Bilanci delle Famiglie cooperative, tra sostenibilità economica e ruolo sociale
Stamani alla cantina sociale di Trento si è svolta l’assemblea annuale del settore. All’aumento del fatturato (+10,7%) corrisponde purtroppo una contrazione del risultato netto, che complessivamente si ferma a 1,6 milioni di euro (-1,4 sull’anno precedente) sommando utili e perdite delle cooperative. Sul risultato hanno inciso i costi energetici (+ 6 milioni di euro) e materie prime. Più della metà delle cooperative è in perdita.
Roberto Simoni: la cooperazione di consumo svolge uno straordinario ruolo di servizio alla collettività, soprattutto nelle aree più disagiate. Un impegno riconosciuto anche dalla Provincia autonoma che contribuisce alla sostenibilità dei piccoli negozi di montagna. Lavoriamo insieme per mantenere la sostenibilità dei piccoli negozi.
La vicepresidente Paola Dal Sasso: un bilancio tra luci e ombre, le Famiglie cooperative non hanno trasferito sui consumatori tutti gli aumenti dell’inflazione.
Indicati i candidati del settore consumo che saranno eletti nel nuovo consiglio della Federazione: sono Renato Dalpalù, Paola Dal Sasso, Giorgio Corradi, Francesca Broch.
Stamani alla cantina sociale di Trento si è svolto il convegno di settore delle Famiglie cooperative, in previsione dell’assemblea generale della Federazione che si terrà giovedì 8 giugno.
Le Famiglie cooperative contano 362 punti vendita presenti in 154 comuni trentini (su 156). I due terzi (231) sono l’unico esercizio del paese. 161 hanno funzione di multiservizi, e 85 di questi sono considerati di interesse economico generale (Sieg).
Questa è la realtà del settore, una galassia di negozi distribuiti equamente in ogni valle del Trentino, spesso molto piccoli, tanto che la metà è sotto i 150 metri quadri di superficie. Il 51% dei punti vendita fattura meno di mezzo milione di euro, il 12% del totale; 28 punti vendita fatturano più di 3 milioni, il 46% del totale.
“Famiglie” che continuano a scommettere sulla sostenibilità e sul servizio alla collettività, nonostante i valori economici non siano sempre dalla loro parte.
Nell'ultimo anno, complicato dalle bollette energetiche impazzite e dall’inflazione, le vendite sono cresciute e stanno ancora crescendo (+10,4% anche nel primo quadrimestre 2023), tuttavia il margine è eroso dai costi, soprattutto di energia e materie.
“Siamo un sistema a rete importante per il Trentino – ha affermato il presidente della Cooperazione Trentina Roberto Simoni – e dobbiamo impegnarci tutti a preservarlo anche in futuro. Soprattutto i piccoli negozi sono fondamentali per mantenere la vita in montagna, troviamo il modo di coinvolgere i soci, le pubbliche amministrazioni e gli attori cooperativi come le Casse Rurali per valorizzare il loro ruolo e garantirne la sostenibilità economica”.
“Un bilancio con luci e ombre – ha affermato la vicepresidente Paola Dal Sasso – a causa dei maggiori costi energetici e materie prime che hanno messo a dura prova la sostenibilità economica sul 2022, a cui si aggiunge per il 2023 l’incremento importante dei tassi di interesse e il rinnovo del Contratto collettivo nazionale del lavoro.
Per stare vicino ai nostri clienti abbiamo cercato di non far pesare completamente i maggiori costi e il carico dell’inflazione sul prezzo finale, e questo si è fatto sentire soprattutto sui bilanci delle cooperative in zone più concorrenziali. La ripresa del turismo invece ha portato vantaggi ai negozi che si trovano in aree frequentate dagli ospiti”.
I numeri delle Famiglie Cooperative
I dati principali sono stati illustrati dal responsabile di settore Giuliano Bernardi. Se le 63 Famiglie cooperative attive fossero una sola, l’utile aggregato negli ultimi tre anni sarebbe passato da 8,9 milioni del 2020 a 3 del 2021 a 1,6 del 2022. Prese singolarmente, le cooperative nel 2020 erano tutte in utile, nel 2021 lo erano in 49, calate a 26 nel 2022, mentre sul lato opposto sono cresciute le cooperative in perdita: zero nell’esercizio 2020 (l’anno del lockdown), 11 l’anno successivo, 32 nel 2022.
Fortunatamente sono cresciuti i dipendenti, 25 nuove assunzioni lo scorso anno (più 41 donne e meno 16 uomini) che portano l’organico complessivo a 1894 collaboratrici e collaboratori, otto su dieci con contratto a tempo indeterminato. Bene anche l’andamento dei soci, che hanno superato i 124mila, 104 in più nell’ultimo anno.
La rappresentanza di genere nei consigli di amministrazione vede il 62% di amministratori e il 38% di amministratrici, e il 73% di presidenti uomini e appena il 27% di presidenti donne.
I candidati per il Consiglio della Federazione
L’assemblea ha indicato i quattro candidati di settore spettanti per il consiglio della Federazione, che saranno eletti in assemblea generale il prossimo 8 giugno. Essi sono Renato Dalpalù, presidente di Sait, Paola Dal Sasso, presidente della Famiglia cooperativa Val di Fiemme ed attuale vice della Federazione, Francesca Broch, presidente della Famiglia Cooperativa del Primiero (confermati) e Giorgio Corradi, presidente della Famiglia Cooperativa di Lavarone (nuovo ingresso).