Uno speciale su Chico Forti a Radio Anaunia
Lo zio Gianni Forti ospite del programma "Tempo reale" e una lettera di Chico sulla Val di Non.
Sono ormai 21 anni che il Trentino Enrico Forti (conosciuto da tutti come Chico) è rinchiuso in un carcere di massima sicurezza della Florida, con un'accusa pesantissima di omicidio, accusa per la quale si è sempre dichiarato innocente.
Numerosi programmi radiofonici e televisivi, tra cui recentemente la prestigiosa emittente americana CBS e il programma "Le Iene" su Italia 1, hanno dedicato intere puntate e reportage giornalistici alla vicenda, facendo emergere forti dubbi sul processo sommario a cui fu sottoposto Chico e certezze circa la sua innocenza, chiedendo a gran voce la grazia o il suo trasferimento in terra italiana. Non solo, numerosissimi comitati e gruppi spontanei in ogni regione d'Italia svolgono quotidianamente un lavoro di sensibilizzazione alla sua causa. Senza contare l'impegno continuo dello zio di Chico, Gianni Forti, con la compagna Wilma, gli amici e numerosi simpatizzanti.
Anche Radio Anaunia ha voluto dedicare al caso uno speciale giornalistico, all'interno della trasmissione di successo "Tempo Reale" condotta ormai da parecchi anni da Alessandra Demagri e Giulia Stringari. Il programma, registrato rispettando la normativa inerente l'emergenza sanitaria, è stato possibile grazie alla collaborazione con Matteo Lorenzoni, che sarà co-conduttore dello speciale, che da mesi sta organizzando l'iniziativa, entrando in contatto con lo zio Gianni, gli amici più intimi e con lo stesso Chico, che per l'occasione, con un'email molto commovente, ha voluto portare il suo saluto alla Val di Non direttamente dal cercere della Florida.
Il programma andrà in onda su Radio Anaunia, emittente presieduta da Claudio Gabos, giovedì 12 novembre ad ore 18.00 e, in replica, sabato 14 novembre ad ore 9.00 sulle frequenze 103.9 (per le Valli del Noce), 99.6 (per la Val di Sole) e 104.8 (per la Piana Rotaliana), oppure direttamente dal sito internet www.radioanaunia.com.
Durante la puntata si potrà ascoltare la voce dello zio di Chico, Gianni Forti, in prima linea da 21 anni per la liberazione del nipote, Lorenzo Moggio, amico da sempre di Chico, responsabile del comitato "Una chanche per Chico" e Paola Sartori, referente provinciale del gruppo "L'onda di Chico".
Di seguito pubblichiamo la lettera scritta pochi giorni fa da Chico a Matteo Lorenzoni, nella parte in cui soluta gli ascoltatori di Radio Anaunia e racconta i suoi ricordi della Val di Non:
Mi chiedi se conosco la Val di Non.. come chiedere ad un Trentino se abbia mai mangiato una mela!
Ho insegnato in una piscina comunale in un paesino che inizia con la "r" ed ha poche lettere, forse Revò?
Ricordo prendevo la Trento Malè e poi mi venivano a prendere; ero supplente di educazione fisica al liceo ed aiutavo il prof che faceva le lezioni normalmente, credosi chiamasse Dallago.
Era impegnativo, perche' erano lezioni di nuoto incluso per bambini minorati fisicamente. Ed erano dolcissimi e si erano stra affezionati ed io a loro.
Era un anno particolare, perché mi ero graduato appena l'anno precedente, ed ero stato un po' troppo vacante, immagina i visi dei colleghi insegnanti, ex miei insegnanti severi l'anno precedente...
Amo tutte le valli del Trentino, e' sempre rimasta la mia terra, non importa in quale continente mi trovassi...
Sono lusingato di averti al mio fianco.
A presto nuovo amico mio, un bacione all'intera tribù trentina.
Chico
LA STORIA DI CHICO FORTI
Un italiano di Trento, Enrico Forti detto “Chico”, ex campione di windsurf e catamarano e film-maker, dopo un processo durato 24 giorni, il 15 giugno 2000 è stato ritenuto colpevole di omicidio da una giuria popolare della Dade County di Miami, “per aver personalmente e/o con altra persona o persone allo Stato ancora ignote, agendo come istigatore e in compartecipazione, ciascuno per la propria condotta partecipata, e/o in esecuzione di un comune progetto delittuoso, provocato, dolosamente e preordinatamente, la morte di Dale Pike”.
La sentenza ha lasciato esterrefatti i presenti e quanti avevano seguito il dibattimento processuale, increduli che una giuria abbia potuto emettere “oltre ogni ragionevole dubbio”, un verdetto di colpevolezza basato soltanto su flebili e confuse prove circostanziali.
Successivamente attente verifiche e valutazioni sulla fondatezza di queste “prove circostanziali” hanno prodotto una tale quantità di dubbi, che il sospetto che i fatti siano andati in modo completamente diverso da come sono stati presentati dall’accusa, è divenuto certezza.
Valutando meticolosamente una per tutte le accuse basate su fatti ed antefatti, si è scoperta una serie infinita di manomissioni delle “prove circostanziali” da parte dell’accusa, con l’unico scopo di ottenere un verdetto di condanna.
Chiunque abbia potuto in questi anni visitarlo in carcere può testimoniare con quanta dignità egli affronti da sempre questa terribile situazione.
E’ difficile riuscire a capire come abbia fatto a resistere e come stia resistendo da così tanto tempo, non cedendo alla disperazione o allo sconforto.
“E’ l’amore per i miei figli, per mia mamma (la mia "roccia") e l’affetto degli amici che mi aiuta a non perdere la speranza di poter riavere un giorno la mia vita”, ripete sempre a chi glielo chiede.
Ovviamente questo non potrà farlo all’infinito, perché tutto ha un limite e la sua sopportazione è ormai allo stremo.
UNA CHANCE PER CHICO
Gli amici di Chico, instancabili negli anni, si battono per dare a Chico la chance della vita.
Hanno così creato il Comitato “Una chance per Chico” che si occupa di recuperare fondi per affrontare le ingenti spese legali e per consentire a Chico, nei limiti del possibile, una vita dignitosa in carcere.
L’odissea di Chico va avanti da oltre 20 anni. La famiglia e gli amici hanno dato, sia economicamente che emotivamente, tutto quello che potevano a sostegno della sua causa.
Ora per dare l’ultima e decisiva spinta, Chico ha più che mai bisogno del sostegno di tutti.
L'ONDA DI CHICO
Il Gruppo "L'onda di Chico" nasce recentemente grazie alla sensibilizazione verso l'opinione pubblica concessa dal programma televisivo "Le Iene" sulal vicenda. Numerosi comitati regionali e provinciali coordinano e condividono iniziative ed eventi sulla vicenda.
FRASI DI CHICO FORTI
MI HANNO MESSO LE CATENE MA NON SON RIUSCITI A CAMBIARE L'UOMO CHE SONO
QUESTO NON è UN FAVORE, NON è CARITA', CHIEDO SOLO CHE VENGA FATTA GIUSTIZIA
21 ANNI CHE NON VEDO UN TRAMONTO, 21 ANNI CHE NON VEDO LA LUNA, 21 ANNI CHE SOGNO LA LIBERTA'
Fonti: Radio Anaunia