da donne stanno vivendo in questo momento di emergenza sanitaria. Ci auguriamo che i nostri politici provvedano velocemente a mettere in campo azioni mirate a contrastare la crisi di liquidità e sostenere in tutti i modi possibili le attività più colpite. Queste misure non solo sarebbero il riconoscimento del merito e delle competenze, già ampiamente dimostrati dalle donne, ma sono necessarie per implementare il modello di leadership femminile, ispirato all’economia circolare, al rispetto dell’ambiente e delle risorse, volto all’inclusione e al benessere delle persone.
Il pensiero va a tutte le imprenditrici che continuano a lavorare in settori vitali, come l’agricoltura e l’agroalimentare, ma soprattutto a coloro che stanno lottando tra mille difficoltà per mantenere in vita la propria azienda.
Il Comitato, al cui interno sono rappresentate tutte le associazioni di categoria, le organizzazioni sindacali, bancarie, dei liberi professionisti e dei consumatori presenti sul territorio trentino - conclude Gasperetti - è a disposizione per sostenere tutte le donne che fanno impresa e raccogliere le esigenze più pressanti da sottoporre all’attenzione delle istituzioni".
Fonte: Comitato per la promozione dell’imprenditoria femminile - Camcom Trento