Progettone: in arrivo nuove modifiche all'insegna di una maggiore inclusività
Favorito l'accesso alle lavoratrici madri. Via libera dalla Giunta provinciale, in via preliminare, a due decisioni riguardanti i criteri di accesso al Progettone, tanto per le assunzioni stagionali o a tempo determinato quanto per quelle a tempo indeterminato.
L'obiettivo generale è in entrambe i casi quello di favorire una maggiore inclusività nell'accesso al sistema dei lavori socialmente utili, con riferimento in particolare a chi è in possesso di competenze spendibili sul mercato del lavoro ma si trova in una condizione di oggettivo svantaggio perché collocato nelle due fasce più basse, ovvero la fascia C e D, o risiede negli accorpamenti di Comunità di Valle dove sono state presentate il maggior numero di domande. Un'attenzione particolare è stata riposta alle lavoratrici con figli: per esse si propone un “bonus” contributivo fino ad un massimo di due anni, calcolando sei mesi di contributi per ogni figlio, sulla scorta di quanto previsto a livello statale sulla cosiddetta “ape sociale".
La prima delibera riguarda la modifica ai criteri di accesso ai lavori stagionali previsti dal Progettone, riguardanti i lavoratori che provengono dalla disoccupazione ordinaria. Dopo un anno di sperimentazione si è deciso di modificare le fasce entro cui i possibili beneficiari si collocano, sommando i punteggi derivanti dal coefficente Icef e dall'esperienza pregressa. In particolare la terza e la quarta fascia, le più svantaggiate, verranno ricondotte ad una unica fascia C. Verranno anche ridotti i raggruppamenti per comprensori, da sette a sei, e soprattutto verrà valorizzata maggiormente l'esperienza professionale già acquisita, per facilitare un collocamento "mirato", che coniughi le capacità dei lavoratori con le esigenze avanzate dalle amministrazioni che ricorrono al sistema dei lavori socialmente utili. Inoltre, d'ora in avanti, anziché procedere ad aggiornare continuamente le graduatorie - meccanismo che genera incertezza nei lavoratori - saranno formate ogni anno due graduatorie in due momenti distinti, indicativamente in primavera e in estate.
La seconda delibera riguarda i lavoratori che hanno diritto ad essere assunti a tempi indeterminato. Sono lavoratori ai quali, fra l'altro, non devono mancare come noto più di 8 anni dal raggiungimento dell'età pensionabile). Era stata prevista a suo tempo un'unica eccezione, a favore di coloro che, licenziati dopo il febbraio 2012, avevano maturato i requisiti per l'accesso al Progettone con un successivo contratto a termine di durata di almeno 6 mesi. Ora si vuole ampliare la possibilità di accesso a questi lavoratori, considerando anche coloro che maturano i requisiti con più rapporti a termine, purché sempre per una di durata complessiva di almeno 6 mesi. Ciò "premia" fra l'altro chi si attiva autonomamente, anche per brevi periodi, al fine di raggiungere la soglia oltre la quale può essere preso in considerazione dal sistema dei lavori socialmente utili. Per le donne si propone inoltre un “bonus” fino a due anni di contributi, ovvero sei mesi di contributi per ogni figlio, fino ad un massimo di due anni. Si innalzano quindi per le lavoratrici con figli i contributi versati per arrivare alla soglia degli 8 anni, a vantaggio di una maggiore inclusività del sistema.
Infine, per evitare elusioni della norma, si prevede che il rapporto a tempo indeterminato, da cui il richiedente è stato licenziato, deve aver avuto una durata di almeno sei mesi.
Fonte: Provincia Autonoma di Trento