Come essere “manager cooperativi” dentro e fuori la cooperazione

Alessandro Messina è un economista che da più di 25 anni studia e lavora nell’ambito del non profit. Nel periodo della pandemia, dopo una lunga esperienza negli ambiti cooperativi più svariati, decide di scrivere un libro pensando non solo a chi lavora in una cooperativa, ma anche a tutti coloro che ricoprono un ruolo manageriale in un’organizzazione – for profit o non profit – e ogni giorno lavorano per mantenere il sottile equilibrio tra l’agire di senso “politico” e l’efficienza economica:

“In buona sostanza il manager di una cooperativa - spiega l’autore – ha la responsabilità amministrativa di gestire un'impresa con le persone, la produzione, i vincoli di efficienza, ma anche i valori e l'identità della cooperativa. Invece il manager di una qualunque organizzazione che voglia improntare la propria attività ad uno stile cooperativo decide di non schiacciarsi solo sull'efficienza e il profitto, ma cerca di dare la giusta centralità alle persone con le risorse che ha a disposizione”.

Nel dibattito è emerso che oggi le grandi corporation stanno scoprendo i valori della cooperazione, per cui i manager sempre più usano parole come “ascolto”, “sostenibilità”, “attenzione”, “cura”, rivolgendosi ai propri collaboratori e all'ambiente. La differenza evidente è che in un’impresa cooperativa questi valori sono parte stessa della sua natura, mentre in una grande azienda capitalistica sono approcci che potrebbero stridere con le proprie finalità ultime.

All’evento è intervenuto anche il presidente della Federazione Roberto Simoni: “Il manager cooperativo dev’essere prima di tutto un bravo gestore d’impresa e al contempo deve avere sensibilità e coerenza con i valori della cooperazione, mettendo al centro la persona. Un’impresa per niente facile, ed è per questo che dobbiamo continuare a creare percorsi formativi che portino competenza e innovazione in questi ruoli”. Un’esigenza, quest’ultima, sottolineata anche dalla moderatrice dell’incontro Jenny Capuano, responsabile dell’Area Formazione e Cultura Cooperativa della Federazione, che ha evidenziato come sia importante individuare “soluzioni che attualizzino i nostri valori e ci rilancino verso il futuro”.

L’opera racconta anche due secoli di storia delle imprese cooperative, e spiega l’attualità del loro modello e dei loro valori, mettendone a nudo anche le fragilità. Una fra tutte la lunga durata delle cariche degli amministratori, che spesso riguardano più il bene del singolo che quello della cooperativa.

Analizza infine i principi economici e organizzativi della cooperazione, tra cui le delicate dinamiche tra singolo e gruppo. "La cooperativa - prosegue l'autore - rappresenta una straordinaria formula organizzativa. È la prova che in un’attività imprenditoriale possono convivere singolo e comunità, efficienza economica e responsabilità sociale. La chiave? Il manager cooperativo, una figura in equilibrio tra etica e business".

All’incontro, che fa parte di Business2Benvenuti (B2B), la rassegna di eventi dedicata al mondo delle imprese promossa da CLHUB, lo spazio di coworking di Palazzo Benvenuti gestito da Impact Hub, sono intervenuti vari manager e amministratori di cooperativa, tra cui Andrea Schir (responsabile HR Cassa di Trento), Alessandra Cascioli (presidente Famiglia Cooperativa di Povo), Camilla Santagiuliana (presidente Risto 3), Cristiano Conte (responsabile Formazione della cooperativa sociale Kaleidoscopio), Marina Pezzi (responsabile Formazione e membro cda Trentino Social Tank), Giulia Comper (responsabile HR Federazione Trentina della Cooperazione) e Paolo Campagnano (presidente Impact Hub Trentino).

Il link al libro nel sito dell’editore:
https://altreconomia.it/prodotto/manager-cooperativi/