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Sessant’anni di Coppa d’Oro. Cassa Rurale Valsugana e Tesino c’è

Oggi si è corsa l’edizione dei sessant’anni della Coppa d’Oro di ciclismo. Partenza e arrivo a Borgo Valsugana. E’ stata vinta dallo sloveno Maks Olenik che, come vuole la formula di questa gara, ha corso e ha colto il successo per il suo direttore sportivo Borut Olenik, il papà del vincitore. Alla cerimonia di premiazione ha preso parte anche Arnaldo Dandrea, presidente della Cassa Rurale Valsugana e Tesino, main sponsor della corsa animata da diverse centinaia di corridori della categoria allievi.

Sessant’anni di Coppa d’Oro.

Sessant’anni della corsa dedicata ai “cirenei della domenica”, i direttori sportivi nel gergo della gara ciclistica che parte a arriva a Borgo dopo aver percorso le strade della Valsugana alta e bassa.

E’ la corsa della riconoscenza. La motivazione è semplice e rende straordinaria la formula della gara ideata a metà degli anni Sessanta da Carlo Dalla Torre: il corridore fatica e suda in sella alla propria bicicletta con il solo obiettivo di vincere per far vincere il proprio direttore sportivo che, da inizio stagione, lo segue dal volante dell’ammiraglia e che, finalmente, dopo decine di corse vissute nell’ombra dell’abitacolo, può godersi la sua giornata di sole.

Nell’albo d’oro della Coppa d’Oro brillano i nomi di alcuni corridori che, ultimata la loro esperienza nelle categorie giovanili, hanno scritto pagine straordinarie nel grande ciclismo: Giuseppe Saronni, Gianni Bugno, Carmelo Barone, Roberto Pagnin, Gabriele Colombo, Ivan Basso, Diego Ulissi, Sonny Colbrelli e altri che, in epoche differenti, hanno dedicato il successo al loro diesse.

Sette i successi di corridori di casa nostra: Franco Roat nel 1985, Alessandro Bertolini nel 1987, Ivan Degasperi nel 1997, Maurizio Flocchini nel 1998, Nicola Conci nel 2013, Alessio Magagnotti nel 2023 e Brandon Fedrizzi nel 2024.

Prima volta della Coppa d’Oro nel 1965 ad Avio. Prime edizioni itineranti (oltre ad Avio, Preore e Trento) in attesa di collocare stabilmente, l’anno era il 1968, partenza e arrivo a Borgo Valsugana.

Un altro appellativo assegnato alla Coppa d’Oro è stato, fino a inizio millennio con l’entrata in vigore della moneta unica, “corsa della lira d’onore”: infatti al corridore spettava il premio simbolico di una lira riservando tutti i premi e gli onori al direttore sportivo.

Oggi, a Borgo Valsugana, ad alzare la Coppa d’Oro sono stati padre e figlio: Maks Olenik ha superato per primo in sella alla sua bici la fettuccia di arrivo (davanti al connazionale Gal Klun) e Borut Olenik sul gradino più alto del podio ha raccolto premi e onori.

Primo italiano: Edoardo Fiorini che ha concluso al terzo posto.

Partenza della Coppa d’Oro da Corso Ausugum e arrivo in via Spagolla, a pochi metri dalla sede della Cassa Rurale Valsugana e Tesino, main sponsor dell’evento.

Alla cerimonia di premiazione ha preso parte anche Arnaldo Dandrea, presidente dell’istituto di credito cooperativo. “E’ un evento che coinvolge il territorio che serviamo quotidianamente con la sede e la rete di filiali – ha osservato – Un evento che vede partecipe l’intero territorio con il panorama di enti e di associazioni che, da sempre, rappresentano un punto di riferimento nell’organizzazione di queste due settimane di corse dedicate alle categorie giovanili del ciclismo”.

Una curiosità: da Corso Ausugum, cinquantuno anni fa, prese il via la tappa del Giro d’Italia con traguardo a Pordenone (dove avrebbe vinto il campione italiano Enrico Paolini).

Il gruppo dei corridori, preceduto dall’ammiraglia di Vincenzo Torriani (patron del Giro), sfilò nel cuore del Borgo accolto da una pioggia di coriandoli.

Il giorno prima, sul traguardo di giornata di Sella Valsugana, il successo era stato colto da Franco Bitossi (al suo terzo centro personale in quel Giro) davanti a Eddy Merckx (in maglia rosa) e Felice Gimondi (in maglia iridata di campione del mondo). Un ordine di arrivo regale.

Autore: Ufficio Stampa Cooperazione Trentina - Diego Nart