Più lavoro per i disabili attraverso le cooperative sociali
Più lavoro per i disabili attraverso le cooperative sociali e la mediazione dell'Agenzia del lavoro: questo in sintesi il significato della nuova convenzione - il cui testo è stato approvato dalla Giunta provinciale su proposta del vicepresidente e assessore allo sviluppo economico e lavoro Alessandro Olivi - che verrà sottoscritta prossimamente dalla Provincia autonoma assieme alle associazioni di rappresentanza del mondo cooperativo e dell'imprenditorialità e alle sigle sindacali.
"L'obiettivo - ha sottolineato Olivi - è molto importante: confermare e al tempo stesso migliorare uno strumento utile a favorire l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità, secondo quanto stabilito dalla legge 68 del 1999".
La prima convenzione sul tema è stata siglata a fine 2013: dal 2014 ad oggi ha consentito a una cinquantina di disabili, spesso con problemi che non avrebbe consentito un'assunzione diretta in azienda, di trovare uno sbocco occupazionale uno sbocco occupazionale all'interno di una cooperativa sociale. La valenza dello strumento è ovviamente economica ma non solo: il lavoro rappresenta infatti un'opportunità di reinserimento sociale e di autonomizzazione di fondamentale importanza per il disabile. Il nuovo testo contiene alcune novità che vanno della direzione di perfezionare l'utilizzo dello strumento, aprendolo al tempo stesso ad una platea più vasta di beneficiari. Fra i nuovi criteri, è previsto anche che la percentuale di invalidità fisica e/o sensoriale del lavoratore dovrà essere non inferiore al 67%, rispetto alla precedente previsione secondo cui doveva essere superiore al 74%.
La convenzione-quadro consente al datore di lavoro soggetto alla legge 68, tenuto quindi ad assumere dei disabili in maniera proporzionata alle proprie dimensioni, di rispettare in parte quest'obbligo affidando una commessa di lavoro a una cooperativa sociale (di tipo b), tenuta però ad assumere uno o più disabili, segnalatigli dall’Agenzia del lavoro, in base alla profilazione svolta da quest'ultima. Ciò nel limite del 50% della quota totale, mentre nella precedente convenzione la percentuale era stata fissata al 30%. Quindi ad esempio se un’impresa deve avere alle proprie dipendenze 8 disabili, 4 ora possono essere assunti da una cooperativa.
L'obiettivo però non è solo numerico. Nel testo si elencano le tipologie di beneficiari, ponendo una particolare attenzione alla necessità di garantire uno sbocco occupazionale a persone che altrimenti troverebbero molto difficilmente una collocazione all'interno dell'azienda (ad esempio disabili psichici). Questo in ragione del fatto che una cooperativa sociale, è più "attrezzata" ad operare con particolari tipologie di lavoratori (grazie ad esempio alla presenza di personale assistente ed educatore specializzato).
La nuova convenzione sarà siglata a breve dalla Provincia e da tutte tutte le parti coinvolte e avrà una durata di quattro anni. Nel quadriennio 2014-2017 sono state coinvolte in questo modo 10 cooperative e 25 aziende, per un totale di 49 lavoratori. Il lavoro in cui i beneficiari sono stati impiegati più frequentemente è stato quello dei servizi di pulizia.
Fonte: Ufficio Stampa Provincia Autonoma di Trento