09 maggio 2022
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Centovent’anni della Famiglia Cooperativa Vallagarina. Un traguardo ma anche una sfida per il futuro

Alla festa per i 120 anni al teatro di Avio c’era anche il presidente della Provincia autonoma Maurizio Fugatti, in qualità di socio della cooperativa.

Il traguardo è di particolare significato: 120 anni di attività a servizio della comunità locale. Lo ha raggiunto la Famiglia Cooperativa Vallagarina che, come anticipato alcune settimane fa, ha voluto ricordare e festeggiare con una serie di iniziative un percorso che ha attraversato quasi per intero il secolo scorso e prosegue nel nuovo millennio.

L'evento dedicato ai 120 anni della Famiglia Cooperativa Vallagarina

La Famiglia Cooperativa Vallagarina, nata nel 1902, ha nove punti vendita: Avio, Sabbionara, Pilcante, Chizzola, Serravalle all’Adige, Santa Margherita di Ala, Vo’ Sinistro, Borghetto, Brentino Belluno Veronese. È la sola Famiglia Cooperativa trentina a contare al proprio interno una Farmacia. Diretta da Stefano Longhi, ha una trentina di collaboratori e oltre duemila soci. Il fatturato, per la parte alimentare, è di cinque milioni e mezzo di euro a cui si aggiunge un milione di euro della farmacia.

Partita dalla miseria di inizio Novecento, passata per due guerre mondiali e adattata ai nuovi tempi della globalizzazione, la “Famiglia” resta un presidio insostituibile per il proprio territorio e un riferimento insostituibile per la comunità locale. Con la sua articolazione in negozi distribuiti anche nei centri più piccoli, essa rappresenta anche un argine allo spopolamento della montagna causato dall’accentramento dei servizi e delle attività.

Il nuovo presidente della Famiglia Cooperativa Stefano Libera (insediato lo scorso anno), ha condotto l’anniversario sui binari della tradizione insieme ad una riflessione sul futuro. E lo ha fatto invitando sul palco del tetro parrocchiale di Avio l’antropologo (e grande conoscitore dei popoli alpini) Annibale Salsa, il presidente della Cooperazione trentina Roberto Simoni e il presidente dei Giovani cooperatori Luca Riccadonna.

Ma, soprattutto, Libera ha voluto partire da un punto di vista speciale: con gli occhi degli studenti di seconda media dell’Istituto comprensivo di Avio, che per qualche settimana hanno indagato i valori primari della cooperazione, ed hanno visitato le realtà cooperative più rilevanti della zona, con il coordinamento delle insegnanti Gabriella Prasciolu e Lia Zandonati, il sostegno della Cassa Rurale Vallagarina e l’organizzazione di Arianna Giuliani dell’area formazione ed educazione cooperativa della Federazione.

Sul palco della festa dei 120 anni sono saliti tutti, per presentare i loro lavori che hanno anche sintetizzato in una serie di poster: uguaglianza, democrazia trasparenza, reciprocità, pace e cooperazione. Parole importanti e valori universali da condividere, fin dai primi anni di scuola, come ha sottolineato il dirigente scolastico Vito Rovigo.

Il valore dei negozi di prossimità

Il presidente della Provincia autonoma Maurizio Fugatti, socio della Famiglia Cooperativa, ha evidenziato come lo spirito cooperativo vada in parallelo con l’autonomia, ovvero con la capacità della gente di montagna, specie in contesti di difficoltà, di trovare da sola modalità di autogoverno e di sviluppo coerente con la propria storia e tradizione. Fugatti si è soffermato in particolare sul valore della relazione e del rapporto personale che si può incontrare in un piccolo negozio di prossimità.

Il prof. Annibale Salsa, grande conoscitore delle Alpi, si è soffermato sul concetto di periferia, nata con la rivoluzione industriale che ha concentrato le attività produttive in pochi centri, ma resa ancor più alienante dalla globalizzazione che ha fatto perdere di significato i luoghi “fisici”.

Ecco quindi che il valore della relazione, il riappropriarsi dei propri luoghi e degli spazi, è una sfida a cui la cooperazione può fornire un contributo sostanziale. «Dobbiamo vivere il locale e il globale – ha sintetizzato Salsa – per non perdere i giacimenti di saperi contenuti nella tradizione».

Un tema sottolineato anche dal presidente della Cooperazione trentina Roberto Simoni,  ha parlato del valore della rete cooperativa a servizio della comunità. Dire cooperazione significa comprendere quanto una economia di relazione, vicina alla gente, che si alimenta dalle relazioni sul territorio nei vari settori, dal contributo di tutti, riesca a realizzare un equo sviluppo dell’intera comunità in cui è presente. «Proviamo a immaginare un paese senza il suo punto vendita alimentare, o senza lo sportello della Cassa Rurale. Verrebbe a mancare una funzione di socialità e un servizio essenziale senza i quali la vivibilità in quel paese sarebbe compromessa».

Tema sviluppato anche dal nuovo presidente della Cassa Rurrale Vallagarina Maurizio Maffei, eletto proprio ieri («Le cooperative hanno un ruolo importantissimo per la socialità»), i sindaci di Ala Claudio Soini e di Avio Ivano Fracchetti.

«La cooperazione – ha affermato il presidente della Famiglia Cooperativa Stefano Libera – ha garantito una equa distribuzione del reddito portando il Trentino da terra povera ad una eccellenza nazionale per qualità della vita».

Il futuro, la cooperazione si rinnova

Il tema del futuro della cooperazione è molto concreto, perché ha a che fare con il modello tradizionale da un lato, e con la capacità di declinarlo alle nuove situazioni che si presentano.

Due in particolare interpellano in questo momento storico la cooperazione. Ne hanno parlato Roberto Simoni e Luca Riccadonna. Accanto alle attività tradizionali della cooperazione in ogni settore, l’emergenza energetica acuita dalla guerra in Ucraina impone nuovi modelli di produzione di energia da fonti rinnovabili, come le comunità energetiche, che potrebbero essere organizzate in cooperativa. Ne è convinto Roberto Simoni, che ha riferito anche dell’impegno per far inserire espressamente nella norma di legge la possibilità di costituire cooperative.

Luca Riccadonna, presidente del Giovani Cooperatori, vede nelle cooperative di comunità una nuova opportunità per immaginare il proprio sviluppo da parte dei territori, oltre che una occasione per i giovani.

 

Autore: redazione