Il Fondo pensione per i dipendenti delle Casse Rurali si rafforza e rilancia
Nato nel 1985, il Fondo evolve per far fronte ai nuovi scenari, con un modello organizzativo aggiornato e nuovi servizi per i lavoratori. Confermata la forte valenza territoriale. Il supporto della Federazione.
Dopo quasi quarant’anni dalla sua costituzione, il Fondo pensione dei dipendenti delle Casse Rurali - attualmente supportato nella sua operatività dalla società Assicura del Gruppo Cassa Centrale - si rilancia nell’organizzazione e nei servizi ai lavoratori. Oggi pomeriggio, nella sede della Federazione a Trento, gli enti istitutivi hanno approvato un atto di indirizzo per rilanciare lo strumento di previdenza complementare e per interpretare nella maniera più efficace il contesto in forte evoluzione.
Attualmente il Fondo Pensione ha circa quattromila aderenti e gestisce, in convenzione con Itas, riserve matematiche nell’ordine di 400 milioni di euro.
Alla riunione hanno preso parte il presidente della Federazione Roberto Simoni e il vice Claudio Valorz per la parte datoriale, e le organizzazioni sindacali di categoria del Trentino Fabi Trento, rappresentata da Domenico Mazzucchi, Sabrina Dapor, Stefano Fontana, Alessio Zanoni, Davide Morelli, First Cisl con Francesca Prada, Fisac Cgil con Rosaria Sarpedone, UILCA con Alessandro Dalla Bona, Sinfub-Sinadi, delegazione di Trento, rappresentato da Marco Gabrielli.
“In prospettiva – afferma il presidente del Fondo Ruggero Carli – gli aderenti potranno usufruire di ulteriori servizi di welfare territoriale. Un nuovo sito web faciliterà l’interfaccia tra il Fondo e gli iscritti”.
Nuovo direttore è stato nominato Paolo Pettinella, referente per le relazioni sindacali della Federazione.
In futuro la Federazione potrà assumere un ruolo di supporto amministrativo all’attività del Fondo, complementare con quello affidato alla società specializzata Parametrica.