Vaccino necessario per vivere lo sport in sicurezza
Sport e vaccino. Un binomio vincente per garantire la salute della popolazione e consentire al Trentino di affrontare nuove sfide e continuare a crescere. Su questi temi si è incentrata la serata di ieri dal titolo “La ripresa della vita”, promossa dall'Apsp “Casa di riposo San Vigilio – Fondazione Bonazza” di Spiazzo Rendena al teatro parrocchiale del paese in collaborazione con il Comune e la Federazione trentina della cooperazione.
Un appuntamento nel corso del quale sono stati accostati i dati scientifici forniti dal dirigente generale del Dipartimento salute Giancarlo Ruscitti e del professore di Fisica sperimentale presso il Dipartimento di fisica dell'Università di Trento, Roberto Battiston, alle testimonianze della presidente dell'Apsp Giovanna Tomasini, della presidente del Coni Paola Mora, della referente del liceo scientifico per le professioni del turismo di montagna Istituto Guetti di Tione Antonella Moratelli e delle atlete Laura Pirovano e Andrea Chesi.
Secondo l'assessore provinciale allo sport e turismo – intervenuto dopo il saluto del sindaco di Spiazzo Rendena e della presidente della Prima commissione del Consiglio provinciale – la vaccinazione è uno strumento fondamentale non solo per uscire dalla pandemia, ma per affrontare in sicurezza la stagione invernale, alla quale il Trentino guarda con speranza dopo un'estate da incorniciare anche grazie a grandi eventi sportivi, come i Campionati europei di ciclismo. Alla luce delle garanzie espresse dal Ministero del turismo, l'esponente della Giunta ha evidenziato come il territorio provinciale sia chiamato a presentarsi agli ospiti come un unico distretto all'interno del quale è la cittadinanza a garantire esperienze all'insegna dello svago e del relax in sicurezza. Una garanzia che solo il vaccino può offrire. I protocolli di sicurezza dedicati agli impianti di risalita sono pronti dall'anno scorso e la Provincia si aspetta qualche cambiamento in positivo, se le condizioni sanitarie lo permetteranno. Appare dunque necessario che ogni persona faccia la sua parte, dando il buon esempio ai più giovani, che grazie al vaccino possono tornare a praticare gli sport di squadra anche al chiuso.
Il Covid non colpisce infatti solo le persone più anziane, come è stato ricordato dai relatori. Forte dunque l'appello alla vaccinazione, perché il siero salva da rischi ben maggiori che inevitabilmente corre chi decide di non sottoporsi alla somministrazione. Il dirigente generale Ruscitti ha ricordato che il Trentino è sopra la media nazionale nella copertura delle classi di età più alte, mentre la sfida più grande è quella di favorire la vaccinazione della fascia 20-39 anni.
Nel corso della serata la Federazione ha aperto alla possibilità di vaccinarsi tramite un punto vaccinale inCooperazione, senza necessità di prenotazione.
Fonte: Ufficio stampa PAT
Secondo l'assessore provinciale allo sport e turismo – intervenuto dopo il saluto del sindaco di Spiazzo Rendena e della presidente della Prima commissione del Consiglio provinciale – la vaccinazione è uno strumento fondamentale non solo per uscire dalla pandemia, ma per affrontare in sicurezza la stagione invernale, alla quale il Trentino guarda con speranza dopo un'estate da incorniciare anche grazie a grandi eventi sportivi, come i Campionati europei di ciclismo. Alla luce delle garanzie espresse dal Ministero del turismo, l'esponente della Giunta ha evidenziato come il territorio provinciale sia chiamato a presentarsi agli ospiti come un unico distretto all'interno del quale è la cittadinanza a garantire esperienze all'insegna dello svago e del relax in sicurezza. Una garanzia che solo il vaccino può offrire. I protocolli di sicurezza dedicati agli impianti di risalita sono pronti dall'anno scorso e la Provincia si aspetta qualche cambiamento in positivo, se le condizioni sanitarie lo permetteranno. Appare dunque necessario che ogni persona faccia la sua parte, dando il buon esempio ai più giovani, che grazie al vaccino possono tornare a praticare gli sport di squadra anche al chiuso.
Il Covid non colpisce infatti solo le persone più anziane, come è stato ricordato dai relatori. Forte dunque l'appello alla vaccinazione, perché il siero salva da rischi ben maggiori che inevitabilmente corre chi decide di non sottoporsi alla somministrazione. Il dirigente generale Ruscitti ha ricordato che il Trentino è sopra la media nazionale nella copertura delle classi di età più alte, mentre la sfida più grande è quella di favorire la vaccinazione della fascia 20-39 anni.
Nel corso della serata la Federazione ha aperto alla possibilità di vaccinarsi tramite un punto vaccinale inCooperazione, senza necessità di prenotazione.
Fonte: Ufficio stampa PAT
Autore: Redazione