Porte aperte in Val di Non per oltre cento agricoltori
Successo alla giornata tecnica dedicata alla frutticoltura di montagna a Maso Maiano di Cles.
Porte aperte a Maso Maiano, l'azienda sperimentale della Fondazione Edmund Mach di Cles, che ha ospitato il consueto incontro annuale di presentazione dei principali risultati delle sperimentazioni nella frutticoltura di montagna, ultimo appuntamento estivo con le giornate tecniche. Buona anche quest'anno la partecipazione con oltre 100 frutticoltori presenti.
In apertura è intervenuto il presidente, Andrea Segrè. Frutticoltura biologica, allevamento in parete stretta, diradamento e innovazione varietale sono stati i temi chiave dell’incontro. Mercoledì, invece, a Denno si è svolta la visita alle prove dimostrative del “MePS – Meleto Pedonabile Sostenibile”, progetto realizzato da FEM in collaborazione con CIF (Consorzio Innovazione Frutta) e APOT (Associazione Produttori Ortofrutticoli Trentini).
“La nostra azienda di Maso Maiano – ha spiegato questa mattina il presidente Andrea Segrè – è il punto di riferimento per la sperimentazione delle più avanzate tecniche agronomiche e delle innovazioni scientifiche in riferimento alla media montagna. Qui mettiamo in pratica le ricerche sviluppate nei laboratori di San Michele all’Adige ma anche ciò che viene studiato dagli scienziati di tutto il mondo. Nella melicoltura abbiamo un notevole know-how con il quale, seguendo la nostra impostazione, vogliamo valorizzare il territorio in un contesto globale”.
Frutticoltura biologica. La stagione 2018, ha spiegato Luisa Mattedi, anche in Val di Non è stata contraddistinta da una forte diffusione della ticchiolatura, con il 100% di germogli, foglie e frutti colpiti. La Fondazione Mach si è impegnata nello studio della patologia attraverso il lavoro sulle piantine in vaso, sul volo delle ascospore, sulla maturazione degli pseudoteci e sul modello RIMpro, potendo contare anche sulle esperienze di contenimento eseguite nell’azienda sperimentale “gemella” di Maso delle Part a Mezzolombardo. Anche quest'anno, accanto ai prodotti tradizionali come zolfi, rame e polisolfuro è stato inserito l'utilizzo di molecole alternative. Oltre alla ticchiolatura, l’esperta ha parlato anche di fumaggini e Marssonina mentre, per quanto riguarda i fitofagi, ci si è occupati di afidi, carpocapsa e patogeni minori collocandoli nel rispettivo rischio, controllo e gestione, così come per gli scopazzi.
Allevamento in parete stretta. La frutticoltura di montagna, ha sottolineato Alberto Dorigoni, richiede impianti molto accessibili e strutturalmente semplici per garantire la sicurezza degli operatori e, contemporaneamente, il contenimento della deriva dei prodotti di sintesi. Il frutteto in parete stretta permette di applicare le tecniche moderne oggi a disposizione per ridurre gli input di manodopera e chimica. A Maso Maiano sono stati presentati i risultati ottenuti con le forme di allevamento in parete, con l’uso delle reti polifunzionali sia per diradare i frutti sia per difendere le piante da carpocapsa. Con le reti anti-pioggia e senza trattamenti fungicidi si sono ottenuti risultati interessanti di difesa dalla ticchiolatura per il quarto anno di fila su Golden. Le moderne tipologie di impianto a Guyot, derivate dall’allevamento multiasse, permettono di ottenere agevolmente frutteti in parete pedonabili nei quali tutte le operazioni colturali e la raccolta sono effettuate da terra. Questi impianti sono particolarmente adatti alle zone di frutticoltura periurbana montana anche perché risolvono in modo semplice ed economico il problema della deriva degli antiparassitari.
Diradamento dei frutti. Dario Angeli si è concentrato sul confronto dell'efficacia diradante di diverse combinazioni di prodotti sulle varietà Golden Delicious e Fuji. L’esperto ha fatto notare la scarsa allegagione dei frutticini anche sui testimoni non trattati dovuta a una fioritura molto veloce, a causa delle temperature elevate, e una colatura dei fiori piuttosto intensa. In questa situazione i prodotti diradanti fiorali e post-fiorali hanno ulteriormente incrementato la colatura dei fiori e, successivamente, la cascola dei frutticini, determinando, nelle tesi trattate prima con diradamento meccanico e poi con quello chimico, una condizione di sovradiradamento. Infine, per quanto riguarda la varietà Fuji, è stata messa in evidenza una riduzione della pezzatura dei frutti, oltre alla presenza di numerosi frutticini pigmei nelle tesi trattate con diradante pre-fiorale.
Innovazione varietale. Pierluigi Magnago ha illustrato le varietà proposte da centri di costituzione nazionale ed extranazionale e alcune delle più promettenti accessioni originate dal programma di miglioramento genetico della Fondazione Mach ospitate a Maso Maiano. In una parcella sono state poste a confronto varietà e ottenimenti FEM dotati del gene di resistenza a ticchiolatura “Vf. Gene” scoperto negli anni ’40 nella specie selvatica MalusFloribunda. Nel confronto, la difesa fungicida è stata limitata solo ad alcuni interventi antiodici. L’analisi del comportamento delle diverse accessioni, consentirà a frutticoltori e tecnici di avere degli oggettivi riscontri sulle reali potenzialità d’impiego delle varietà resistenti in funzione di un minor impatto ambientale. Spesso, infatt, le accessioni resistenti a ticchiolatura dimostrano alti livelli di suscettibilità ad altre patologie, quali oidio, alternaria, marssonina, ai marciumi del frutto ed altre.
MePS – Meleto pedonabile sostenibile. Mercoledì mattina in località Piné a Denno è stata organizzata una partecipata visita alle prove dimostrative del frutteto pedonabile. Nell’impianto dimostrativo co-finanziato dal Piano di Sviluppo Rurale della Provincia Autonoma di Trento (Misura 16.1.1), sono state applicate su scala aziendale le principali tipologie di allevamento in parete, dal tradizionale frutteto alto e stretto ottenibile con il Bibaum®, fino all’impianto pedonabile in cui tutte le operazioni sono eseguite da terra. Su questi frutteti è prevista anche l’applicazione delle reti monofilare multi-tasking e la distribuzione degli antiparassitari con modalità alternative che vanno dall’uso di atomizzatori senza ventola, a mini-irrigatori che distribuiscono il prodotto solo sulla fila.
Fonte: Ufficio Stampa Fondazione Edmund Mach