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Viticoltura: Trentino, Veneto e Friuli alleati su innovazione e difesa delle produzioni

Ottimizzazione delle risorse a partire dall’acqua, risposte alle criticità climatiche e gestione del rischio per gli agricoltori, accanto alle sfide poste dai mercati, dalla qualità e dalle nuove tendenze del consumo. Sono i temi attuali che interessano la viticoltura trentina, indicati dall’assessore provinciale Giulia Zanotelli. 

L’occasione è il convegno “Cambiamento climatico, territorio e qualità: nuove traiettorie per il Pinot Grigio del Triveneto”, promosso dal Consorzio vini Doc delle Venezie in via Segantini a Trento per discutere sulle evoluzioni che toccano questa denominazione che il Trentino condivide con Veneto e Friuli Venezia Giulia. Un’opportunità in più di commercializzazione per il pinot grigio (il vino fermo italiano più esportato nel mondo), oltre alle denominazioni doc delle singole regioni, che complessivamente nei tre territori vanta 27mila ettari di vigneti, 230 milioni di bottiglie prodotte annualmente, 6.000 produttori, 500 tra cantine e imbottigliatori, per una produzione che copre il l’84% del pinot grigio prodotto a livello italiano e il 44% di quello mondiale.

“Siamo lieti di ospitare il Consorzio delle Venezie nella Provincia autonoma di Trento, territorio che insieme a Friuli e Veneto ha accompagnato e la crescita di questa realtà” così Zanotelli, intervenuta in apertura assieme a Luca Rigotti, presidente del Consorzio tutela vini Doc delle Venezie, Stefano Zannier, assessore all’agricoltura della Regione Friuli Venezia Giulia, Alberto Zannol, direttore generale dell’area agricoltura, turismo, sport e cultura della Regione Veneto.
“I temi affrontati oggi - ha aggiunto l’assessore - sono assolutamente attuali per la nostra agricoltura e viticoltura e su questi siamo al lavoro come Provincia assieme a mondo agricolo, Fondazione Mach, Fbk e Università, per trovare le giuste risposte e soluzioni. Con uno sguardo anche sulla nuova politica agricola comunitaria per fare in modo che possa dare risposte a territori di montagna, su ricambio generazionale, investimenti e maggiore marginalità”.

“Il Trentino - ha proseguito Zanotelli - è sempre stato una terra di sperimentazione e vogliamo che continui ad esserlo. Sul tema dei dazi il confronto è costante con gli operatori per capire cosa può fare la politica. La promozione dell’enoturismo è sicuramente una chiave, assieme ai ragionamenti per dare ulteriori sostenibilità economica alle nostre aziende. Se poi si parla di cambiamenti climatici, abbiamo chiara l’importanza della gestione del rischio, che per la Provincia autonoma di Trento è un elemento fondamentale. C'è poi l’efficientamento dell’utilizzo dell’acqua: a tale proposito con la manovra di bilancio abbiamo integrato i fondi con ulteriori 17 milioni e mezzo, arrivando ad un totale di 35 milioni per gli investimenti irrigui. Il nostro obiettivo complessivo è tutelare l’agricoltura di montagna e con questa la nostra Autonomia e specificità territoriale”.

Ha parlato di una strada di futuro e sostenibilità per la viticoltura del Nordest anche il presidente del Consorzio Luca Rigotti: “Il mondo agricolo e viticolo da tempo ha capito che il domani va in questa direzione. Oggi siamo impegnati per interpretare i cambiamenti in atto, che sono rivolti al clima, alle tendenze del consumatore, alle sensibilità della società civile. Serve ora un cambio di paradigma nella nostra attività di produttori. La sperimentazione è centrale: sulle varietà resistenti, per ridurre l’impatto ambientale, sui vini a basso grado naturale, che non vuol dire dealcolati, sugli stili migliori di pinot grigio che possono incontrare le tendenze e i gusti dei consumatori. Stiamo inoltre lavorando tantissimo sulla promozione e notorietà del marchio istituzionale delle Venezie che è una risorsa per tutti i territori coinvolti”.

Autore: Ufficio Stampa Pat