30 ottobre 2019
Condividi il link su:

Tutti nello stesso piatto 2019 (video)ricette per il cambiamento

L’undicesima edizione di Tutti Nello Stesso Piatto, il festival di cinema, cibo e video diversità organizzato dalla cooperativa Mandacarù, sarà dedicata ai cambiamenti. Dal 5 novembre al 10 dicembre, a Trento, Rovereto, Dro, Bolzano e Merano 25 appuntamenti serali, con 36 film e documentari, un reportage fotografico ed uno spettacolo teatrale.

L’undicesima edizione di Tutti Nello Stesso Piatto, il festival di cinema, cibo e video diversità organizzato dalla cooperativa Mandacarù, sarà dedicata ai cambiamenti. Dal 5 novembre al 10 dicembre, a Trento, Rovereto, Dro, Bolzano e Merano 25 appuntamenti serali, con 36 film e documentari, un reportage fotografico ed uno spettacolo teatrale.

È dedicata ai cambiamenti, climatici, politici e culturali, l’undicesima edizione di “Tutti nello stesso piatto”, il festival di cinema, cibo e videodiversità organizzato da Mandacarù, cooperativa di commercio equo e solidale del Trentino Alto Adige, in programma dal 5 novembre al 10 dicembre a Trento, Rovereto, Dro, Bolzano e Merano.

“Abbiamo scelto un tema di grande attualità – spiega il presidente di Mandacarù Fausto Zendron – per puntare i riflettori su aspetti che spesso non riescono a conquistare il giusto spazio sui giornali e in tv e poter così raccontare mondi lontani, culture, diritti umani violati, emergenze sociali e ambientali e nuove schiavitù”.

Attraverso una selezione di film e documentari da tutto il mondo, il festival offrirà quindi l’occasione per leggere gli eventi in corso senza paura, per immaginare soluzioni rispettose dei diritti umani ed individuare modelli economici che mettano al centro la giustizia economico sociale.

“Dal campo alla tavola, la produzione di cibo è responsabile di un quinto delle emissioni totali di gas serra. Ma ne è anche la prima vittima – spiega Beatrice De Blasi, direttrice artistica del festival. – Siccità, desertificazione, alluvioni, innalzamento e inquinamento dei mari mettono in pericolo la sicurezza alimentare di tutto il pianeta. A soffrirne di più sono le nazioni e i popoli più deboli, ma gli effetti del clima che cambia si sentono ovunque”.

In cartellone, quest’anno, 36 film e documentari, un reportage fotografico ed uno spettacolo teatrale, per un totale di 25 eventi serali, a cui si aggiungono gli approfondimenti nelle scuole con la proiezione di 20 opere selezionate.

L’inaugurazione sarà martedì 5 novembre, alle 20.00, presso il Teatro Sanbàpolis di Trento, con “Il Vegetariano”, una pellicola che racconta, attraverso la storia del giovane Krishna, l’incontro, e talvolta lo scontro, di due culture: quella italiana, e in particolare emiliana, e quella indiana. Al termine della proiezione la giornalista Floriana Bulfon intervisterà il regista del film Roberto San Pietro e Marco Omizzolo, sociologo e ricercatore che ha realizzato numerose inchieste sul tema dello sfruttamento dei braccianti in Italia.

Le novità 2019

Non più solo Trento e Rovereto. L’undicesima edizione di Tutti nello stesso piatto troverà spazio anche a Dro, Bolzano e Merano. Un’apertura segno del grande interesse dimostrato per i temi trattati e della crescita della cooperativa che, dopo la recente fusione con la trentina Il Canale Impresa Sociale e l’altoatesina Le Formiche –Die Ameisen e Il Canale Impresa sociale, si appresta a diventare una realtà presente in tutta la regione, grazie a una rete composta da 14 botteghe del commercio equo e solidale e all’impegno di 400 volontari e 3.000 soci.

A chiudere il festival, dopo la proclamazione dei film vincitori, scelti dalla giuria di esperti, dalla giuria degli studenti universitari delle associazioni partner e dal pubblico, ci sarà un evento speciale, dedicato alla grande musica, in cui i cambiamenti e il futuro che ci aspettano verranno rappresentati dal continuo avvicendarsi delle stagioni. Gli spettatori saranno infatti guidati lungo un viaggio fantastico nello spazio e nel tempo, che dalla vecchia Europa del Settecento arriverà fino alla Buenos Aires del Novecento. Ad accompagnarli le Quattro Stagioni, dai violini di Antonio Vivaldi agli archi di Astor Piazzolla. Un concerto in cui tradizione e modernità dialogheranno in armonia grazie ai virtuosismi dell’Orchestra del Conservatorio di Trento, diretta dal maestro Juliàn Lombana, e di Gennaro Cardaropoli, giovane violinista considerato uno dei migliori talenti italiani di oggi, che per l’occasione suonerà un violino Guadagnini del 1726 messogli a disposizione della Fondazione Pro Canale di Milano, con cui Mandacarù collabora da anni in progetti di cooperazione allo sviluppo. L’appuntamento, intitolato “Musica per il futuro”, è in programma martedì 10 dicembre, alle 20.30, al Teatro Auditorium Santa Chiara di Trento.

Gli interventi

Durante la conferenza stampa alla sala consiglio della Federazione sono intervenuti i rappresentanti delle realtà partner dell’evento.

“Il carnet che avete confezionato – ha evidenziato Walter Facchinelli, vicepresidente della Federazione – è molto ghiotto da un punto di vista culturale. La Federazione condivide la finalità di formare e informare su temi che interessano tutti i consumatori e l’attenzione ai diritti delle persone che è uno dei valori distintivi del commercio equo e solidale”.

Corrado Bungaro, assessore alla Cultura del Comune di Trento, si è soffermato sul concerto del 10 dicembre ricordando che vedrà protagonisti anche i giovani interpreti che studiano al Conservatorio di Trento (partner del Festival).

Pirous Fateh-Moghadam, medico e dirigente del Dipartimento salute e politiche sociali dell’Osservatorio per la salute della Provincia Autonoma di Trento, ha evidenziato che “l’alimentazione è uno dei fattori di salute più importante. Il Festival è destinato a garantire un importante contributo culturale in chiave di cambiamento. Se vogliamo tenerci in salute qualche cambiamento è opportuno farlo”.

Alle sue parole sono seguite quelle di Sara Carneri che ha curato il libro “Cucinare sano alla portata di tutti”. Contiene le ricette di persone che vivono in Trentino e che provengono da venticinque Paesi differenti.

“IlFestival è occasione per dialogare e discutere su argomenti importanti” ha aggiunto Patrick Montanari del presidio Universitario Libera Celestino Fava.

Erica Turchet (L’Universitario – Il giornale degli Universitari di Trento) ha parlato dello spettacolo “Il grande carrello” in calendario il 25 novembre al teatro Sanbapolis di Trento. Lo spettacolo teatrale porta in scena i supermercati, il consumo, e il criterio con cui i consumatori scelgono i prodotti da mettere prima nel carrello e poi sulla propria tavola.

Per Slow Food (Valle dell’Adige e Alto Garda) ha parlato Ilaria Zomer. Ha accennato delle cene del venerdì ambientate in una selezione di ristoranti attenti agli aspetti etico-sociali e della qualità.

Al Festival “Tutti nello stesso piatto” collaborano anche Aiesec, Ingegneria Senza Frontiere e Urla (Associazione Universitaria della facoltà di Scienze Cognitive - Rovereto).

Un ruolo significativo lo riveste l’Opera Universitaria di Trento e il suo Ufficio Cultura.

Autore: Redazione