Quarta settimana dell'accoglienza
Organizza il Coordinamento nazionale comunità di accoglienza del Trentino Alto Adige. Tra gli enti partner la Cooperazione Trentina.
Quarta settimana dell’accoglienza. Dal 29 settembre al 7 ottobre prossimi. Tema: “Persona e comunità. Coltivare i doveri, promuovere i diritti”.
E’ stato scelto questo “tema – ha spiegato Vincenzo Passerini, presidente del Coordinamento nazionale comunità di accoglienza del Trentino Alto Adige – perché dobbiamo tornare ai fondamenti che tengono in piedi le nostre comunità. L’equilibrio di diritti e doveri è uno di questi fondamenti. Non possiamo esaltare i nostri diritti e calpestare quelli degli altri, specialmente dei più deboli. Non possiamo invocare i doveri degli altri e dimenticare i nostri. Abbiamo il dovere di sentirci tutti responsabili gli uni verso gli altri”.
Insomma, far emergere il buono che c’è. La realtà del Trentino Alto Adige è ricca di esperienze quotidiane di accoglienza in tutti i campi della vita sociale: dai bambini agli anziani, dai profughi ai disabili, dai carcerati ai senza dimora, dai poveri alle tante persone fragili. “Dobbiamo far emergere queste esperienze positive – hanno osservato gli organizzatori - e offrire occasioni di riflettere se quello che si sta facendo va bene o lo dobbiamo cambiare”.
La società avrà sempre più bisogno di accoglienza. “La nostra società – è stato ricordato – crea continuamente, insieme a un vertiginoso sviluppo tecnologico, nuove povertà, nuove solitudini, nuove emarginazioni. Siamo inondati di statistiche che ce lo ricordano ogni giorno. Solo una profonda e diffusa cultura dell’accoglienza (personale, sociale, politica) potrà far fronte alle crescenti solitudini ed emarginazioni”.
Ricco il calendario di appuntamenti della settimana presentata alla sede dell’Associazione Ama di via Taramelli a Trento.
Complessivamente se ne contano 115.
Un evento sarà ospitato alla sala della Cooperazione di via Segantini a Trento, mercoledì 3 ottobre a partire dalle ore 20.30. Titolo: “Lottatori di speranza”, incontro pubblico con don Luigi Ciotti. A cura del Centro Astalli Trento, Libera Trentino, Cnca. Serata introdotta dagli interventi di Stefano Graif e Sandra Venturelli. “I volti dei lottatori di speranza sono quelli di vittime innocenti colpite da una illegalità che possiamo contrastare coltivando ogni giorno l’impegno comune per un futuro solidale – spiegano gli organizzatori – Una società partecipe ha il dovere di farsi sentinella per denunciare le ingiustizie e deve imparare a mettersi accanto a istituzioni e persone vulnerabili. Per trasformare queste idee in progetti e speranze ne parleremo con don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele, di Libera Contro Le Mafie e tra i principali fondatori di Cnca”.
Il giorno dopo, giovedì 4 ottobre alle ore 17.30 alla Fondazione Demarchi in Piazza Santa Maria Maggiore a Trento, “La vera cooperazione ha più doveri che diritti”. Dialogo tra Marina Mattarei (presidente della Federazione Trentina della Cooperazione) e don Armando Zappolini (presidente nazionale del Cnca). Intervento di apertura affidato a Rossella Verga, vice caposervizio dell’inserto settimanale “Buone Notizie” del Corriere della Sera. Coordinano: Piergiorgio Reggio (presidente Fondazione Demarchi) e Mauro Tommasini (Cnca Trentino Alto Adige).
“Le cooperative sono state e sono una grande conquista di democrazia economica, partecipazione popolare, giustizia sociale – spiegano i promotori – Oggi sono sotto attacco sia perché i poteri forti vorrebbero eliminare queste forme particolari di impresa economica e sociale, sia perché talune cooperative hanno tradito lo spirito dei fondatori. C’è una vera e una falsa cooperazione. Il Cnca si è sempre battuto perché siano denunciate e contrastate la speculazione e la corruzione in ambito cooperativo: perché le cooperative, quelle sociali, in primo luogo, siano fedeli ai valori etici su cui sono nate e allo spirito di servizio verso i più deboli; perché l’ente pubblico eserciti una rigorosa funzione di controllo e valorizzi le vere cooperative. Un futuro economicamente e socialmente più umano ha bisogno di più cooperazione e di meno individualismo. La cooperazione è il futuro, non il passato”.