Riscoperti i giochi di una volta per gli ospiti della Casa di riposo
Le studentesse dell’Istituto Curie di Pergine hanno ricreato in classe il gioco della polenta, la corda, la mosca cieca, le bocce che hanno adattato alle capacità fisiche attuali degli anziani. Presentato stamani il lavoro all’interno dell’Alzheimer Fest di Povo: “Una valida psicomotricità rallenta l’invecchiamento”.
Hanno studiato e adattato i giochi che facevano un tempo i loro nonni per incoraggiare gli ospiti della casa di riposo a fare movimento. Le ragazze della quarta A dell’Istituto di istruzione "Marie Curie" di Pergine, indirizzo scienze umane, sono impegnate da due anni in un progetto scolastico sulla psicomotricità nella terza età. L’attività rientra nei percorsi di alternanza scuola lavoro ed stata presentata stamani all’interno dell’Alzheimer Fest trentino a cui ha aderito anche la Casa di riposo “Margherita Grazioli” di Povo.
Le ragazze hanno individuato nella Cooperativa formativa scolastica (Cfs) lo strumento giusto per realizzare la loro esperienza. In classe hanno dato vita, dopo un lungo lavoro di preparazione che ha potuto contare sull’apporto della Federazione Trentina della Cooperazione, alla Cfs Idea, con tanto di cariche e libri sociali. Nelle Cfs gli obiettivi formativi si coniugano con la pratica di impresa; gli studenti coinvolti imparano facendo, sperimentando la cooperazione.
Le ragazze del Curie sono state affiancate in alcune fasi del loro percorso dalle addette della cooperativa sociale Amica di Canezza di Pergine, scelta come partner del progetto. Tutor della Cfs Idea è stata designata la professoressa Lorenza Pisoni, mentre referente per la coop Amica è stata Tiziana Semeraro, responsabile dell’area Terza età.
Una valida psicomotricità - hanno appreso le studentesse - consente agli anziani di mantenere le capacità attive, rallentando l’invecchiamento fisico.
Le informazioni acquisite sui libri e in incontri con esperti sono state verificate sul campo al centro diurno della “Margherita Grazioli”, dove le ragazze hanno assistito all’ora di ginnastica per apprendere i movimenti che gli anziani sono in grado di compiere. In un secondo momento gli ospiti della struttura sono stati intervistati per conoscere i giochi che facevano durante la loro infanzia: il gioco della polenta, la corda, la mosca cieca, le bocce. A scuola questi giochi sono stati ricreati e, soprattutto, adattati alle capacità fisiche attuali degli anziani.
In un pomeriggio di test di fine maggio i giochi sono stati consegnati agli ospiti del Centro diurno, che li hanno provati. È stato un successo!
Stamani le ragazze della Cfs Idea sono tornate a Povo per l’Alzheimer Fest e sono state protagoniste di un laboratorio nel quale hanno riproposto i giochi e informato la comunità sull’importanza della psicomotricità nella terza età.
“Questa esperienza - riferiscono le studentesse - ci ha aiutato a capire l’importanza del movimento per prevenire le patologie e garantire una buona salute. Abbiamo avuto un riscontro positivo da parte degli anziani che ci hanno dimostrato grande affetto e riconoscenza”.