Reddito, Cooperazione, Ambiente. Quali prospettive per gli agricoltori di montagna?
Al convegno annuale della Cia-Agricoltori Italiani è intervenuta anche la presidente della Cooperazione Trentina Marina Mattarei: “Conosciamo il valore della nostra terra e dei nostri prodotti. Per le nuove sfide sarà necessario costruire una visione, partire dalla nostra identità per dare valore aggiunto ai prodotti e opporci all’omologazione del gusto. Tipico è sinonimo di tradizionale, ma tradizione e innovazione sono facce della stessa medaglia. Sentiamo la responsabilità di permettere alle comunità di continuare ad avere un ruolo attivo anche grazie alla cooperazione”.
Cosa deve aspettarsi l’agricoltura trentina nel prossimo futuro? Questa la domanda ricorrente al convegno annuale di Cia-Agricoltori Italiani di stamattina, 2 dicembre, tenutasi presso la cantina storica Rotari Mezzacorona alla presenza di più di 70 persone.
Il Presidente Paolo Calovi ha introdotto il confronto, delineando le maggiori difficoltà che vive in questo momento l’agricoltura in Trentino, alle prese con nuove fitopatie, una normativa a volte ostacolante, un territorio difficile e una redditività che stenta a coprire i costi di produzione: “Oggi vogliamo offrire un’occasione di dibattito, vogliamo chiedere direttamente a chi si occupa di cooperazione, ricerca, distribuzione e alla politica cosa possiamo fare tutti insieme per affrontare il prossimo futuro“.
Giulia Zanotelli, assessore all’agricoltura, chiamata ad intervenire, conferma il pieno impegno da parte della Giunta provinciale per sostenere e far sviluppare il settore agricolo: “Stiamo studiando una nuova programmazione. Nel futuro non si parlerà più di assistenzialismo alle imprese agricole ma bisognerà fare grandi investimenti nella formazione e nella ricerca, premiando i progetti di valore che creano sviluppo per i territori”.
“L’agricoltura in Trentino è sicuramente una pratica di vita, la montagna è uno spazio domestico da gestire con cura che fa parte della nostra identità – sostiene Giovanni Bort, presidente della CCIAA di Trento - questo è ciò che permette, e lo farà sempre più, uno stretto connubio col turismo esperienziale. I marchi, le certificazioni dei prodotti d’eccellenza, le collaborazioni territoriali permetteranno di trovare catene di valore per accrescere l’immagine anche agli occhi del turista.”
Marina Mattarei, presidente della Federazione delle Cooperative, aggiunge “Sappiamo il valore della nostra terra e dei nostri prodotti. Per le nuove sfide sarà necessario costruire una visione, partire dalla nostra identità per dare valore aggiunto ai prodotti e opporci all’omologazione del gusto. Tipico è sinonimo di tradizionale, ma tradizione e innovazione sono facce della stessa medaglia. Sentiamo la responsabilità di permettere alle comunità di continuare ad avere un ruolo attivo anche grazie alla cooperazione”.
E’ stato chiamato ad intervenire anche Andrea Segré, presidente della Fondazione E. Mach, il quale ha affermato la necessità e l’utilità di fare ricerca, in Trentino e in collaborazione con l’estero, di continuare sulla strada dell’innovazione anche a fronte di un calo delle risorse. La formazione deve essere permanente, non solo rivolta ai giovani ma anche ai meno giovani. C’è bisogno di un patto fra produzione e distribuzione con l’occhio alla sostenibilità”
Giuliano Poletti, già Ministro del Lavoro e già presidente di Alleanza Cooperative Italiane, ha lanciato una proposta: “Oggi bisogna ricostruire strumenti flessibili e adatti alle necessità delle aziende. I voucher facilitavano gli agricoltori nel loro fabbisogno di manodopera. Inoltre bisogna trovare il modo di ridistribuire il giusto compenso a chi cura il paesaggio, di cui tutti traggono profitto”.
Il tema del reddito è stato affrontato insieme a Claudio Mazzini, responsabile commerciale settore Freschissimi di Coop Italia. Nel suo intervento ha evidenziato la forza incredibile della cooperazione; alcuni grandi marchi trentini oggi sono conosciuti a livello mondiale. “L’unione è conveniente per il produttore ma anche per il distributore. Non bisogna farsi tentare dalla disaggregazione. Il futuro sarà segmentare verso l’alto, oltre all’origine deve essere distinguibile la qualità. Non saranno i quintali a risolvere i problemi, ma la differenza di gusto fra una mela trentina e una polacca. Con la reciprocità e obiettivi comuni fra produttori e distributori si potrà trovare l’equilibrio adatto”.
Infine anche l’assessore Mario Tonina ha portato il suo contributo, sottolineando che il gioco di squadra fra agricoltura, cooperazione, politica e turismo porterà a nuovi risultati, come evidenziato dai recenti Stati generali della Montagna.
Il Ministro Teresa Bellanova, pur non essendo riuscita ad essere presente, ha inviato un saluto scritto nel quale il Dicastero si assume l’impegno nella tutela del reddito agricolo e per la semplificazione burocratica.
Al termine del convegno è stato dato spazio a domande dal pubblico, incentrate soprattutto sul rapporto fra socio e cooperativa e reddito delle imprese.
Equilibro è la parola chiave, secondo il presidente Calovi, emersa dai lavori del convegno. Che questa occasione di discussione apra a nuove reti, collaborazioni e sinergie con l’obiettivo dello sviluppo dell’agricoltura, ma anche delle comunità e del territorio trentino.
Fonte: Ufficio stampa CIA